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Dove ci porta la transizione energetica? Il futuro sarà multy-energy

Il motore del futuro non sarà solo uno, è la conclusione emersa durante i “Beyond Iveco Group Days”. Dovranno coesistere diverse opzioni, dall’elettrico ai biogas, secondo i settori di applicazione. In una dimensione multy-energy

Pubblicato il 26 Lug 2022

Photo by Federico Beccari on Unsplash

Quale sarà il motore del futuro? Nel rispondere a questa domanda non si deve pensare al solo settore dell’automobile, ma anche agli utilizzi industriali quali camion, trattori, costruzioni, nautica…

La domanda è impegnativa perché la risposta cross industry da oltre un secolo è di fatto sempre la stessa: il motore a combustione. E quindi c’è da attendersi una forte legacy di fronte ad uno standard tecnologico così radicato.

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Durante “Beyond Iveco Group Days” ho fatto questa domanda a un panel internazionale di esperti di diversi settori: Anirudh Bhuwalka (CEO Blue Energy Motors), Pierpaolo Biffali (VP Product Engineering FPT Industrial), Alessandro Rossi (CTO Azimut Yachts Benetti Yachts), Oscar Baroncelli (Head Tractor Product Management New Holland Agriculture), Francesco Farinetti (Fontanafredda, Board Member Eataly, CEO Green Pea), Chris Mann (CTO Bennamann Ltd).

Di seguito riassumo un po’ di spunti emersi dalla interessantissima discussione (che potete vedere a questo link). Vi anticipo la conclusione: “Future is multi-energy”. Non stiamo andando verso un unico standard tecnologico, ma una combinazione di diversi tipi di propulsione.

  • Elettrico (EV) e idrogeno hanno un grande potenziale, ma, come sottolineato da Anirudh Bhuwalka, abbiamo bisogno di soluzione immediate, soprattutto nei paesi emergenti. Solo in India circolano oltre tre milioni di heavy duty tracks che emettono all’anno 450 millioni di CO2.
  • Il Natural gas (LNG) offre una risposta immediata come “transition” fuel, anche perché combina vantaggi significativi sia in termini di riduzione delle emissioni che di risparmi economici. La strategia di Blue Energy Motors per attuare la transizione dell’India al green trucking è quella di usare LNG per il long-haul trucking e EV per il short-haul.
  • Un’altra opzione intermedia, in particolare nel mondo dei mezzi pesanti (TIR, grandi trattori, …), è utilizzare l’idrogeno per alimentare motori a combustione o fuel-cell propulsion systems.
  • Nel settore marittimo (in particolare yachts e grandi imbarcazioni ove ci sono molti vincoli) di necessità si andrà verso l’utilizzo di molteplici fonti di energia e in particolare verso l’ibrido.
  • Le soluzioni per il settore agricolo invece vanno nella direzione della “circolarità” e nel riutilizzo degli scarti (stoppia, erba, concime, …) per produrre biogas. Bennamann in partnership con FPT e New Holland ha messo a terra questa circolarità. Il concime delle vacche viene trasformato in biometano, che alimenta i trattori. La sfida ora è scalare questo modello da qualche fattoria inglese al mondo intero. Nel mentre, l’uso di trattori di nuova generazione (come il New Holland T6 Methane Power) consente di produrre vini carbon free, anche eccezionali come è il caso del Barolo Vigna La Rosa di Fontanafredda, che è stato incluso da Wine Spectator nella lista dei 100 vini migliori al mondo.

Morale: le opzioni sono tante e dovranno di necessità coesistere. Anche perché la transizione energetica non può essere rinviata. Come il caldo di questi giorni ci ricorda, siamo già molto in ritardo.

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Alberto Onetti
Alberto Onetti

Chairman (di Mind the Bridge), Professore (di Entrepreneurship all’Università dell’Insubria) e imprenditore seriale (Funambol la mia ultima avventura). Geneticamente curioso e affascinato dalle cose complicate.

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