OPEN BANKING

Rating as a service, quando la banca fa la valutazione del rischio con una fintech

L’intelligenza artificiale cambia la valutazione del rischio di credito, avvicinando istituti bancari e tech company. Ecco la storia di modefinance, dalla nascita all’Università di Trieste all’ingresso tra le agenzie di rating fintech europee, scelta adesso da Banca Progetto per valutare la solvibilità delle imprese

Pubblicato il 13 Ott 2020

Valentino Pediroda, AD di modefinance

La valutazione del rischio è una delle attività centrali nell’industria dei servizi finanziari e del credito. Nell’era fintech sta cambiando profondamente e anche le banche cercano nuove soluzioni tecnologiche che aumentino l’efficacia e l’efficienza del rating: risultati più precisi in tempi più rapidi. Fra banche e fintech è ormai scoppiata la pace e l’open banking sta accelerando la conversione fra i due mondi.

Va in questo senso la scelta fatta da Banca Progetto, istituto di credito specializzato in servizi per le piccole e medie imprese italiane, di affidarsi a una piattaforma digitale che aiuta a capire il livello di solvibitlità delle piccole aziende. Si chiama modefinance,  ha ormai 11 anni di vita, da startup è diventata scaleup e poi azienda nativa fintech (tecnologia applicata alla finanza). Che cosa fa? Sviluppa soluzioni di Intelligenza Artificiale per la valutazione e la gestione del rischio di credito ed è stata fondata nel 2009 da Mattia Ciprian e Valentino Pediroda. La sua storia e la partnership con Banca Progetto, guidata dall’ex direttore generale di Unicredit Paolo Fiorentino, sono emblematici dell’evoluzione dell’offerta e della domanda di innovazione nel banking.

Un algoritmo sulla valutazione del rischio alle origini di modefinance

La società nasce come spin-off dell’Università di Trieste, Facoltà di Ingegneria. A metà degli anni 2000 gli studenti Ciprian e Periroda iniziano a collaborare con il dipartimento di Economia dell’ateneo per applicare modelli ingegneristici a problemi della finanza, cioè alla codificazione del rischio: rischio credito, rischio Paese, rischio portafogli. Ne scaturisce un algoritmo, “More”, che consente di valutare le aziende: è innovativo perché ragiona come un analista del credito ed è sostanzialmente in grado di sostituire l’essere umano, soprattutto nell’analisi di dati di bilancio. Fondata nel 2009, la startup parte con un finanziamento seed di circa 65mila euro capital fornito da Innovation Factory, dell’Area Science Park, grande parco scientifico e tecnologico italiano. Alla sua nascita viene identificata come progetto del Miur (Ministero dell’Università e della Ricerca scientifica) ed è riconosciuta come spin-off universitario.

ModeFinance: quando a dire se un’azienda è a rischio sono ricercatori e ingegneri

Il 15 luglio 2015 la European Securities and Markets Authority (ESMA) approva la registrazione di modefinance come Agenzia di Rating secondo il regolamento del Parlamento Europeo in materia.

Nel 2016 ottiene un ulteriore round di investimento dalla EASME, la European Union executive agency per le piccole e medie imprese. È l’ultimo dei finanziamenti, da allora in poi camminerà con le proprie gambe.

In totale, ad oggi, modefinance ha raccolto fondi per 1,4 milioni di euro e, in pochi pochi anni, è diventata una delle principali agenzie di Rating FinTech d’Europa.

Valutazione del rischio, che cosa fa modefinance

modefinance si propone di tutelare imprese e società dal rischio di insolvenza e di default fornendo strumenti digitali per la valutazione e la gestione degli investimenti. Integra diverse competenze e discipline – dalla fisica all’economia, dall’ingegneria all’Information Technology – per lo sviluppo di soluzioni FinTech volte a migliorare e automatizzare le procedure di analisi e a semplificare la gestione economico-finanziaria.

I clienti di modefinance

Già diverse multinazionali, banche, Confidi, aziende FinTech e fondi d’investimento hanno scelto di usare i rating emessi da modefinance,  sia solicited sia unsolicited, che possono essere utilizzati ai fini regolamentari. Dal 2015 ad oggi, modefinance ha mostrato una crescita del 50% costante, anno su anno ed è in attivo dalla sua fondazione.

Perché Banca Progetto ha scelto modefinance per la clientela PMI

Banca Progetto, specializzata in servizi per le piccole e medie imprese italiane e per la clientela privata, ha avviato una partnership con modefinance per l’adozione da parte della banca della piattaforma di RaaS – Rating-as-a-Service, che le consentirà un aumento delle capacità di pre-screening e di analisi del rischio. Processi divenuti ancora più rilevanti alla luce della maggiore esigenza di liquidità da parte delle PMI rilevata negli ultimi mesi.

