SMART PAYMENT

Pagamento conversazionale, che cos’è e come funziona Request to Pay

Il pagamento conversazionale è uno schema che introduce elementi di messaggistica nella transazione. Con vantaggi per creditore e pagatore che possono gestire i dettagli in tempo reale. Il sistema Request2Pay è in fase di test e arriverà sul mercato nel 2021. Come sarà accolto da merchant e banche?

Pubblicato il 08 Lug 2020

Photo by Joshua Ness on Unsplash

Request to Pay (R2P) è un framework di servizi di messaggistica sicuro, sviluppato da EBA Clearing, che permette ad un beneficiario, tramite un insieme di regole operative ed elementi tecnici, di richiedere una somma di denaro ad un pagatore al fine di regolare una specifica transazione, il tutto sottende allo schema di pagamento Sepa Credit Transfer (SCT) o Sepa Credit Transfer Instant (SCT Inst). Una nuova frontiera nel mondo dei pagamenti digitali.

Pagamento conversazionale, lo schema

Proprio per quanto appena detto, R2P non si prefigura come un nuovo metodo di pagamento bensì come una nuova modalità di inizializzazione di un pagamento. Lo schema prevede che, per ogni richiesta di pagamento, il pagatore può decidere, e comunicare al beneficiario, di pagare per intero (tramite autenticazione a due fattori) o in parte l’importo della transazione, o rifiutare il pagamento, avviando quello che potremo definire un “pagamento conversazionale”. Ma quali sono i reali punti di forza di questo schema che potrebbero decretarne il successo ?

Pagamento conversazionale, i vantaggi per creditore e pagatore

Passando ad una modalità di pagamento di tipo conversazionale sia il creditore che il pagatore possono trovare dei miglioramenti rispetto agli schemi di pagamento tradizionali. Prendiamo il caso di una utility: il biller invia, con anticipo sulla scadenza e digitalmente, sia la fattura che la richiesta di pagamento ai propri clienti e riesce a ricevere, sempre in anticipo sulla scadenza, le volontà del cliente (pagamento totale, pagamento parziale, rifiuto del pagamento).

In caso di accettazione del pagamento, il regolamento della transazione avverrà in tempo reale e, nel caso di SCT Inst, anche il trasferimento dei fondi, dal conto del cliente a quello del biller, avverrà sempre in tempo reale. In caso di pagamento parziale o rifiuto del pagamento, il biller può avviare immediatamente uno scambio di messaggi con il cliente per capire le ragioni delle sue scelte, evitando, per quanto possibile, un mancato pagamento ed il relativo processo di sollecito che ne scaturirebbe.

Il beneficio per il cliente è speculare: riceve la fattura digitalmente e con congruo anticipo rispetto alla scadenza, può verificarla e decidere se pagarla, totalmente o parzialmente, oppure no e, in caso di rifiuto del pagamento, può ottenere immediata assistenza dal biller.

I benefici nelle transazioni B2B

Ma i vantaggi non si fermano qui; prendiamo il caso di una transazione B2B, tra un ristoratore ed il suo fornitore: i benefici per il fornitore (ma pensiamo anche in generale a tutto il mondo delle PMI), in termini di valuta dell’incasso, sono ancora più tangibili che nel caso B2C visto prima e, per il ristoratore, si apre la possibilità di ottimizzare la gestione degli ordini, avendo la possibilità di effettuare richieste anche “dell’ultimo momento”, con la certezza che la merce arrivi in tempi rapidissimi.

Nelle scorse settimane, in UK, circa 100, tra fatturatori e consumatori, hanno terminato i beta test relativi alla R2P. I partecipanti al test sono già accreditati per entrare a far parte del nuovo schema di pagamento non appena questo sarà live. Nel resto d’Europa, le banche e le istituzioni finanziarie coinvolte, stanno proseguendo i test e R2P dovrebbe vedere la luce nei primi mesi del 2021 (in ritardo rispetti ai piani iniziali a causa della pandemia).

R2P, gli ostacoli

Ci sono motivi per cui la R2P non dovrebbe rappresentare uno schema di successo per il prossimo futuro ? Tecnicamente no, ma le insidie ci sono eccome: la prima potrebbe essere rappresentata dallo sforzo di implementazione che dovrebbe essere sostenuto dai merchant, i quali dovranno mettere mano ai loro sistemi di fatturazione in maniera tale da includere anche lo schema R2P (in buona sostanza si prospetterebbe come un derivato dell’addebito diretto, con gli opportuni distinguo); in questo caso l’impatto per le PMI potrebbe essere minore rispetto, ad esempio, a grandi utilities.

Un altro ostacolo, sicuramente non trascurabile, è quello dell’adozione dello schema R2P da parte delle banche; a tal proposito occorre ricordare le difficoltà attraversate, per anni, da un altro prodotto di EBA Clearing, MyBank, che portava con sé importanti idee innovative, una sorta di open banking ante litteram, offrendo servizi di pagamento (MyBank Payment), gestione digitale dell’addebito diretto (MyBank Mandate) e certificazione dell’identità digitale (MyBank Identity). Speriamo che le nostre banche e fintech siano più lungimiranti che in passato, poiché R2P rappresenta veramente l’anello mancante tra l’infrastruttura di compensazione e regolamento dei pagamenti e soluzioni di pagamento innovative per i clienti.

A prestissimo e … mai paura !

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Giovanni Vattani
Giovanni Vattani

Da oltre 20 anni nel settore dei pagamenti, ha contribuito all’adozione ed alla diffusione, nel settore B2C delle Utilities, di sistemi di pagamento innovativi quali PayPal, MyBank e CBill. Partecipa agli Osservatori “Fintech&Insurtech” e “Innovative Payments” del PoliMI. Cuore amatriciano, sommelier a tempo perso è appassionato di rugby (purtroppo solo come spettatore).

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