World Economic Forum, innovazione e futuro: 9 cose da ricordare di Davos 2018

Intelligenza artificiale, valute digitali, innovazione nel retail e nell’automotive, economia circolare: sono alcuni dei numerosi temi emersi dal vertice che ha riunito i protagonisti della scena economica mondiale. Ecco le visioni suggerite da CEO, economisti, Premi Nobel. Ma anche dal Papa e da Elton John

Pubblicato il 26 Gen 2018

WEF

Attenzione alle profonde disuguaglianze di natura economica e sociale che rischiano di rendere il pianeta (dove già non lo è) un pianeta per pochi: è il messaggio che arriva dal World Economic Forum 2018, l’annuale vertice che si è svolto dal 23 al 26 gennaio nella cittadina svizzera di Davos e ha visto riuniti i protagonisti internazionali del mondo dell’economia, della finanza, delle istituzioni e della società. Un vertice per persone molto ricche e molto potenti (c’era anche il presidente degli Stati Uniti Donald Trump) le quali, forse per la prima volta, si stanno rendendo conto che la ricchezza mal distribuita può danneggiare anche loro. Lo ha detto Christine Lagarde, alla guida del Fondo monetario internazionale, lo ha ribadito Papa Francesco in un messaggio in cui sottolinea i rischi che la robotica distrugga posti di lavoro. Proprio l’intelligenza artificiale è stata uno degli argomenti al centro di questa edizione: esaltata da un report di Accenture, secondo il quale addirittura aumenterà del 10% l’occupazione, temuta invece non solo dal Papa ma anche da un super-innovatore come Jack Ma, il fondatore di Alibaba. Il WEF ci regala una visione alternativa anche sui Bitcoin, con un Premio Nobel per l’Economia che chiede di abolirli, perché favoriscono le attività illegali. E, tra i grandi della terra, trova spazio una riflessione sull’economia circolare, utilizzata per combattere l’inquinamento degli oceani causato dalla plastica. Il titolo dell’edizione di quest’anno non poteva che essere: “Creating a Shared Future in a Fractured World“. Tra i numerosissimi input emersi dal dibattito, eccone alcuni relativi alla Digital Transformation, all’innovazione e alle nuove tecnologie.

INTELLIGENZA ARTIFICIALE/1. IL MONITO DEL PAPA

“L’intelligenza artificiale, la robotica e le altre innovazioni tecnologiche” devono essere impiegate a servizio dell’umanità e alla protezione della nostra vita sulla terra, piuttosto che diventare una minaccia “come alcune valutazioni purtroppo prevedono”. Lo ha scritto Papa Francesco in un messaggio al Forum economico mondiale di Davos, letto dal cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, Prefetto del dicastero per lo sviluppo umano integrale. Il Pontefice chiede che sia l’uomo al centro dell’economia, non il denaro o le macchine sempre più sofisticate, che rischiano di scalzare gli uomini e le donne dai loro posti di lavoro.

INTELLIGENZA ARTIFICIALE/2. L’OTTIMISMO DI ACCENTURE

Entro il 2022 l’intelligenza artificiale potrà incrementare i ricavi delle imprese del 38% e far crescere l’occupazione del 10%. Lo sostiene uno studio di Accenture presentato a Davos, basato su interviste a top manager e lavoratori di aziende di 11 paesi nel mondo, tra cui l’Italia. L’Artificial Intelligence, tecnologia in base alla quale gli automi possono svolgere determinati compiti nello stesso modo in cui lo farebbe un essere umano, si imporrà – dice lo studio – se i Ceo sapranno aggiornare i modelli di business e soprattutto se sapranno formare i dipendenti all’uso delle tecnologie intelligenti. Accenture stima che l’utilizzo dell’AI nell’economia mondiale potrebbe tradursi in una crescita dei profitti pari a 4,8 trilioni di dollari. A queste condizioni, anche il livello di occupazione potrebbe beneficiare di un aumento del 10%. Secondo il 61% dei manager, nei prossimi tre anni crescerà il numero delle figure professionali che utilizzeranno quotidianamente l’Intelligenza Artificiale. Al tempo stesso il 69% dei 14mila lavoratori intervistati è consapevole dell’importanza di sviluppare competenze che permettano di lavorare con le macchine intelligenti.

