Italia a due velocità anche nella smart mobility: i pionieri sono ricchi, istruiti e vivono nei grandi centri

L’Osservatorio sulla Mobilità nuova e sostenibile di Lorien Consulting offre uno spaccato sugli stili degli italiani: i “multimodali”, che si spostano molto e con molti mezzi, vivono nei grandi centri. Focus su Milano: 9 milanesi su 10 conoscono almeno un servizio di car sharing. E il 63% vorrebbe una città car-free

Pubblicato il 05 Dic 2018

Elena Melchioni

Car Sharing Milano

A livello internazionale, le metropoli all’avanguardia nella progettazione e realizzazione di Smart cities -le città intelligenti del futuro- sono già una realtà e stanno facendo network con l’obiettivo di stimolarsi reciprocamente e accendere il dibattito sui temi di innovazione e urbanistica come base per i servizi a cittadini, imprese e istituzioni.

In Italia, Milano ha aderito ad uno dei partenariati stabili tra realtà metropolitane che sono accomunate dallo stesso impegno per una pianificazione urbanistica incentrata sulla tecnologia per migliorare la qualità di vita di ciascuno di noi: dalla comunicazione alla mobilità, dall’inclusione sociale al business, dall’efficienza energetica alla finanza e alla ricerca.

Nell’ambito di questo dibattito, istituzioni aziende e cittadini trovano diversi spazi di dialogo e confronto, ma quanto le città del futuro sono realmente percepite e desiderate dagli italiani?

I dati dell’Osservatorio sulla Mobilità nuova e sostenibile di Lorien Consulting in collaborazione con Legambiente hanno dato uno spaccato sugli stili di mobilità degli italiani*, oltre ad un focus su Milano, avamposto nazionale di smart city.

Dallo studio di Lorien Consulting emerge un’Italia a due velocità, divisa sia a livello socio-economico sia geografico. Da una parte, le fasce ricche, istruite e i votanti attivi che sono “gli italiani pionieri della mobilità nuova”: i “multimodali” che si spostano molto e con molti mezzi. Sono poco più di una persona su quattro (28%) anche se è un numero in crescita rispetto all’inizio dell’anno. Dall’altra, le fasce a reddito inferiore o con minore istruzione, disilluse dal sistema e che votano con minore frequenza: sono gli “stanziali” (22%) che utilizzano praticamente solo l’auto privata e sono in leggera e progressiva diminuzione.

La seconda spaccatura vede protagonisti i grandi centri urbani in contrapposizione ai centri abitati di ridotte dimensioni. Gli abitanti delle piccole città sono soprattutto “mono-mobili” (18%) a media intensità di spostamento, tendenzialmente affezionati sempre con lo stesso mezzo; invece, nei grandi centri urbani un terzo dei cittadini (32%) sono “moderati”, ossia sono le fasce intermedie di popolazione con una media intensità di spostamento e con una scelta di mezzi abbastanza ampia, soprattutto più inclini a usare i mezzi pubblici.

La voglia di mobilità nuova e sostenibile cresce all’aumentare delle soluzioni conosciute e alle reali alternative di spostamento che ciascuno ha a disposizione.

Nonostante a livello nazionale si consolidi ancora l’uso quotidiano del mezzo privato, cresce sempre di più anche quello saltuario della sharing mobility e dei mezzi non proprietari, almeno in maniera complementare a quelli pubblici e privati. Lo studio dimostra che crescono contemporaneamente domanda e offerta di mobilità. I livelli di mobilità sono infatti sempre più elevati e multiformi: le statistiche parlano in media di 3 mezzi utilizzati dagli italiani, ma il numero raddoppia (più di 7 mezzi) quando si parla degli utenti della sharing mobility.

SMART MOBILITY: MILANO COME CASE STUDY

Gli stili di mobilità degli italiani tendono alla multi-modalità e Milano ne è un esempio lampante. In tema di smart city, dallo studio emerge che per il 42% dei milanesi essere una smart city comporta prioritariamente avere un sistema di mobilità efficiente e moderno e, subito a seguire, una gestione sostenibile delle risorse ambientali (34%) anche grazie all’uso delle tecnologie (32%).

Il 75% dei cittadini del capoluogo lombardo considera utile un servizio di “mobility as a service” integrato per la mobilità pubblica. Un tasso così alto è dovuto a vari fattori tra cui le limitazioni di circolazione nei centri città (33%) cosi come a fattori di logistica quali la mancanza di parcheggio (28%) o la scomodità dei mezzi pubblici (27%).

Qual è la tendenza? Il car sharing è diventato ormai molto noto: 9 milanesi su 10 ne conoscono almeno un servizio; questo dato diventa ancora più rilevante se lo si confronta con il 56% della media nazionale.

Laddove i servizi sono facilmente fruibili, c’è una grande domanda: 1 milanese su 2 ha provato almeno un servizio di car sharing e il 16% degli utilizzatori di car-sharing punta alla sostituzione completa dell’auto privata. Addirittura, il 63% si dichiara aperto ad arrivare ad una città car-free, anche se poi nella realtà quotidiana le restrizioni alla circolazione sono sgradite quasi ad un milanese su due.

Quali ulteriori incentivi spingerebbero i milanesi a uno stile di mobilità più sostenibile? Il fattore economico resta determinante per circa un terzo degli intervistati. Il 37% dei milanesi vorrebbe mezzi pubblici più puntuali e con frequenza maggiore in fasce orarie più ampie.

Per quanto riguarda le auto elettriche, c’è apertura ma ancora diverse resistenze alla reale penetrazione nella vita quotidiana: quattro milanesi su dieci aspettano incentivi fiscali all’acquisto e migliori performance. In particolare, durata della ricarica e le possibilità di rifornimento delle auto elettriche sono importanti soprattutto per chi vive fuori città e si rifornisce più spesso (40%).

*L’Osservatorio sulla Mobilità è uno studio periodico e multiclient che due volte all’anno fornisce uno sguardo aggiornato sulle abitudini e sulle tendenze evolutive in materia di mobilità nel nostro Paese. Effettuato da Lorien Consulting, analizza le scelte degli Italiani in tema di mobilità. Sono stati ascoltati 500 cittadini italiani, 300 residenti a Milano e 300 city users (cittadini che vivono in provincia di Milano ma che vi si recano almeno 3 volte a settimana). L’indagine è stata condotta online fra il 4 ed il 7 settembre 2018, su un campione di 1100 individui, rappresentativo della popolazione italiana per sesso, età, area e dimensione centro.

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Elena Melchioni

Laureata in Economia Aziendale presso l’Università Bocconi con Master in Management presso SDA Bocconi, a seguito del quale entra in Lorien. Nel 2014 ne diventa General Manager e nel 2017 è richiamata come Amministratore Delegato di Lorien Consulting a seguito dell’acquisizione di WPP. In questi anni sviluppa e consolida esperienza nell'analisi socio-politica, nel marketing analitico e strategico e nei progetti di reputation management b2b e b2c per la comunicazione e le relazioni istituzionali.

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