Cosmetica
Open innovation, L’Oréal punta su cinque startup del beauty-tech
Il mercato mondiale continua a crescere e il colosso francese investe sulla trasformazione. Con l’incubatore londinese Founders Factory ha selezionato le migliori soluzioni innovative fra 180 candidati. Ecco quali sono e che cosa propongono.«Per noi si aprono prospettive nuove» dice la CDO Lubomira Rochet.
di Luciana Maci
Pubblicato il 10 Feb 2017

► La selezione – Il processo è iniziato a maggio 2016, quando il gigante del beauty, che conta 32 brand in portfolio e nel 2015 ha generato vendite globali per 25,3 miliardi di euro, ha acquisito quote della società londinese Founders Factory, incubatore e acceleratore di startup digitali. I termini finanziari dell’accordo non sono stati resi conto, ma è emerso che L’Oréal diventerà il partner esclusivo per gli investimenti in giovani realtà beauty-tech in tutto il mondo. Nello specifico il gruppo francese e Founders Factory puntano alla creazione di 2 aziende ex-novo ogni anno. Per questo programma di accelerazione sono state presentate 180 candidature. Nove candidati sono stati scelti per fare il loro pitch davanti Jean-Paul Agon in persona, presidente del consiglio di amministrazione di L’Oréal. Infine la scelta è caduta su cinque di esse.
►Cos’è Founders Factory – È un incubatore ed acceleratore d’impresa multisettoriale fondato da Brent
► Cosa faranno le cinque startup selezionate – Beneficeranno delle competenze scientifiche e dell’esposizione mediatica del Gruppo L’Oréal e faranno affidamento su una sessantina di esperti digitali di Founders Factory che ne seguiranno lo sviluppo. “Siamo estremamente soddisfatti – ha detto Lubomira Rochet, Cdo (Chief Digital Officer) di L’Oréal – delle opportunità che si aprono per queste startup e per tutto ciò che si sta muovendo intorno all’open innovation”.
LE VINCITRICI
♦ InsitU – Creata da Maria Salichou, scienziata di origine greca con un dottorato in medicina nucleare presso l’Università di Oxford e con più di 10 anni di esperienza scientifica in biotecnologia e sanità, InsitU propone prodotti cosmetici naturali e personalizzabili, sviluppati da esperti scientifici e disponibili online.
♦ Preemadonna – Fondata dall’americana Pree Walia, l’applicazione di Preemadonna, Nailbot, permette di creare e imprimere dei motivi sulle unghie semplicemente grazie a un telefono e in pochi secondi. Trentamila persone si sono già iscritte al servizio.
♦ Tailify – Basata a Londra e finanziata dallo svedese Fredrik Segerby e dal norvegese Didrik Svendsen, Tailify connette i grandi brand ai blogger e agli influencer sui social media, riuscendo a tracciare e a monetizzare le azioni.
♦Veleza – Fondata dall’imprenditore lituano Martynas Nikolajevas, l’applicazione Veleza riunisce una comunità di appassionati delle cure di bellezza permettendo loro di scoprire i prodotti più adatti alle loro necessità, di trovare idee nuove e di beneficiare di consigli e indicazioni in tempo reale.
♦Cosmose – Costituita dall’imprenditore polacco Miron Mironiuk, Cosmose propone una tecnologia di geolocalizzazione sofisticata che permette ai distributori di targettizzare i loro clienti sui canali di vendita online. Basata a Shangai e Hong Kong, la società ha già conosciuto un grande successo in Asia.
► Acquisizioni e vendite – Mentre va a caccia di startup, L’Oréal prosegue nella sua strategia di acquisizioni

► Un mercato in crescita – Nel 2015 (ultimi dati disponibili su Statista) il mercato globale della cosmesi è cresciuto del 4,9% rispetto all’anno precedente. Si è trattato del più elevato tasso di crescita registrato dal 2007, segno che il settore si è decisamente risollevato dopo la crisi economica. I principali prodotti della categoria sono cura della pelle o skincare, che è leader di mercato con circa il 36% del market share globale, cura dei capelli (23%), makeup (17,3%), profumi, prodotti di toiletteria, deodoranti e prodotti di cosmetica orale. La produzione di cosmetici e prodotti di bellezza è contrallata da una manciata di multinazionali: L’Oréal, Unilever, Procter & Gamble, Estee Lauder, Shiseido. Nel 2015 L’Oréal era al primo posto con 28 miliardi di dollari di ricavi.