INTELLIGENZA ARTIFICIALE/3. L’ALERT DI JACK MA

Intervenendo al WEF, Jack Ma, fondatore e presidente esecutivo di Alibaba, il più grande gruppo di e-commerce cinese, ha detto: “L’Intelligenza artificiale e i Big data sono una minaccia per gli esseri umani. La tecnologia dovrebbe sempre essere qualcosa che supporta l’uomo e lo rende abile, non disabile. Il computer sarà sempre più intelligente di te: non si scorda niente, non si arrabbia mai. Ma i computer non possono essere saggi come un uomo. L’AI e i robot distruggeranno molti posti di lavoro, perché questi lavori in futuro saranno eseguiti dalle macchine. La speranza è nell’industria dei servizi, ma questi servizi devono essere eseguiti in modo speciale”.

VIETARE I BITCOIN?

Una sonora bocciatura per le valute virtuali è arrivata dall’economista premio Nobel Joseph Stiglitz. Intervistato da Bloomberg Tv a margine del World Economic Forum, è tornato a ribadire un concetto già elaborato in precedenza: i Bitcoin non hanno alcuna funzione utile, a parte l’elusione della legalità, e devono essere dichiarati fuori legge. “Abbiamo già un buon mezzo di scambio che si chiama dollaro, perché le persone vogliono i bitcoin? Per garantirsi l’anonimato”, afferma Stiglitz. Anche per la diffusione dei pagamenti digitali, che già molte banche adottano, non c’è bisogno del bitcoin, secondo il premio Nobel: “La mia sensazione è che, una volta regolamentato e ostacolate quindi le attività illegali come il riciclaggio, la richiesta di bitcoin crollerebbe: regolarlo per impedire gli abusi significherebbe cancellarne l’esistenza”.

GOVERNARE IL MONDO COME UNA STARTUP

In un documento a sua firma presentato in vista del WEF 2018, l’organizzatore e patron Klaus Schwab si è rivolto alla politica, suggerendo maggiore attitudine alla tecnologia, agilità e sperimentazione. In altre parole ha chiesto ai politici di agire come se fossero startup. Ecco un brano del testo: “A tal fine, i responsabili politici dovrebbero ascoltare le lezioni del settore tecnologico. Data la complessità dei moderni sistemi economici e sociali, l’esito di una singola azione difficilmente può essere previsto con certezza. Un tratto inestimabile per qualsiasi organizzazione efficace, quindi, è l’agilità. I responsabili delle politiche dovrebbero chiedersi quando agire e quando interrompere un’azione. E dovrebbero sperimentare delle politiche con risultati chiaramente comprensibili, in modo da poter determinare se una politica ha funzionato o dovrebbe essere chiusa. Questo tipo di dinamismo definisce l’economia tecnica e creativa, in cui una startup che non è pronta a muoversi agilmente, ove necessario, non resisterà a lungo. Coloro che hanno successo comprendono chiaramente ciò che vogliono raggiungere, e raggiungono i loro obiettivi adattandosi rapidamente alle mutevoli condizioni”.

FARE SHOPPING CON LA VOCE

Il mondo del retail sta diventando sempre più personalizzato e gli acquirenti si stanno abituando a ordinare con la loro voce attraverso le tecnologie dedicate, senza più dover usare una tastiera. Lo ha detto a margine del WEF 2018 il CEO di eBay, Devin Wenig . “Il modo in cui gli esseri umani si stanno interfacciando con i computer sta cambiando velocemente, si sta spostando dal testo alle immagini e alla voce” ha aggiunto. eBay, ha spiegato Wenig, sta impiegando “molto tempo” sul “voice shopping” e sta già collaborando con Google su questi temi.

