Hack-Bank/1

Intesa San Paolo: “Cerchiamo soluzioni per il nostro business”

L’8 e il 9 febbraio presso H-Farm si incontrano sviluppatori digitali e rappresentanti del mondo del credito. Danilo Guenza dell’istituto di credito anticipa che cosa si aspetta dall’evento: “Per noi è un esperimento. Siamo aperti ad accogliere nuove risorse”

Pubblicato il 06 Feb 2014

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Danilo Guenza di Intesa San Paolo

Perché una banca partecipa a un hackathon day? Alla vigilia di H-Ack Bank, il primo hackathon dedicato al settore bancario, in programma l’8 e il 9 febbraio a Roncade, in H-Farm, Economyup.it lo ha chiesto a Danilo Guenza, Responsabile Coordinamento Comunicazione Internazionale di Intesa San Paolo, uno dei tre istituti di credito partner dell’evento (gli altri sono Unicredit e Banca IFIS). Un appuntamento siginificativo che fa incontrare per la prima volta il mondo degli innovatori digitali con i rappresentanti di un’industria tradizionalmente chiusa agli apporti esterni.

Guenza, perché Intesa Sanpaolo ha deciso di partecipare all’hackathon?
Ci sono molti buoni motivi. Innanzi tutto, crediamo fortemente nella capacità di innovare che i giovani talenti possono esprimere. Riteniamo inoltre che il modello dell’”hackathon” sia di estremo interesse perché mette in contatto diretto gli sviluppatori di tecnologia con importanti realtà corporate. Tra l’altro, abbiamo intenzione di portare questo modello all’interno della nostra piattaforma dedicata alle start-up – Intesa Sanpaolo Start-Up Initiative – e di svilupparlo sulle varie industry che presidiamo: Digital&Mobile, Cleantech, Biotech, Nanotech, Social Ventures, Healthcare/Devices ed Electronic.

Cosa significa, per Intesa Sanpaolo, avere un partner come H-Farm?
H-Farm rappresenta da tempo, per Intesa Sanpaolo, un partner strategico. Non a caso abbiamo creduto fino in fondo nella loro sfida, investendo con una quota nel loro capitale. Il nostro obiettivo sostanzialmente coincide: crediamo profondamente nello sviluppo di un ecosistema dell’innovazione come motore di crescita economica per il nostro Paese; e lavoriamo concretamente in questa direzione. Senza dubbio è una delle partnership più solide per il nostro Gruppo.

Quanto è importante l’innovazione per la Vostra banca? Nel corso del 2014 organizzerete eventi, hackathon, etc legati, appunto, all’innovazione?
Intesa Sanpaolo ha deciso di affrontare il tema dell’innovazione tecnologica del Paese con un approccio globale. Nel 2009 abbiamo creato Intesa Sanpaolo Start Up Initiative, una piattaforma di accelerazione internazionale che seleziona startup ad alta tecnologia, le forma e le mette in contatto con investitori finanziari e industriali. Non possiamo dimenticare l’importante ruolo svolto dal nostro sistema di fondi Atlante Ventures, specializzati negli investimenti di venture capital per le start-up più innovative. Un altro tassello fondamentale è rappresentato da Officine Formative , la nostra scuola d’impresa e laboratorio che ha lo scopo di fornire le basi per immaginare, disegnare, realizzare una startup. Di recente abbiamo contribuito a sviluppare AdottUp , il programma di Piccola Industria di Confindustria per l’adozione delle startup, del quale Intesa Sanpaolo è partner strategico. AdottUp permette alle migliori idee imprenditoriali di diventare business sostenibili grazie alla formazione da parte di aziende consolidate che ne diventano “tutor” e le aiutano a svilupparsi. C’è poi Neoimpresa, un portale creato per supportare gli aspiranti imprenditori con un percorso di consulenza sulle varie fasi che caratterizzano una nuova attività imprenditoriale. Il servizio Nova+ di Mediocredito Italiano: (banca specializzata nello sviluppo delle PMI) offre poifinanziamenti e consulenza specialistica destinati a supportare i progetti di innovazione. E per concludere, Intesa Sanpaolo Eurodesk, società con sede a Bruxelles specializzata nei finanziamenti a fondo perduto erogati dalla Commissione Europea e finalizzati all’innovazione.

Le idee vincenti dell’hackathon del prossimo weekend saranno “usate” da Intesa Sanpaolo? I ragazzi più meritevoli avranno la possibiltà di accedere ad eventuali collaborazioni con il dipartimento R&D della Vostra banca?
Crediamo nel modello dell’Open Innovation e dunque siamo sempre attenti a cogliere gli spunti offerti dalle startup che valutiamo, anche in ambito finanziario. Siamo quindi molto sensibili a recepire i possibili segnali che ci potranno arrivare dall’hackathon di “H-Ack Bank”. Saremo presenti per osservare possibili nuovi talenti che potrebbero emergere dall’evento.

Cosa vi aspettate da questa esperienza?
Come dicevo prima, siamo convinti dell’efficacia dell’iniziativa “hackathon” che rappresenta, per noi, un esperimento. Ci piacerebbe dunque essere sorpresi da qualche soluzione interessante per il nostro business. Siamo aperti infatti ad accogliere nuove, differenti prospettive che portino un effettivo contributo di innovazione ai servizi che offriamo ai nostri clienti.

Per approfondire il tema dell’open innovation, conoscerla e soprattutto capire come guidarla e trarne vantaggio, si può far riferimento all’iniziativa del Gruppo Digital360: una piattaforma che a 360° tocca tutti i temi dell’innovazione aperta

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