INNOVAZIONE IN CINA

Auto elettriche cinesi: quali sono i principali marchi e perché sono concorrenziali con il mercato europeo

Le auto elettriche cinesi sono una realtà con cui i costruttori storici devono ormai fare i conti. Sempre più presenti in Europa, i brand del Paese asiatico possono contare su soluzioni tecniche inedite e contenuti tech avanzati. L’esempio di Nio, BYD, Xpeng e Zeekr, tra i marchi cinesi più innovativi sul mercato

Aggiornato il 03 Gen 2024

Auto elettriche cinesi: un modello XPeng (Courtesy: Xpeng website)

Le auto elettriche cinesi rappresentano una significativa sfida per il mercato europeo e internazionale. Negli ultimi anni un numero crescente di marchi cinesi  ha debuttato sul mercato europeo e altri ancora arriveranno nel corso dei prossimi mesi, come ha dimostrato la nutrita presenza cinese all’edizione 2023 dell’IAA Mobility di Monaco. Si tratta prevalentemente di nomi nuovi nel panorama automobilistico, aziende sorte nel corso degli ultimi 10 anni, per le quali il trait d’union è l’elettrico. La Cina, infatti, è altamente specializzata nella mobilità a zero emissioni, avendo investito fortemente nel settore con un decennio di anticipo rispetto al resto del mondo.

Non è un caso che il “Dragone” sia al contempo il principale produttore e il più grande mercato per le auto elettriche a livello globale. Un mercato di utenti giovani, dove a farla da padrone sono caratteristiche come l’entertainment, la connettività e le funzioni smart. Non deve stupire, quindi, che le elettriche provenienti dalla Cina vengano viste come concorrenti particolarmente insidiose per l’industria automotive tradizionale: in molti casi offrono soluzioni tecniche innovative, contenuti tecnologici avveniristici, un livello di sicurezza in linea con gli standard europei (tutte le elettriche cinesi testate dall’ente Euro NCAP negli ultimi due anni hanno ottenuto 5 stelle) e prezzi concorrenziali. Vediamo quali sono i più innovativi marchi cinesi presenti in Europa.

Auto cinesi: i marchi più innovativi

Nio

Fondata nel 2014 dall’imprenditore Li Bin (o William Li), Nio si è affermata come una delle startup dalla crescita più rapida di sempre nel settore automobilistico. A differenza delle rivali, all’inizio della sua storia Nio non puntava alla produzione di massa, bensì si poneva l’obiettivo di realizzare un’auto elettrica da sogno. Da qui il suo impegno nel motorsport, come main sponsor del team TCR, che nel 2015 si è aggiudicato la stagione inaugurale del campionato di Formula E (all’epoca l’azienda adottava il nome “NextEV”). L’anno successivo Li Bin acquista la squadra che, con il cambio di denominazione del costruttore, diventa il team Nio. Il know how acquisito viene riversato sull’esclusivissima hypercar elettrica EP9, dotata di oltre 1.300 cavalli. Nel frattempo, arrivano gli investimenti di importanti società tech, come Tencent, Baidu e Lenovo.

Nio, quindi, inizia a puntare alla produzione per il grande pubblico, aprendo centri in Germania (per il design) e negli Stati Uniti (per la ricerca e sviluppo nel campo software). La prima vettura prodotta in serie, il suv elettrico ES8, viene lanciato nel 2017. Nel 2018 apre la prima stazione di quello che diventerà il simbolo di questo innovativo brand, il battery swap. Nio è stato il primo a lanciare sul mercato tale pratica, che consiste nel sostituire l’accumulatore scarico con un elemento carico in pochi minuti e senza muovere un dito, grazie ad apposite postazioni automatizzate. Le stazioni, chiamate Power Swap Stations, stanno nascendo anche in Europa, nei mercati di riferimento per Nio (inizialmente Norvegia e Germania, ma attualmente il brand si sta espandendo anche in Olanda, Svezia e Danimarca). Oggi l’azienda ha una gamma ampia e variegata, che abbraccia crossover come ES7, ES8 ed EL7, le berline ET5 ed ET7 e la wagon ET5 Touring.

NIO’s Newest Generation Power Swap Station 2.0

NIO’s Newest Generation Power Swap Station 2.0

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(Auto elettriche cinesi, NIO: come funziona una postazione per il battery swap)

BYD

Passiamo ora a un costruttore che, seppur giovane, è diventato un attore affermato sul mercato cinese e non solo. BYD Auto (acronimo di Build Your Dreams) nasce nel 2003 come divisione automobilistica dell’omonima BYD Co., azienda specializzata nella produzione di batterie ricaricabili fondata da Wang Chuanfu. Agli esordi il brand si dedica alla produzione di automobili a benzina, ma ben presto – coerentemente con il know how del suo fondatore, a lungo un ricercatore nel campo della chimica applicata agli accumulatori – inizia a dedicarsi alle vetture elettrificate. Nel 2008, quindi, BYD diventa la prima azienda al mondo a realizzare un’auto ibrida plug-in, la F3 Hybrid. Con il tempo il brand si è specializzato nelle vetture a batteria, tanto che lo scorso anno è stato il maggiore produttore di auto elettriche in Cina e il secondo, dopo Tesla, a livello mondiale. Nel 2022 ha anche detto addio ai motori endotermici dedicandosi esclusivamente alle auto ibride ed elettriche, oltre a fare il suo debutto sul mercato europeo. A fine 2023 BYD ha raggiunto il traduardo di diventare il maggior produttore al mondo di auto elettriche, sorpassando anche Tesla.

