TECNOLOGIA SOLIDALE

Serve un’azione istituzionale contro l’infodemia: un appello alla ministra Pisano

Si moltiplicano le iniziative private contro l’infodemia, l’epidemia di fake news sul coronavirus. È però necessaria un’azione istituzionale per combattere la disinformazione. Non è facile, ma sarebbe preziosa. Per questo rivolgo un appello alla ministra dell’Innovazione e al sottosegretario all’editoria Andrea Martella

Pubblicato il 20 Mar 2020

Libertà di espressione vs fake news (Photo by Joshua Rawson-Harris on Unsplash)
Infodemia, un’emergenza dentro l’emergenza pandemia. “Buongiorno, qui è dove se volete mi segnalate, possibilmente – con garbo e senza ira – le fakenews, le imprecisioni e le esagerazioni che girano sul #coronavirus (da qualche giorno ho un appuntamento quotidiano #verofalso su @repubblica).”.
Questo tweet di Riccardo Luna segnala il nuovo servizio aperto da Repubblica il 20 marzo.
Questa iniziativa è l’ultima in ordine cronologico di una serie di azioni messe in campo da varie realtà per contrastare l’infodemia, cioè l’epidemia di notizie e consigli fake che circolano da settimane.
Abbiamo dottoremaeveroche.it, animato dalla brava Roberta Villa; su Open David Puente continua il suo incessante lavoro alla caccia di fake news; pagellapolitica.it dedica una sezione al tema.
Non finisce qui. Covid Infodemics Obsevartory sta raccogliendo fake da tutto il mondo e le monitora in maniera scientifica; fedele alla propria “ragione sociale”, anche Bufale.net lavora a pieno regime; Matteo Brunati è invece attivo con una azione di civil hacking.
Queste sono le iniziative anti infodemia che mi hanno contattato dopo il mio appello del 10 marzo al premier e ai ministri Boccia e Speranza, con l’invito ad aprire una pagina istituzionale dove raccogliere le segnalazioni e rispondere alle fake news su COVID19 circolanti nelle catene Whatsapp.
Il giorno dopo, avevo dettagliato, in questo spazio di EconomyUp, come realizzare la mia idea.
Non ho avuto risposta. Che una azione sia necessaria è evidente; che realizzarla non sia semplice, anche. Che l’emergenza sanitaria sia la principale emergenza, pure. Tuttavia, in questi mesi in cui ci attendono di dure misure sanitarie e sociali di prevenzione del contagio una azione istituzionale di contrasto alla infodemia può essere molto utile.
Il 18 marzo, Eugenio Cau su Il Foglio spiegava che “Facebook, Google, Linkedin, Microsof, Reddit, Twitter e Youtube hanno annunciato che lavoreranno assieme per eliminare la disinformazione e le truffe a proposito del coronavirus”,
con l’obiettivo di ”combattere le truffe e la disinformazione a proposito del virus, valorizzare il contenuto autorevole sulle nostre piattaforme  e condividere aggiornamenti importanti in coordinamento con le agenzie sanitarie dei governi di tutto il mondo”.
Privati e istituzioni insieme contro l’infodemia. Questa è la strada. Giro l’appello alla ministra Paola Pisano e al sottosegretario all’editoria Andrea Martella.

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Antonio Palmieri
Antonio Palmieri

Antonio Palmieri, fondatore e presidente di Fondazione Pensiero Solido. Sposato, due figli, milanese, interista. Dal 1988 si occupa di comunicazione, comunicazione politica, formazione, innovazione digitale e sociale. Già deputato di Forza Italia

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