Tecnologia solidale
Editoria, un corso per rendere il web più accessibile ai disabili
Il 30 marzo a Milano si tiene una giornata di formazione organizzata dall’Associazione Italiana Editori con la Fondazione LIA, che promuove l’accessibilità dei prodotti editoriali. Focus su normative internazionali e soluzioni informatiche per non vedenti e ipovedenti. Scadenza per le iscrizioni: 10 marzo
di Antonio Palmieri
Pubblicato il 09 Mar 2017

Cristina Mussinelli, segretario generale di Fondazione LIA, curerà la parte sull’evoluzione delle normative internazionali. Gregorio Pellegrino, ingegnere informatico, esperto di editoria digitale e responsabile tecnico di Fondazione LIA, svolgerà la parte sulla produzione editoriale digitale nei diversi formati (PDF, EPUB 3, HTML5). Luca Ciaffoni, sviluppatore di soluzioni per non vedenti e ipovedenti presso l’Istituto dei Ciechi F. Cavazza (centro di eccellenza per quanto concerne la ricerca e la formazione sulla disabilità visiva e sulle tecnologie assistive), curerà la parte sull’accessibilità dei siti web, delle piattaforme e delle app.
Il corso, a pagamento, si terrà dalle 9.30 alle 13.00 e dalla 14.00 alle 17.30, presso la sede AIE, Corso di Porta Romana 108, a Milano. Le iscrizioni sono aperte fino al 10 marzo.
L’accessibilità dei contenuti per le persone con disabilità visive è un tema che negli ultimi anni è diventato sempre più rilevante per chi produce contenuti editoriali. La prossima ratifica del Trattato di Marrakech, che intende facilitare l’accesso ai testi pubblicati alle persone non vedenti, con disabilità visive o altre difficoltà ad accedere ai testi a stampa, cambierà le regole per la produzione delle versioni accessibili.
Inoltre l’European Accessibility Act, attualmente in discussione in Europa, definirà i requisiti di accessibiltà per ebook, piattaforme e-commerce e soluzioni di lettura digitali. Del resto già le versioni più recenti degli standard di formati per i libri digitali (PDF, EPUB 3, HTML5) incorporano specifiche indicazioni per l’accessibilità. Lo sviluppo di nuove soluzioni tecnologiche offre alle persone con disabiltà visiva opportunità pochi anni fa impensabili. Si tratta per tutti, utenti, editori, istituzioni, operatori, fare il definitivo salto di qualità, in primo luogo culturale, per considerare l’accessibilità non un problema ma una opportunità di fare bene. Per tutti.