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Tink: la fintech svedese chiude il 2020 con un round da 85 milioni

Un’annata notevole per la piattaforma fintech svedese Tink, che da quando è arrivata in Italia a fine 2019 ha raccolto 175 milioni (con la partecipazione di Poste Italiane) e ottenuto partnership con BNL e Enel X. Nel 2021 vuole continuare l’espansione e rendere attivi i suoi servizi in 10 differenti mercati

Pubblicato il 11 Dic 2020

Tink fintech open banking

Aveva fatto scalpore a gennaio con un megaround di investimento da 90 milioni, ora chiude l’anno con un’estensione di altri 85: un’annata notevole per la piattaforma fintech di open banking Tink, che da quando è arrivata in Italia a fine 2019 ha raccolto 175 milioni (con la partecipazione di Poste Italiane) e ottenuto partnership con BNL e Enel X.

Durante il 2020 ha inoltre effettuato tre importanti acquisizioni, come parte della sua strategia di investimento in servizi data-driven basati sull’open banking: la società svedese di valutazione di credito Instantor, ottenendo nuovi sblocchi tra i prodotti di rischio di credito costruiti sulla sua connettività open banking, il fornitore spagnolo di account aggregation Eurobits, facendo crescere la connettività bancar in Europa, e la piattaforma di aggregazione del precursore dell’open banking britannico, OpenWrks, che porterà i dati di business account del Regno Unito ai clienti di Tink.

Tink, l’estensione del megaround a 175 milioni

Il round di investimento è stato co-guidato da un nuovo investitore, Eurazeo Growth, e dall’attuale investitore Dawn Capital, la società di venture capital specializzata nel software B2B. Gli investitori esistenti PayPal Ventures, HMI Capital, Heartcore, ABN AMRO Ventures, Poste Italiane e Opera Tech Ventures, fondo di venture capital di BNP Paribas, hanno aumentato i loro investimenti in Tink.

L’integrazione di fondi ottenuta con l’estensione del round alimenterà l’espansione di Tink, e sosterrà l’ulteriore sviluppo della sua tecnologia di payment initiation, consentendo alle aziende in tutta Europa di integrare le sue soluzioni di pagamento.

La fintech svedese dal respiro europeo

Tink, di cui qui abbiamo raccontato la storia, tramite un’API consente ai clienti di gestire i propri conti da un’unica app, effettuare pagamenti, trasformare i dati grezzi in informazioni tangibili e controllare la propria vita finanziaria. La tecnologia e la connettività di Tink vengono utilizzate da oltre 300 banche e fintech – tra cui PayPal, NatWest, ABN AMRO, BNP Paribas, Nordea e SEB – oltre che da 8.000 sviluppatori.

Tink è attualmente attiva in Svezia, Regno Unito, Francia, Spagna, Germania, Italia, Portogallo, Danimarca, Finlandia, Norvegia, Belgio, Austria e Paesi Bassi. Fondata nel 2012 e con sede a Stoccolma, conta più di 350 dipendenti e attualmente serve i suoi clienti in 13 uffici locali in tutta Europa.

Tink ha un ricavo ricorrente annuale (ARR) di 30 milioni di euro, elabora ad oggi quasi 1 milione di transazioni di pagamento al mese in cinque mercati, per clienti tra cui il fornitore di digital mailbox Kivra, utilizzato da quasi 4 milioni di utenti in Svezia, e la fintech dei pagamenti Lydia, utilizzata da oltre 5 milioni di clienti in Francia. Nel 2021, mira a rendere attivi i suoi servizi di disposizione di pagamento in 10 differenti mercati.

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