NFT e mercato dell’arte: come si usano digitale, blockchain, nuovi materiali per vendere opere

Da Superchief Gallery NFT, la prima galleria d’arte digitale al mondo ad Art Blocks, piattaforma che genera opere d’arte su richiesta in base a un algoritmo, fino a Bright Moments, che consente di coniare un’opera d’arte NFT in proprio: alla Biennale di Venezia gli attori del cambiamento nel mercato dell’arte

Pubblicato il 07 Nov 2022

Arte e Metaverso (copyright https://obscura.io/collections/reuben-wu)

NFT (Non Fungible Token) e mondo dell’arte: chi sono i protagonisti di questo innovativo mercato e cosa devono sapere le aziende che vogliono sondare il terreno?

In occasione della 59° esposizione internazionale d’arte di Venezia, la città lagunare si è riempita di esibizioni e mostre temporanee, eventi collaterali ai padiglioni principali della Biennale. Anche in quest’edizione L’European Cultural Center non delude, con la mostra “Personal Structures: Reflections”, ospitata a Palazzo Mora, Palazzo Bembo e ai Giardini della Marinaressa. 

In particolare a Palazzo Mora è possibile visitare fino al 27 novembre 2022The NFT Art Biennale”, una parte della più ampia “Reflections” completamente dedicata all’arte digitale.

QUI un approfondimento su come funzionano gli NFT nell’arte.

I protagonisti della NFT ART BIENNALE

Superchief Gallery NFT: la prima galleria d’arte digitale al mondo

Fondata nel 2012 da Edward Zipco e Bill Dunleavy a New York, obiettivo della galleria indipendente di Brooklyn è supportare artisti underground ed elevarli a livello mondiale. Nel 2016 Superchief apre la sua prima galleria d’arte digitale a Soho, New York, creando uno spazio completamente dedicato ad artisti nativi digitali con la speranza di aggiungere l’arte digitale al podio dei medium legittimi insieme ai generi più classici come pittura, scultura, architettura.

Il 25 marzo 2021, Superchief Gallery NFT ha aperto ufficialmente le proprie porte al pubblico, diventando la prima galleria di arte digitale ad avere una sede fisica.

Superchief partecipa alla mostra veneziana con “Membrana”, di Aaron Sanchez-Baranda, una rappresentazione astratta di tessuti biologici e fisiologia della vita e “Asunder Culture”, una collezione di lavori che si basano sul binomio ansia/estasi riguardanti le culture mondiali e come l’evoluzione tecnologica distrugga le relazioni di potere storicamente consolidate.

Art Blocks: la piattaforma che genera opere d’arte su richiesta in base a un algoritmo

Fondata nel 2020 da Erick Calderon, attuale CEO, Art Blocks è una piattaforma che genera opere d’arte su richiesta a partire da un algoritmo.

Art Blocks organizza progetti con alcuni dei digital artist più innovativi del momento. La piattaforma associa la scrittura del codice alla blockchain Ethereum per stabilire un nuovo paradigma per la creazione e la proprietà delle opere. 

Interessante il rapporto tra artisti e collezionisti: i collezionisti partecipano attivamente nel realizzare la visione dell’artista generando opere d’arte uniche tramite degli algoritmi. La relazione simbiotica e l’esperienza condivisa sono le fondamenta della comunità dinamica di Art Blocks. L’idea di un’arte generativa media il contatto tra artisti e compratori con un algoritmo: i compratori scelgono quale algoritmo più interessa loro sul sito di ArtBlocks sulla base di token generati da quello stesso algoritmo che fungono da vetrina e decidono di “coniare” un pezzo che sarà simile per stile e argomento alle simulazioni ma che non è mai stato creato prima e senza sapere esattamente quale sarà il risultato finale. La blockchain, in questo caso Ethereum, ha memoria sia dell’algoritmo sia del processo che ha portato all’opera definitiva, garantendo la proprietà e l’unicità dell’opera.

