Non solo moda
Perché Pokemon Go è (anche) un modo di sperimentare di persona la realtà aumentata
La febbre da Pokemon è così alta che si sono verificati comportamenti collettivi curiosi, scrive Marco Planzi, Digital Strategy Expert. Ma, al di là degli scopi ludici, può servire per capire da vicino le grandi potenzialità dell’uso di immagini virtuali
di Marco Planzi
Pubblicato il 22 Lug 2016

Il gioco installato sullo smartphone è basato sulla cosiddetta Realtà Aumentata e utilizza la fotocamera, il sensore GPS e l’accelerometro per avvisarti su come e cosa cercare nelle vicinanze. In sostanza è possibile visualizzare attraverso il cellulare un mondo digitale completamente sovrapposto al mondo reale. Al contrario della realtà virtuale, che trasporta i giocatori in un mondo di fantasia, con Pokemon Go si gioca all’interno dell’universo reale. La Realtà Aumentata non è una tecnologia nuova e Pokemon Go non è la prima applicazione mai sviluppata di questo tipo, tuttavia improvvisamente decine di milioni di persone (65 solo negli Stati Uniti) danno la caccia ai Pokemon nascosti nelle loro vicinanze, con un coinvolgimento tale da far pensare che non si tratta solo di una forma di nostalgia per il caro vecchio Game-Boy, la console giochi portatile con cui i nati negli anni ’80 sono cresciuti.
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* Marco Planzi è Associate Partner at Partners4Innovation | Digital Strategy Expert