Fake news e
coronavirus, un’emergenza nell’emergenza. Alzi la mano chi in questi giorni convulsi non ha ricevuto messaggi o audio con indicazioni più o meno mirabolanti su come affrontare il
coronavirus. A me è capitato tantissime volte. Prima di inoltrare ho sempre fatto indagini e chiesto a persone competenti. Erano sempre bufale!
Se dipendesse da me, la attrezzerei così: un mini-sito certificato dal governo, dove ogni cittadino possa:
a) controllare se il messaggio che gli è arrivato è già nella lista delle bufale
b) segnalare un messaggio ricevuto e chiedere una verifica della sua autenticità
La risposta deve arrivare al segnalante entro 24/48 ore e insieme viene pubblicata online.
Per la verifica della autenticità, si possono “arruolare” i virologi famosi come
Burioni, personalità come il
presidente dell’Istituto superiore di sanità, cacciatori di bufale esperti come
David Puente e
Paolo Attivissimo; si può valorizzare il contributo di realtà già attive, come
dottoremaeveroche.it oppure Pagella Politica o anche
Bufale.net; si possono poi coinvolgere docenti e realtà universitarie come propone
Stefano Epifani, associazioni come I Copernicani o Parole O Stili e via dicendo. Credo proprio che tutti sarebbero contenti di dare una mano.
A ciascuno di loro, si gira un solo messaggio per volta, così non li si intasa di richieste, e si attende la risposta.
Naturalmente si deve dare la massima diffusione a questa iniziativa, chiedendo spazi a tutti i media e collaborazione agli over the top. Credo potrebbe funzionare.
L’era digitale impone di cambiare molte modalità di azione e il tempo del coronavirus anche. Oggi dobbiamo bloccare non solo il contagio del virus, ma anche l’infodemia, cioè il contagio che viene dalla tante fake news sul coronavirus che ogni giorno circolano on line.
Forza! Restiamo a casa ma diamoci da fare…