Gli algoritmi vengono proposti da artisti che si associano ad Art Blocks e che decidono quante opere possono essere coniate da ciascun algoritmo. A partire dalla prima opera coniata nel 2020, Genesis, Art Blocks ne ha fatta di strada. Pietra miliare del percorso è la vendita di 19 opere da parte di Sotheby’s, una delle case d’asta più influenti a livello mondiale, generando un profitto di 81 mila dollari. 

A Venezia partecipa con le opere ispirate alle nature morte e alla pittura di paesaggio di Sarah Ridgley e mpkoz (Michael Kozlowski).

Bright Moments e l’opportunità di coniare un’opera d’arte NFT in proprio

Fondata a marzo 2021 da Seth Goldstein a Venice, in California, all’inizio era un’entità centralizzata on-chain; da gennaio 2022 diventa una DAO (organizzazione autonoma decentralizzata) con oltre 10.000 NFT sparsi per tutto il mondo. La loro missione è quella di educare, incoraggiare e connettere intere comunità che si trovano in luoghi diversi del globo tramite esperienze non tangibili.

Nel loro tour del mondo in 10 tappe (per ora Galaxy, Venice Beach, New York, Berlino, Londra e Città del Messico) è data la possibilità ai visitatori di coniare la propria opera d’arte NFT, la cui blockchain di riferimento è quella di ArtBlocks.

I visitatori della galleria fisica Bright Moments in ogni città potranno coniare un CryptoCitizen. A seconda della città in cui sono sarà un CryptoNewYorker oppure un CryptoVenetian e così via, ovvero un’opera d’arte digitale in numero limitato generata da un algoritmo ispirata a veri cittadini locali. Oltre alla proprietà dell’opera, i compratori avranno a disposizione una CryptoCitizenship, ovvero una “cittadinanza crypto”, che permette loro di avere accessi esclusivi ad alcuni eventi selezionati. 

Arte e NFT, Obscura DAO e gli NFT per il mondo della fotografia

Si tratta di un’organizzazione di fotografia il cui obiettivo è quello di creare una community che spinga i fotografi a realizzare i propri progetti essendo finanziati da commissioni esterne. Tramite la tecnologia della blockchain e gli NFT, Obscura DAO vuole garantire commissioni, mentorship, grant, partnership e percorsi di formazione ad artisti e organizzazioni che operino nello spazio fotografico delle NFT.

Fondata nel 2021 da Alejandro Cartagena, Tony Herrera e Cooper Ray, Obscura DAO permette ai fotografi di dedicarsi alle proprie imprese creative tramite la produzione di fotografie native NFT.

Dalla juta ai pixel, l’evoluzione delle tele digitali

A fornire i supporti su cui mostrare le immagini e i video digitali sono state Whim e Infinite Objects. Whim, con le sue tele digitali create a partire da vetro, alluminio e silicone, punta a creare un’esperienza visiva unica permettendo all’osservatore di costruire una composizione di immagini, NFT, applicazioni, che possono essere mostrate in una singola tela oppure in una serie di tele giustapposte orizzontalmente, disposte come a creare un pannello.

Infinite Objects invece si è specializzata nella diffusione di video sulle tele digitali, che in questo modo non vengono unicamente utilizzate per la riproduzione di immagini fisse.

I diritti che le opere digitali garantiscono agli artisti

Il mercato dell’arte fisica spesso non tiene conto delle necessità degli artisti, ponendoli in secondo piano: ad esempio, solo la prima vendita a un collezionista genera profitto per gli artisti, mentre le vendite secondarie non vengono riconosciute. Invece, nel mondo degli NFT, gli artisti continuano a guadagnare una percentuale ogni volta che l’opera passa di mano in mano. Questo è un ottimo modo per permettere una sostenibilità economica a partire dal proprio lavoro.

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Cecilia Federici
Cecilia Federici

Studia Storia dell'Arte ma è appassionata di innovazione e tecnologia.

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