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Volkswagen accelera sul pullmino elettrico ID Buzz e investe sulla startup Aeva

Volkswagen vuole dotare la versione elettrica di ID Buzz della tecnologia lanciata dalla startup Aeva: un sistema che raccoglie e processa in tempo reale i dati dell’ambiente circostante i veicoli a guida autonoma, rendendoli più sicuri ed efficienti

Pubblicato il 16 Dic 2019

Il pullmino ID Buzz di Volkswagen

Si chiama Aeva, è una startup della Silicon Valley fondata nel 2017 e, grazie alla propria tecnologia che raccoglie e processa in tempo reale i dati dell’ambiente circostante i veicoli a guida autonoma, potrebbe rendere le auto autonome più sicure ed efficienti. Un obiettivo che nemmeno il più grande costruttore di veicoli al mondo, Volkswagen, intende lasciarsi scappare: la casa automobilistica di Wolfsburg ha infatti investito “una cifra significativa” nell’azienda americana, e intende dotare della tecnologia prodotta da Aeva il suo ID Buzz, la versione elettrica del famoso pullmino Volkswagen che dovrebbe essere lanciato nel 2022.

Che cosa fa Aeva, la startup che piace a Volkswagen

La grande innovazione di Aeva è un Lidar (Laser Imaging Detection and Ranging, cioè un apparecchio che permette di determinare forme e distanze degli oggetti nell’ambiente circostante) miniaturizzato, che unisce alte prestazioni a bassi consumi. Insomma, una vera e propria rivoluzione nel settore, dato che attualmente questi strumenti sono ingombranti e richiedono grandi quantità di energia per poter funzionare. Anche perché i classici Lidar sono visivamente simili a piccoli radar, dato che utilizzano lo stesso principio (con la luce invece che con le onde elettromagnetiche) per ricostruire in 3D l’ambiente circostante, mentre quello di Aeva è contenuto in un singolo chip e non ha parti mobili: può essere tranquillamente montato nella zona dei fari per funzionare rilevando gli ostacoli.

Abbattere i costi

Inoltre, le unità di Aeva dovrebbero abbattere sensibilmente anche i costi: due anni fa Waymo aveva annunciato di aver ridotto i costi dei propri moduli Lidar da 75mila e 7.500 dollari l’una, e negli ultimi mesi altre startup, comprese AEye, Luminar e Velodyne, hanno affermato di aver ridotto ulteriormente i costi. Ma la startup californiana sostenuta da Volkswagen potrebbe anche in questo caso spiazzare la concorrenza: le sue unità, infatti, costeranno “meno di 500 dollari”.

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Concetta Desando
Concetta Desando

Due menzioni speciali al premio di giornalismo M.G. Cutuli, vincitrice del Premio Giuseppe Sciacca 2009, collaboro con testate nazionali.

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