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Innovare il business model di un’impresa tradizionale con il digitale: il caso Mooney

Digital Transformation significa fondamentalmente ridisegnare un modello di business. Come ha fatto Mooney (ex SisalPay), azienda entrata nel mercato dei pagamenti digitali. “Partiamo dalle adiacenze e facciamo tanti test”, racconta Carlo Garuccio. “Servono a superare i bias cognitivi che portano a scelte sbagliate”

Pubblicato il 04 Feb 2022

Carlo Garuccio, General Manager di UnipolMove

“Software is eating the world” scriveva Marc Andreessen sulle colonne del Wall Street Journal più di 10 anni fa.

In fondo, quando parliamo di Digital Transformation non ci stiamo riferendo a una trasformazione della tecnologia. Stiamo parlando di come la tecnologia trasforma noi e le nostre organizzazioni, di come il digitale permette di ridisegnare gli elementi fondanti di un modello di business: la modalità con cui viene generato, trasferito ai clienti e trattenuto in forma di profitto il valore da parte delle imprese. Sembra un cliché, eppure se ancora discutiamo del fatto che una Digital Strategy debba essere definita o meno in modo integrato con la strategia di business, forse c’è bisogno di ripeterlo, e ripeterlo ancora. Per fortuna ci sono bellissimi casi di successo da raccontare, diversi dai soliti Netflix e Uber, nati da settori tradizionali e capaci di creare modelli di business totalmente nuovi attraverso la leva digitale.

Per la serie di di video talk “Digital Transformation Tools” lunedì 31 gennaio abbiamo avuto l’0pportunità di incontrare con Carlo Garuccio, Head of EasyCassa & Mobility di Mooney, che ci ha raccontato il percorso di trasformazione di Mooney (ex SisalPay).

L’impatto della Trasformazione Digitale su un’impresa tradizionale

Mooney, nata nel 2019 dall’unione di SisalPay e Banca 5 del Gruppo Intesa Sanpaolo, è oggi una realtà attiva nel settore dei servizi di pagamento, delle ricariche e delle operazioni transazionali, quali MAV, bonifici, prelievi. Conta oltre 20 milioni di clienti e 200 milioni di transazioni gestite, sia online, tramite App e piattaforme web, sia nei punti vendita fisici, grazie a una rete di circa 46.000 tabacchi, bar e edicole.

Partita come servizio per la gestione dei pagamenti che si appoggiava sulla rete dei ricevitorie di Sisal già nel 2008, si è evoluta, grazie una profonda trasformazione digitale, in una piattaforma di pagamento omnicanale che si rivolge sia al mercato B2B sia al B2C, diventando così un primario attore dell’ecosistema Fintech italiano

Appuntamento mercoledì 16 febbraio alle ore 17 con il prossimo video talk della serie Digital Transformation Tools. Titolo “Open Innovation: uno strumento per la trasformazione digitale” Ne parleremo con Doris Messina, Chief Digital Transformation Officer di Banca Sella. Per registrarti e partecipare al videotalk clicca qui.

La trasformazione digitale, favorita anche da alcune acquisizioni mirate, ha permesso infatti di estendere il modello di business di Mooney verso nuovi mercati, tra cui in particolare spiccano:

  • Mooney Card, la carta pre-pagata emessa dalla società in qualità di Istituto di Moneta Elettronica;
  • EasyCassa (ambito Retail), la soluzione tecnologica retailche integra in logica ad abbonamento e all-in-one funzionalità del registratore di cassa, fatturazione elettronica, gestionale e accettazione pagamenti;
  • MyCicero (ambito Mobility), piattaforma digitale che fornisce servizi di mobilità (parcheggio e trasporto intermodale).

Mooney è un esempio concreto di un’organizzazione che, affrontando la Digital Transformation in maniera strategica e ponderata, ha saputo crearsi le condizioni ideali per cogliere le opportunità di innovazione che si sono presentate. Di fatto, approcciare il fenomeno della Trasformazione Digitale in questa modalità facilita la creazione di un “terreno fertile” per fare innovazione e costruire un vantaggio competitivo sul mercato.