In Italia, BYD è presente dall’inizio del 2023, con una gamma composta dai suv Atto 3 e Tang e dalle berline Han e Seal, a cui successivamente si è aggiunta la compatta Dolphin. Durante l’IAA Mobility 2023 di Monaco, inoltre, la Casa ha presentato il suv Seal U, che verrà commercializzato in Europa nel corso del 2024. La caratteristica peculiare dei modelli BYD è la cosiddetta Blade Battery, caratterizzata da un’inedita disposizione delle celle all’interno del pacco batteria. Tali elementi – a forma di lama – sono posizionati direttamente nel case dell’accumulatore, senza l’utilizzo di moduli intermedi, e hanno quindi funzione strutturale. A livello pratico l’innovativa struttura brevettata da BYD permette una maggiore densità energetica e vantaggi sul piano della sicurezza, tanto che secondo il costruttore la Blade Battery non può prendere fuoco in caso di incidente.

Nail Penetration Test on the BYD Blade Battery and NCM Battery | BYD

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(Auto cinesi, Byd: Test di penetrazione di una batteria tradizionale e di una Blade Battery)

Xpeng

In appena 9 anni è diventato un attore di primo piano nel panorama delle startup elettriche cinesi, tanto da attirare persino l’attenzione (e gli investimenti) del gruppo Volkswagen. Parliamo di Xpeng Motors, creata nel 2014 a Guangzhou da un gruppo di imprenditori, tra cui il fondatore di Xiaomi Lei Jun e il precedente dirigente di Alibaba, He Xiaopeng (attuale presidente del costruttore). Subito dopo la fondazione iniziano ad arrivare ingenti investimenti da parte di Foxconn e della stessa Alibaba, permettendo al brand di dedicarsi alla progettazione della sua prima vettura, con un netto focus sulla connettività e sulle caratteristiche tecnologiche. Il debutto sul mercato avviene nel 2018 con il suv G3, svelato in anteprima al CES di Las Vegas. A stretto giro seguono l’ammiraglia P7, la berlina P5 e i crossover G9 e G6.

A caratterizzare i modelli di Xpeng è l’avanzato software per la guida semi-autonoma, chiamato XNGP (Xpeng Navigation Guided Pilot), che per il grado di accuratezza richiama alla mente l’Autopilot di Tesla (non a caso il brand è stato definito più volte la “Tesla cinese”). Il sistema sfrutta una serie di radar, telecamere e sensori, compreso un Lidar che riesce a creare una copia tridimensionale dell’ambiente circostante grazie a un fascio laser. Tali tecnologie hanno convinto il gruppo Volkswagen a investire 700 milioni di dollari in Xpeng, dando vita a una partnership strategica. L’obiettivo è quello di sviluppare a breve vetture elettriche per il mercato cinese, a marchio Volkswagen ma con software e componenti fornite da Xpeng. La Casa ha avviato la commercializzazione in Europa nel 2021, debuttando per ora solamente in Norvegia, Danimarca, Svezia e Olanda. All’ultimo IAA di Monaco, tuttavia, il brand ha annunciato l’intenzione di espandersi in Germania nel corso del 2024, mentre per l’arrivo in Italia non c’è ancora una data ufficiale.

Will AI beat humans in driving?

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(Auto cinesi: il funzionamento del sistema XNGP)

Zeekr

Zeekr è uno dei più giovani brand cinesi di auto elettriche, essendo nato solo nel 2021, ma può contare sul know how e sulle risorse di un colosso come Geely, proprietario anche di Volvo, Lotus, Polestar, Lynk and Co. e partner di Mercedes (con cui realizza la nuova Smart #1) e Renault. Zeekr è solo l’ultimo dei brand che il magnate Li Shufu ha voluto aggiungere al portfolio del suo gruppo, dando vita a un marchio di sole auto elettriche con ambizioni premium. Zeekr sfrutta il meglio della componentistica realizzata da Geely, come la piattaforma modulare SEA (Sustainable Experience Architecture), oltre a essere il primo costruttore a offrire sulle sue vetture la rivoluzionaria batteria Qilin da oltre 1.000 chilometri di autonomia, realizzata da Catl.

L’accumulatore sfrutta uno schema CTP (“cell to pack”) privo di moduli, simile nell’architettura alla Blade Battery di BYD o alle batterie cilindriche 4680 di Tesla. Ma a differenza di queste, gli accumulatori Catl hanno una densità energetica maggiore, pari a 255 Wh/kg. Di conseguenza, la berlina Zeekr 001 dotata di batteria Qilin da 140 kWh di capacità ha raggiunto i 1.032 chilometri di autonomia nel ciclo omologativo cinese. Il costruttore è sbarcato in Europa nel 2023, iniziando la commercializzazione della 001 e del crossover Zeekr X in Olanda e Svezia (sul mercato europeo, tuttavia, il brand non propone ancora la batteria Qilin). Nel 2024 si espanderà in Danimarca, Francia, Germania e Norvegia, mentre per vederlo in Italia bisognerà aspettare.

(Articolo aggiornato il 03/01/2024)

Articolo originariamente pubblicato il 16 Ott 2023

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Angelo Berchicci
Angelo Berchicci

Giornalista professionista, laureato in Relazioni Internazionali, da sempre appassionato di motori. Per EconomyUp scrivo di come l’automotive sta mutando sull’onda della trasformazione digitale. Elettrico, innovazione, industria, ambiente ed energia: nuovi modi per continuare a “giocare” con le auto.

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