Formazione
Fondazione Golinelli, a Bologna un corso di impresa gratis per under 25
Il programma “Icaro” offre a 30 studenti selezionati dall’ateneo bolognese tre sessioni full-immersion nell’arco di sette mesi presso l’Opificio Golinelli. Coinvolte varie aziende, che così possono incontrare la nuova generazione di talenti
di Massimo Canorro
22 Mar 2016

Il progetto Icaro è stato promosso dalla Fondazione attraverso il Giardino delle imprese. Non esiste alcun bando, non si può partecipare rispondendo a una call: le candidature vengono selezionate e vagliate all’interno dell’ateno bolognese. Il progetto è alla sua prima edizione, che è già in corso, perciò attualmente non vengono vagliate nuove candidature.
Avviato dalla Fondazione in partnership con l’università, il progetto punta sul supporto dell’Aidaf (Associazione italiana delle aziende familiari), del gruppo dei giovani industriali di
Ma non solo. L’obiettivo del progetto Icaro – articolato in tre sessioni full-immersion nell’arco di sette mesi, intervallate da periodi di lavoro a distanza e in autonomia, con momenti di aula, affiancamento, workshop e incontri presso l’Opificio Golinelli di Bologna – è quello “di fornire strumenti tipici di un lifestyle imprenditoriale a studenti universitari provenienti da differenti discipline di formazione, come scuole di lettere e beni culturali, architettura e ingegneria, economia, management e statistica, solo per citarne alcuni”, spiega Danieli, che quindi evidenzia come “mentre ieri un percorso di crescita riguardava, nell’ordine, formazione, ricerca e produzione, oggi le ultime due viaggiano di pari passo, parallelamente ai percorsi formativi”. Anche perché, riprende il direttore generale della fondazione Golinelli, “oggi è un momento di transizione. Siamo all’alba della quarta rivoluzione industriale e le opportunità professionali ci sono, basta solo avere il coraggio e la competenza per coglierle”.
Anche per questo, “Icaro” utilizza la metodologie di studio del design thinking, ovvero applicazione di tecnica di design alla risoluzione di problemi in tutti gli ambiti della vita, dalla creazione di prodotti o servizi fino all’esplorazione e definizione di un business. Dunque, ciò che Danieli auspica negli studenti – ma più in generale nei giovani – “sono una serie di caratteristiche imprescindibili: curiosità, creatività, passione, senso di responsabilità, spirito critico, multiculturalità”. Elementi da custodire in un’ideale cassetta degli attrezzi e da utilizzare al bisogno. “Le idee, infatti, non sono sinonimo di startup. O meglio, sono importanti, ma ogni giovane deve diventare protagonista e imprenditore di se stesso, puntando su informazioni, capacità tecnico-creative e connessioni di rete che gli consentano di reinventarsi”.