OPEN INNOVATION

Fase 2 coronavirus: come funziona il termoscanner lanciato da Innovery con uno spin-off

Il system integrator specializzato in sicurezza informatica e fisica propone T-Gate, termoscanner per controllare la temperatura dei dipendenti prima che entrino in azienda, realizzato con uno spin-off dell’Università G. D’annunzio. Un esempio di innovazione tecnologica particolarmente utile in tempi di pandemia

Pubblicato il 19 Mag 2020

Termoscanner

Un’impresa italiana specializzata in cybersecurity, Innovery, in collaborazione con uno spin-off universitario dell’ateneo di Chieti e Pescara, lancia T-Gate, un termoscanner per rilevare la temperatura corporea di soggetti in movimento nelle grandi aziende. Un esempio di tecnologia quanto mai utile in questo periodo di pandemia da coronavirus. Ma anche di open innovation, la strategia aziendale che vede le aziende cercare innovazione al di fuori delle proprie mura, per esempio negli atenei e nei centri di ricerca.

Il mercato della termografia in Italia

Il mercato della termografia in Italia e in Europa si è trovato impreparato di fronte alle necessità emerse con la crisi sanitaria del Covid-19, in quanto prima dell’avvento della pandemia l’80% era focalizzato in ambiti militari e solo il rimanente 20% era di dominio industriale, con una piccola percentuale dedicata al campo biomedicale. Proprio questa nicchia di mercato oggi sta vivendo una rapida espansione.

Termoscanner: tante offerte, non sempre adeguate

“In queste settimane si sono moltiplicate le offerte, ma non tutti i modelli sembrano rispettare appieno le direttive dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e le normative ISO su accuratezza e sensibilità – spiega Arcangelo Merla, esperto di termografia dell’Università G. D’annunzio di Chieti e Pescara – Una rilevazione valida deve essere effettuata su una persona alla volta, con una termocamera con una accuratezza di 0,5 gradi centigradi. La temperatura deve essere inoltre rilevata in un’area non inferiore a 3 millimetri per 3 nella regione perioculare, eventualmente tenendo vicino al soggetto un black body, la cui funzione è di compensare gli errori di misura comuni a tutti i dispositivi”.

Fase 2: come funziona il termoscanner T-Gate

Con l’avvio della Fase 2 e la conseguente riapertura di molti poli industriali e aziendali diventa necessario dotarsi di dispositivi di sicurezza che possano prevenire possibili contagi all’interno del luogo di lavoro. Per questi motivi Innovery, system integrator italiano specializzato nel settore della sicurezza informatica e fisica, lancia T-Gate, un termoscanner ideato per controllare la temperatura dei dipendenti prima che entrino in azienda.

Si tratta di una soluzione studiata appositamente per essere posizionata in prossimità di ogni accesso alle sedi aziendali, rilevando le persone con temperatura corporea alterata ancor prima che possano accedere agli spazi interni, come ad esempio la zona reception, con una bassissima percentuale di errore.

Il dispositivo progettato da Innovery in collaborazione con NEXT2U, spin-off dell’Università G.D’annunzio di Chieti e Pescara, è costituito da una termocamera per la misurazione corporea, che effettua lo screening della temperatura in un tempo estremamente ridotto rispetto alle soluzioni tradizionali, e da sorgente di riferimento calibrata, utilizzato per migliorare la precisazione nel rilevamento della temperatura.

Il dispositivo è completamente indipendente, facile da installare e con un’elevata precisione nella misurazione. E’ pensato per rilevare la temperatura corporea di soggetti in movimento ed è stato realizzato per essere utilizzato da grandi aziende, con personale superiore alle 500 unità.

“In un momento così importante per la ripartenza economica del nostro Paese la sicurezza dei dipendenti è al primo posto. Per questo abbiamo messo a disposizione le nostre competenze del comparto ICT insieme al nostro know-how sulla sicurezza fisica per dar vita ad uno strumento affidabile e preciso – spiega Gianvittorio Abate, AD di Innovery – T- Gate è un dispositivo dall’elevata complessità tecnologica, in grado di rispondere pienamente agli elevati standard imposti dall’Istituto Superiore di Sanità, e dal garante della privacy”.

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