Innovazione e territorio
JVillage, 400mila mq per un parco agroalimentare
È quello che prevede il progetto selezionato per rilanciare l’area di un ex zuccherificio a Jesi. «Mai avrei pensato a sviluppi del genere solo un anno fa», dice Massimo Maccaferri, presidente di Eridania e di JCube, l’acceleratore di imprese da cui è partita l’iniziativa. Adesso comincia la fase di pianificazione
di Redazione EconomyUp
Pubblicato il 06 Lug 2015

VIDEO – L’intervista a Massimo Maccaferri su JCube
Alla call hanno partecipato in 151, equamente divisi fra uomini e donne. Di questi sono stati selezionati 25 concorrenti, con profili professionali molto diversi (soprattutto architetti, ingneneri, comunicatori), che riuniti in 5 gruppi hanno sviluppato la loro idea nel corso di quattro incontri in cui alcuni mentor e un comitato territoriale hanno dato il loro aiuto e i loro feedback. Per arrivare alla definizione di 5 progetti. È stato preferito quello team rosso che punta sulla vocazione agroalimentare del territorio, potenziata con l’offerta di servizi avanzati per le imprese. In linea con altre proposte, anche quella selezionata prevede che JVillage sia “uno spazio aperto, luogo di ibridazione e creatività, snodo di esperienze e culture, di idee che trovano casa per crescere e diventare realtà concrete”.

Adesso comincia una fase molto delicata per il progetto. Il passaggio successivo è la creazione di un vero e proprio masterplan che sarà allo stesso tempo sintesi ma anche proiezione del processo. L’iniziativa è stata battezzata Open Innovation Contest non solo per segnalare il coinvolgimento di giovani (e meno giovani) innovatori provenienti da tutta Italia e da differenti esperienze professionali ma anche un modo appunto “open” e trasparente di immaginare e sviluppare un percorso progettuale per il territorio. A coordinare i lavori è SECI Real Estate, società del gruppo Maccaferri. Al gruppo di lavoro hanno già aderito Confindustria, Enea, Legambiente, INU, Assoimmobiliare. Ma se il progetto riuscirà ad avanti e a diventare un modello per l’Italia (e per altre aree geografiche), molto dipendenrà dalle relazioni virtuose che riusciranno a stabilirsi con tutti gli attori del territorio marchigiano, a cominciare dagli enti pubblici.
Per approfondire il tema dell’open innovation, conoscerla e soprattutto capire come guidarla e trarne vantaggio, si può far riferimento all’iniziativa del Gruppo Digital360: una piattaforma che a 360° tocca tutti i temi dell’innovazione aperta