Smart City, il futuro delle città passa dalla progettazione digitale degli edifici

Grazie all’utilizzo di strumenti come il BIM (Building Information Modeling) si potranno acquisire sempre più informazioni legate allo “stato di salute” delle costruzioni. Chi punta su questo sistema è Edison. L’obiettivo? Realizzare strutture sempre più intelligenti e sostenibili

Pubblicato il 11 Dic 2017

Smart City

Tra le tante trasformazioni che porta con sé l’innovazione digitale, ce n’è una che potrebbe cambiare in concreto il modo di vivere di milioni di persone. Ha a che fare con l’utilizzo delle nuove tecnologie, ma mette sul piatto anche questioni di carattere ambientale, energetico, edilizio e di mobilità. Stiamo parlando della cosiddetta “rivoluzione urbana”, ovvero il processo di mutamento in atto nelle realtà cittadine, che trova la sua migliore espressione nel concetto di smart city.

Ma cos’è esattamente una smart city? Volendo sintetizzare, potremmo definirla come una “città intelligente, che sa stare al passo con le innovazioni e con la rivoluzione digitale ma che, soprattutto, sa comunicare”. In altre parole si tratta di una città che parla e che può essere ascoltata, che “riferisce” i suoi bisogni in un linguaggio comprensibile ai suoi interlocutori: amministrazioni, aziende e cittadini.

Pensando alle smart city, vengono subito in mente spazi in cui è possibile avere accesso a connessioni wi-fi in qualsiasi momento, strade percorse da auto a guida autonoma, o incroci regolati da semafori intelligenti. Città in cui gli oggetti si scambiano informazioni tra di loro, o dove gli impianti di illuminazione sono in grado di riprodurre la luce del giorno. Ma anche a città in cui è possibile, per esempio, produrre alimenti in maniera del tutto innovativa, magari sfruttando quelle tecniche in grado di creare dei veri e propri orti urbani.

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In quest’ottica, però, il vero punto di partenza riguarda la gestione e l’efficientamento energetico degli edifici. E non basta rendere tali quelli esistenti: la vera sfida è far sì che tutti i nuovi nascano già sostenibili.

Chi si sta impegnando in questa direzione è Edison che, attraverso la divisione Servizi Energetici, è attiva nella progettazione e nell’efficientamento degli edifici grazie a soluzioni per la gestione sostenibile delle risorse energetiche, ambientali ed economiche. Per rispondere a queste istanze, Edison si avvale del BIM, acronimo di Building Information Modeling (ossia il “modello di informazioni di un edificio”), un metodo per ottimizzare la pianificazione, la realizzazione e la gestione delle costruzioni tramite software.

Nello specifico il BIM è una tecnologia che consente di progettare un edificio e conoscerne in anticipo una serie di dati come, per esempio, quanto e come consumerà, le prestazioni acustiche che avrà, a quali cicli di manutenzione dovrà essere sottoposto e come può integrarsi al meglio nel paesaggio urbano. Utilizzando i dati raccolti, inoltre, è possibile correggere e modellare la costruzione in modo efficiente, abbattendo anche le spese legate ai consumi. Secondo il National Institutes of Building Science il BIM può essere definito come la “rappresentazione digitale di caratteristiche fisiche e funzionali di un oggetto”.

Secondo le stime del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, la progettazione digitalizzata delle costruzioni può consentire almeno il 10% di risparmi di spese di gestione lungo tutto il ciclo dell’opera. Tra l’altro, come spiega in questo articolo Agenda Digitale, dal 2019 inizierà anche la progressiva obbligatorietà di progettazione digitale nelle gare d’appalto. Tecnicamente, Il decreto ministeriale, firmato lo scorso primo dicembre dal ministro Graziano Delrio, attua l’articolo 23, comma 13, del decreto legislativo 50/2016: il Nuovo Codice Appalti, che prevede la progressiva introduzione dell’obbligo di metodi e strumenti elettronici specifici di modellazione per nuove opere, interventi di recupero, riqualificazione o varianti, prioritariamente per i lavori complessi.

«Le città consumano e inquinano tanto, ma grazie alla tecnologia, oggi, le possiamo trasformare in città intelligenti, smart city, immaginando edifici sostenibili e rispettosi dell’ambiente» è quanto ha spiegato, tramite una nota diffusa di recente dalla società, Paolo Quaini, responsabile Servizi Energetici di Edison. «Edison – continua Quaini – da alcuni anni, utilizza il Building Information Modeling, che permette di modellare l’edificio come se fosse un videogioco. Attraverso questo sistema è possibile acquisire molte informazioni estremamente utili su un complesso: sapere quanto e come consumerà, le prestazioni acustiche, come distribuire gli spazi in funzione di chi li vive, come potrà essere realizzato al meglio il cantiere, quali sono i cicli di manutenzione, e ovviamente come si innesterà nel paesaggio urbano o come possa esserne migliorato l’aspetto estetico».

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