La crescita costante, unita al lancio di nuove value proposition, ha permesso di raggiungere una valutazione di circa 1,4 miliardi di euro, valore comunicato al momento dell’accordo di acquisizione raggiunto con Enel e Intesa Sanpaolo.

Il processo e gli strumenti per innovare il business model

“Partiamo dalle adiacenze individuate nell’impostazione della strategia, ma che testiamo il prima possibile per verificarne la maturità: disegniamo il modello di business e proviamo a validarlo sul mercato”. Con queste parole Garuccio ha condiviso con noi l’approccio che Mooney ha seguito per innovare il proprio modello di business facendo leva sulle tecnologie digitali.

È ormai risaputo che il digitale rappresenti un fattore di cambiamento in tutti i settori e, quindi, anche nei segmenti di mercato dove Mooney è presente. Questo cambiamento è caratterizzato da elevata incertezza: di fatto i nuovi modelli di business, abilitati dal digitale, sono un insieme di ipotesi da testare. Tutto ciò richiede di sperimentare le ipotesi sottostanti, per verificare la loro capacità di portare sul mercato value proposition potenzialmente differenzianti ed essere sostenibili. In modalità lean tali ipotesi alla base di un nuovo modello di business devono essere velocemente testate per raccogliere feedback dal mercato e validare o rifiutare l’opportunità di business. Si tratta, quindi, di adottare un approccio sperimentale e iterativo che permetta di costruire il miglior fit tra modello di business e esigenze del mercato (il cosiddetto product-market fit), accettando anche il fatto che non tutto verrà validato dal mercato. La stessa Mooney ha avuto storie di insuccesso, ma “il segreto è imparare e fare tesoro degli apprendimenti nelle esperienze successive”.

L’esperienza di EasyCassa rappresenta certamente un caso di successo: alle prime fasi di analisi su mercato (quanto vale e cosa vuole di nuovo il mercato?), all’analisi dei bisogni (quali bisogni non sono ancora stati soddisfatti?), alla definizione dell’offerta (una cassa semplice “all in one” e a “subscription”), sono seguite le fasi di test e sperimentazione che hanno permesso di validare il modello, tutto in poco più di un anno.

“Perché questa estrema attenzione alle fasi di test? Perché abbiamo dei bias cognitivi molto pericolosi che rischiano di farci prendere decisioni sbagliate!”, prosegue Garuccio, dimostrando quanto Mooney stia fedelmente seguendo i principi degli approcci lean all’innovazione, attraverso processi guidati dalla sperimentazione e dalle evidenze e dai feedback che tali attività portano. Inoltre, anche su questa specifica attività di sperimentazione il digitale rappresenta una leva e un’opportunità che Mooney coglie in maniera continua e ricorsiva “il digitale ci permette di sperimentare velocemente e in maniera economica le nostre ipotesi: lo abbiamo fatto proprio di recente attraverso uno smoke test su Facebook.”

Trasformazione Digitale e Business Model Innovation: 4 libri consigliati da Carlo Garuccio

Al termine dell’incontro Carlo Garuccio ha segnalato le sue fonti di ispirazione. Ecco i testi che l’Head of EasyCassa & Mobility di Mooney consiglia di leggere per innovare i modelli di business nell’era digitale:

  1. Osterwalder, A., Pigneur, Y., Bernarda, G., & Smith, A., Value proposition design: How to create products and services customers want. John Wiley & Sons.
  2. Osterwalder, A., & Pigneur, Y., Business model generation: a handbook for visionaries, game changers, and challengers. John Wiley & Sons.
  3. Kahneman, D., Thinking, Fast and Slow. Penguin Books Ltd.
  4. Thaler, R. H., & Sunstein, C. R., Nudge: Improving decisions about health, wealth, and happiness. Penguin Books.

Clicca qui per registrati al prossimo video talk Digital Transformation Tools, mercoledì 16 febbraio alle ore 17

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Andrea Cavallaro
Andrea Cavallaro

PhD in Ingegneria Gestionale al Politecnico di Milano, attualmente Associate Partner di Partners4Innovation. Supporta le imprese a cogliere le opportunità dell’Innovazione Digitale in percorsi di vera e propria Trasformazione Digitale, attraverso la progettazione di nuovi modelli organizzativi, basati sui principi di innovazione, agilità e imprenditorialità.

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