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Prestiti alle PMI, i vantaggi dell’ecosistema di finanza digitale e complementare

Nell’ultimo decennio abbiamo assistito a una riduzione dei prestiti alle imprese da parte del settore creditizio tradizionale. Questo spinge le PMI a cercare prestiti da canali alternativi, come l’ecosistema fintech, che permette anche feedback più veloci

Pubblicato il 05 Ott 2022

Immagine di PopTika da Shutterstock

Sono tornate a regime le regole di Basilea, sospese tra il 2020 e il 2021 per l’emergenza coronavirus, che impongono alle banche di accantonare capitali a fronte di ogni prestito, in misura maggiore all’aumentare del rischio. Cosa significa per il mondo delle piccole e medie imprese italiane?

Tali regole, insieme alla crisi del modello di business tradizionale bancario, scoraggiano gli istituti di credito dall’erogare prestiti alle PMI, che devono per questo cercare finanziamenti alternativi, come quelli offerti dall’ecosistema fintech.

La ridefinizione del sistema di approvvigionamento di capitale

Nell’ultimo decennio abbiamo assistito a una riduzione dei prestiti alle imprese da parte del settore creditizio tradizionale: secondo i dati del Financial Stability Board, in Italia il valore delle attività finanziarie detenute dalle banche è sceso dai 4.350 miliardi di dollari del 2011 a 4.075 miliardi del 2020, con un tasso di crescita annua pari a -0,7%.

Ciò ha portato a una conseguente ridefinizione di tutta la catena del capitale, con un maggiore peso delle attività finanziarie in mano a operatori non bancari, salite dai 2.000 miliardi del 2011 ai 3.020 miliardi del 2020, con una crescita annua del 4,7%. In questo contesto, sono entrati in scena nuovi player, meglio attrezzati rispetto al canale tradizionale per supportare la crescita delle PMI: gli operatori della finanza alternativa.

“Molte aziende erano state messe ai margini dal canale bancario tradizionale già prima della pandemia, incontrando difficoltà a ottenere linee di credito a breve per scontare le fatture. La ripresa delle attività sta riportando alla ribalta il problema”, racconta Giovanni Manca, Area Manager di CrescItalia, fintech italiana che ha creato una piattaforma per supportare le PMI nella ricerca di credito e gli investitori istituzionali in tutte le operazioni di investimento. Manca precisa: “La finanza alternativa non sostituisce le banche, ma è complementare, perché le aziende avranno sempre bisogno di relazionarsi con gli istituti di credito che, in tal modo, vengono altresì supportati nella gestione della concentrazione dei rischi”.

I vantaggi dell’ecosistema di finanza alternativa

CrescItalia e altri operatori formano un vero e proprio ecosistema di finanza alternativa, costituito, da un lato, da investitori istituzionali che desiderano investire in asset class alternative; dall’altro, da aziende più strutturate e PMI che vogliono ottenere finanziamenti da soggetti alternativi alle banche. A tal proposito, Filippo Favaretto, Area Manager di CrescItalia, aggiunge: “Le aziende cercano alternative alle banche sia perché queste ultime chiedono garanzie molto stringenti, sia per ottenere liquidità in tempi più rapidi”.

In questo ecosistema, la componente tecnologica e di sviluppo ha un ruolo fondamentale: le PMI beneficiano così di una maggior velocità di erogazione. “Ottenere liquidità con il digitale è più veloce rispetto alle banche, che hanno un modello meno snello di erogazione del credito. Con CrescItalia, le tempistiche si assestano sui 10/15 giorni per i nuovi clienti, a seconda dello strumento finanziario. Il tutto risulta ancora più rapido per le PMI che hanno già completato il processo di istruttoria”, spiega Favaretto. Manca aggiunge: “Molte aziende ci hanno ringraziato per la rapidità nel riscontro: meglio dire di no subito, che sì dopo 3 mesi”.

Prestiti interamente digitali e cessione crediti senza segnalazione in Centrale Rischi

Con la finanza alternativa, inoltre, per la cessione fatture non ci sono segnalazioni in Centrale Rischi e i finanziamenti possono essere richiesti e ottenuti in modo interamente digitale, 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 senza prendere appuntamento in filiali fisiche e con aggiornamenti in tempo reale, grazie alle notifiche via mail.

Avere interlocutori diversi dalle banche permette alle PMI di trovare più soluzioni che sostengano davvero la crescita aziendale e generino cultura finanziaria, nella quale solitamente sono carenti. Più in generale, la finanza alternativa agevola la digitalizzazione dell’azienda e snellisce i processi interni, così da liberare risorse, che si possono concentrare su altre attività essenziali per il business.

Manca chiarisce: “La finanza alternativa ha contribuito ad accelerare la trasformazione digitale delle aziende. Oggi, la maggior parte delle PMI è in grado di approcciare in modo più fluido il mondo digitale rispetto a qualche anno fa, ma il percorso da fare è ancora lungo”. Sempre in tema di digitalizzazione, Favaretto aggiunge che “i continui tagli di filiali e personale da parte degli istituti di credito hanno spinto le PMI a ricorrere alla finanza alternativa. Questo ha generato una maggiore consapevolezza e conoscenza degli strumenti digitali, avvantaggiando il servizio di CrescItalia, che mette a disposizione di ogni azienda i suoi Credit Coach”.

Come funziona l’ecosistema della finanza alternativa

Il ruolo di CrescItalia, cerniera tra PMI e investitori

All’interno dell’ecosistema della finanza alternativa, CrescItalia funge da “cerniera, mettendo in contatto le PMI con i possibili investitori istituzionali e asset manager, offrendo servizi di finanza alternativa che permettono l’ottimizzazione di spazio, tempo e denaro. Inoltre, effettua un pre-screening rispetto ai cedenti e debitori ceduti”, sottolinea Favaretto. Che ricorda: “FinTech non significa dare soldi a pioggia a chiunque: dobbiamo tutelare anche gli interessi degli investitori”.

Sempre in un’ottica di ecosistema, CrescItalia ha stretto anche una serie di partnership con mediatori, segnalatori, commercialisti, confidi e banche, in modo da semplificare e agevolare l’accesso delle PMI alla finanza alternativa.

Inoltre, lo scorso giugno CrescItalia ha siglato una partnership con Cerved Rating Agency che permette alle piccole e medie imprese di effettuare l’assessment ESG direttamente tramite la piattaforma fintech. Di conseguenza, le PMI potranno accedere a un ventaglio più ampio di opportunità di investimenti a tassi potenzialmente agevolati. Infatti, sempre più fondi e veicoli di investimento alternativi cercano ed esigono impieghi che rispettino i criteri di sostenibilità: CrescItalia sostiene le PMI assumendosi l’onere della valutazione di sostenibilità e permettendo loro, quindi, l’accesso a questa opportunità senza costi aggiuntivi.

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Redazione EconomyUp
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