GUIDARE UN’AUTO VOLANTE? TRA 7 ANNI 

Il CEO di Uber, Dara Khosrowshahi, intervenendo al World Economic Forum, ha illustrato alcune sfide future. Innanzitutto ha annunciato che la sua società, nata in Silicon Valley per consentire di chiamare un’auto a noleggio da smartphone, ha intenzione di mettere su strada auto a guida autonoma entro i prossimi 18 mesi. Ha tuttavia assicurato che gli autisti di Uber non diminuiranno, anzi a suo dire aumenteranno.  Oltre a questo, il top manager ha affermato che Uber, in partnership con la Nasa, sta cercando di sviluppare sistemi robotici per auto volanti. “Sarebbero una soluzione notevole contro il traffico” ha detto. Le “UberAir” potrebbero essere in volo entro i prossimi 7 anni.

L’ECONOMIA CIRCOLARE PER SALVARE GLI OCEANI

Un milione di dollari sono andati in premio a 5 aziende e istituti che combattono il marine litter, ovvero l’inquinamento dei mari a causa della plastica. La Fondazione Ellen MacArthur e NineSigma hanno annunciato i vincitori della Circular Materials Challenge, un’iniziativa lanciata nel maggio del 2017, che si inserisce all’interno del più ampio New Plastic Economy Innovation Prize, del valore di 2 milioni di dollari. Il premio Circular Materials Challenge, del valore complessivo di 1 milione di dollari, sarà equamente diviso tra i 5 vincitori che hanno sviluppato una serie di innovazioni per impedire l’inquinamento oceanico: l’università di Pittsburgh, la spagnola Aronax Technologies, la partnership tra Cycle Bioplastics, ​Elk Packaging, ​e ​Associated Labels and Packaging, la finalndese VTT Technical Research Centre e la tedesca Fraunhofer Institute for Silicate Research IS, che riceveranno 200 mila dollari a testa. La Circular Materials Challenge si propone di affrontare la problematica del marine litter, ossia dell’inquinamento da plastiche di mari e oceani, in particolare di quel 30% di materiali in plastica troppo piccoli o troppo complessi per essere riciclati – soprattutto gli imballaggi leggeri e flessibili usati per snack e merendine –  e che quindi terminano il loro ciclo di vita in mari e oceani. Il premio fa parte della  New Plastic Economy Initiative, della durata tre anni, che punta a «innovare e sviluppare il settore delle plastiche per renderlo sostenibile a livello ambientale in linea con i principi dell’economia circolare».

IMPARARE LA LEADERSHIP DA ELTON JOHN

Sul palco del vertice mondiale dell’economia ha trovato spazio anche un artista internazionale, Elton John, già finito sotto i riflettori in questi giorni perché ha deciso di ritirarsi dalle scene. In occasione del WEF ha inviato un documento nel quale elabora 5 suggerimenti scaturiti dalla sua esperienza di vita e di lavoro. Suggerimenti che possono essere utili ai leader di tutti tipi, compresi startupper e imprenditori: l’importanza di perseguire una passione, il fatto che non c’è mai una scorciatoia per il successo, l’importanza di avere il futuro nelle proprie mani, di combattere stigmi e pregiudizi e di sapere che, al di là delle differenze, siamo un’unica comunità umana. Spunti ispirazionali anche per chi il successo non l’ha trovato nella musica ma nell’imprenditoria e nel mondo economico.

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Luciana Maci
Luciana Maci

Giornalista professionista dal 1999, scrivo di innovazione, economia digitale, digital transformation e di come sta cambiando il mondo con le nuove tecnologie. Sono dal 2013 in Digital360 Group, prima in CorCom, poi in EconomyUp. In passato ho partecipato al primo esperimento di giornalismo collaborativo online in Italia (Misna).

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