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L’innovazione distribuita in FERCAM: così l’open innovation è al servizio della logistica



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FERCAM, operatore logistico unico multi-specializzato, non ha una Direzione centrale per l’innovazione, ma i progetti sono in carico a singoli gruppi. Fa open innovation collaborando con startup, centri di ricerca e università. Ed è molto attenta alla sostenibilità

Pubblicato il 5 apr 2024



fercam
FERCAM E L'OPEN INNOVATION

FERCAM nasce nel 1949 a Bolzano come azienda di trasporto di merci su ferrovia e camion, mezzi di trasporto da cui ha origine il suo nome: FERrovia-CAMion. La sua spinta verso l’integrazione tra strada e ferrovia avviene grazie a Eduard Baumgartner, autotrasportatore originario di Fié, che la rileva nel 1963.

Da quel momento FERCAM ha visto una grande espansione e internazionalizzazione, che l’hanno resa oggi un operatore logistico unico multi-specializzato, pur mantenendo un assetto proprietario familiare.

Presente in 21 Paesi con filiali di proprietà e una fitta rete di corrispondenti in tutto il mondo, FERCAM ha concluso il 2023 con un fatturato previsionale di 1,08 miliardi di euro.

Ecco cosa ci hanno raccontato Dino Menichetti, Regional Manager, e Francesco Franco, Innovation Manager & Continuous Improvement Engineer, di FERCAM.

FERCAM e la governance dell’innovazione

La governance dell’innovazione è distribuita; non esiste infatti una Direzione centrale per l’innovazione ma i progetti di innovazione sono in carico ai Gruppi di progetto che si riferiscono alle cinque Business Unit operative – Distribution, Transport, Logistics Air & Ocean, Special Services – e agli Integrated Service Partner (le funzioni di staff come HR, Marketing, Finance, Controlling, Legal)

Ogni gruppo di progetto, composto da 6-10 membri di diverse aree funzionali e territoriali, ha il compito di individuare le priorità dei vari task da implementare. “Ogni membro del gruppo di progetto è responsabile di un task e lo porta avanti autonomamente; nel mio caso, ad esempio, per il gruppo Distribuzione, posso occuparmi dello scouting di tecnologie innovative funzionali alla mia area di lavoro in collaborazione con le Funzioni interne di riferimento”, spiega Dino Menichetti.

Il livello di approvazione è relativo all’impatto del progetto. Se l’impatto di un progetto è particolarmente rilevante, come nel caso dell’implementazione del nuovo TMS (Transport Management System) per rendicontare le emissioni, è necessaria l’approvazione dell’Amministratore Delegato.

Il budget segue la strategia. Non esiste un budget di innovazione predefinito: esso viene ipotizzato nel momento in cui viene presentata una soluzione da adottare.

FERCAM e l’open innovation: i Future Labs

Sul fronte dell’Open Innovation FERCAM ha dato vita alla società FERCAM Future Labs con l’obiettivo di fare innovazione aperta e di collaborare con le startup. “Ad oggi abbiamo stretto un accordo con Truckscreenia, costituita nel 2019 e che opera al NOI Techpark di Bolzano. Questa startup produce display che possono essere montati sul retro dei camion, sono geolocalizzabili e possono veicolare un messaggio pubblicitario che cambia a seconda della posizione del mezzo. Al momento sono in fase di sperimentazione nella città di Roma, ma si tratta di un processo molto complesso perché i portelloni dei camion sono soggetti a numerose sollecitazioni meccaniche”, spiega Francesco Franco, che segue in prima persona il progetto.

Le collaborazioni con centri di ricerca e università

Importanti sono anche le collaborazioni con scuole, centri di ricerca e università, come la partecipazione all’Osservatorio Startup Thinking del Politecnico di Milano. Inoltre, attraverso l’Ufficio Formazione, con obiettivi di innovazione ed employer branding, l’azienda porta avanti collaborazioni con Istituti Tecnici specialistici che formano i tecnici della logistica, per offrire sei mesi di tirocinio agli studenti e far svolgere loro project work che applichino le innovazioni tecnologiche, ad esempio al tema della transizione ecologica. Conseguenza di queste collaborazioni è anche una significativa assunzione di studenti oltre le esigenze aziendali del momento.

A supporto dei gruppi di progetto è stato inserito anche un masterplan trasversale realizzato in collaborazione con NATIVA, prima Società Benefit in Italia e prima B-Corp in Europa, con l’obiettivo di migliorare il profilo di impatto ambientale e sociale di FERCAM. “Abbiamo riaperto tutti i progetti strategici per migliorare il nostro impatto su sette aree di intervento: clienti, fornitura, dipendenti, comunità locali, ambiente, governance e mission”, spiega Menichetti. Attraverso questo percorso sono stati identificati il purpose e le finalità attuative specifiche anche in vista di un eventuale futuro passaggio a Società Benefit di FERCAM.

FERCAM e la sostenibilità

In relazione ai progetti di sostenibilità sociale è stata creata a dicembre 2021 FERCAM Echo Labs Impresa sociale, di cui Menichetti è Presidente. Numerosi sono i progetti portati avanti in questi mesi con diversi obiettivi: in primis, dare una seconda vita al legno di scarto della logistica, collaborando anche con Accademie di design per progettare arredi con questi materiali. Il secondo obiettivo non meno importante è quello di  generare benefici per le comunità interne ed esterne a FERCAM;  la filiale di Roma ad esempio,  ha adottato un parco di 8.000 mq a cui FERCAM fornisce arredi con legno di scarto a beneficio di chi abita nel quartiere. “Quest’ultimo progetto è stato realizzato con l’associazione Ridaje, che assume come giardinieri persone senza fissa dimora. Oltre alla fornitura degli arredi, ci siamo presi in carico le spese di manutenzione: come azienda di logistica abbiamo degli impatti, e attraverso questi progetti vogliamo restituire valore alle comunità che ci ospitano. Inoltre, in FERCAM Echo Labs assumiamo personale proveniente da categorie fragili, come i richiedenti asilo”, racconta con orgoglio Dino Menichetti.

Sul fronte della sostenibilità ambientale è stato inoltre stipulato un patto di filiera con la società Regusto, che ha attivato un portale per favorire il contatto tra imprese con prodotti a rischio spreco (es. lotti alimentari in scadenza) e terzo settore (che può dare a tali prodotti una seconda vita). Menichetti aggiunge: “la cosa interessante è che Regusto fornisce gli indici di impatto di tali operazioni in termini di CO2 risparmiata, che possono essere inseriti dalle imprese nel proprio rapporto di sostenibilità”.

Il caso Fercam concretizza il concetto di Open Innovation diffusa come approccio applicabile a più aspetti operativi, dalla progettazione di innovazione all’employer branding, e con più finalità, dalla produttività alla sostenibilità, coinvolgendo l’organizzazione nel suo complesso e gli stakeholder in senso ampio.

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