La possibilità di automatizzare il caricamento delle informazioni tramite API dedicate per bilanci, anagrafiche, informazioni qualitative, analisi delle società si traduce di fatto in un significativo decremento del tempo necessario per la complessiva valutazione del merito creditizio da parte dei Credit Analyst e per la delibera dell’operazione, con conseguente riduzione dei tempi di attesa per la clientela.

La soluzione RaaS di modefinance integra le funzionalità e i servizi di un’agenzia di rating Fintech in una piattaforma web modulare a supporto della valutazione del rischio di controparte e di gestione del portafoglio investimenti ed esposizioni, dedicata a istituzioni finanziarie, fondi di investimento, aziende Fintech e imprese holding.

Grazie all’applicazione di tecnologie di data science e artificial intelligence, la piattaforma sviluppata da modefinance permette di prevedere e prevenire situazioni di rischio economico-finanziario degli operatori economici, tramite una valutazione immediata e l’automatizzazione delle procedure.

RaaS, grazie alla sua componente di risk management, mette a disposizione degli analisti di Banca Progetto le capacità e le competenze tipiche delle agenzie di rating, agevolando e rendendo più mirata l’istruttoria creditizia e migliorando sensibilmente il rapporto tra sales e credit risk. Grazie all’utilizzo di RaaS, infatti, l’attività di istruttoria creditizia dell’analista può essere indirizzata sugli elementi più qualificati per la comprensione del modello di business e del profilo di rischio della clientela. La soluzione, inoltre, consente la completa digitalizzazione e automatizzazione delle attività di routine, con beneficio sui tempi complessivi di attraversamento dell’operazione.

Infatti, dalle analisi svolte, la soluzione permette di automatizzare, potenzialmente, tra l’80 ed il 90% delle attività di collection e verifica di dati e informazioni, consentendo un considerevole risparmio di tempi e costi rispetto all’acquisizione ed al caricamento manuale, con tempistiche di elaborazione e riscontro su ciascuna pratica inferiori a 15 minuti.

L’integrazione tra FinTech e sistema bancario è un percorso iniziato già da diversi anni e, oggi, in particolare fermento, con una sempre maggiore attenzione alla collaborazione con le realtà FinTech per guidare e accelerare l’evoluzione del modello bancario tradizionale, sfruttando la tecnologia e l’open banking come elemento fondante per disegnare nuovi servizi e nuovi business. Al fine di offrire sempre migliori servizi al cliente, e ottimizzando al contempo i processi interni, imprese Fintech e banche tradizionali.

Banche e fintech non più competitor: con l’open banking nascono sinergie

Valentino Pediroda, AD di modefinance, osserva: “Fino a poco tempo fa si pensava che istituti bancari tradizionali e realtà FinTech fossero competitor. È storia recente, invece, quella che racconta di un inevitabile avvicinamento sempre più forte tra queste due realtà che, lungi dal giocare su due fronti opposti, possono e devono creare sinergie, contaminazioni e collaborazioni proficue. L’accordo con Banca Progetto per l’utilizzo della piattaforma RaaS va proprio in questa direzione: la necessità di portare oggi liquidità alle imprese, in tempi sempre più rapidi, ha dato vigore alla spinta innovativa della banca focalizzandosi su efficenza e digitalizzazione dei processi”.

La trasformazione digitale di Banca Progetto

Paolo Fiorentino, Amministratore Delegato di Banca Progetto, commenta così l’accordo: “Questa importante partnership rappresenta per noi un ulteriore passo verso la trasformazione digitale di Banca Progetto, obiettivo per il quale abbiamo già investito tanto e continueremo ad investire. Le banche gestiscono innumerevoli dati e la maggior parte in tempo reale: ciò implica costi crescenti e difficoltà di trasformare tali dati in informazioni rilevanti per il business. La piattaforma Rating-as-a-Service di modefinance ci permetterà di organizzare e velocizzare la comprensione dei dati e quindi il processo di valutazione e gestione del rischio e di fornire al cliente un servizio più rapido e completo. La digitalizzazione è un pilastro importante del nostro business ma, come dico sempre, l’elemento umano continua ad essere fondamentale e grazie alla sinergia tra la piattaforma fintech e il nostro esperto team di analisti possiamo raggiungere un risultato eccellente. Il nostro mantra è diventare i primi artigiani digitali”.

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