startup intelligence

Alessia Camera, founder e investitrice: “Cosa ho imparato dall’ecosistema dell’innovazione europeo”



Indirizzo copiato

Veneta trasferitasi a Londra, Alessia Camera racconta il suo percorso nell’ecosistema come founder, dipendente, mentor e investitrice in realtà innovative europee e dà la sua visione sul futuro delle startup italiane, con un focus sulla diversità e la crescita sostenibile

Pubblicato il 19 dic 2025

Asia Corradi

Analista Osservatorio Startup Thinking



Camera_Alessia
Alessia Camera, founder di startup e investitrice

Dal primo curriculum inviato oltremanica alla exit in tempi record, dal lavoro in scaleup internazionali alla scelta di investire in team che uniscono equilibrio di genere e capacità di generare impatto, Alessia Camera ha vissuto l’innovazione da ogni prospettiva. In questa intervista per l’Osservatorio Startup Thinking, Alessia ripercorre le tappe fondamentali del suo percorso, fatto di scelte coraggiose, una visione chiara su come far evolvere l’ecosistema italiano valorizzando l’equilibrio di genere nei team e la volontà di contribuire alla crescita del Paese.

Dall’Italia all’Europa: le radici di un percorso audace nel tech

Alessia Camera comincia la sua esplorazione di tecnologie e digitale a Vicenza, provincia distante dalle aree “calde” dell’innovazione tecnologica: “Quindici anni fa cercavo di capire come acquisire competenze e cosa significasse lavorare nel digitale”. Il primo vero cambio di rotta arriva quando Alessia decide di lasciare l’Italia. Londra e Berlino, poli pulsanti dell’imprenditorialità europea, diventano le mete predilette: “ho capito che forse l’Italia non era un posto dove acquisire queste competenze e quindi ho cominciato a mandare il curriculum all’estero.”

Nel vivo dell’ecosistema londinese Alessia entra nel founding team di Moorbi: una piattaforma di e-commerce di design sostenibile. Qui il marketing digitale si fonde a una forte componente di sperimentazione tecnica: “A Londra le attività di marketing erano poco relative al brand, ma molto focalizzate sulle performance del business e sul trovare la soluzione migliore per farne crescere i numeri”.

È proprio questa immersione totale che le permette di sviluppare competenze trasversali: dall’analisi delle metriche alla costruzione di community, passando per lo sviluppo tecnico. Non tutto, però, si trasforma in successo immediato: l’e-commerce raccoglie un round ma non decolla mai. Alessia impara che serve pragmatismo ma anche visione.

Nel 2015 l’ingresso nel mondo della sharing economy segna una svolta: “Entro come quinta dipendente di Rentecarlo, una startup che permetteva di utilizzare automobili in condivisione, dopo un paio d’anni in PlayStation dove avevo assistito al lancio di PS4 in Europa con strategie e budget che non potevo immaginare. Le metriche iniziano a fare 3x e 4x mese su mese”. In un solo anno la startup ha fatto exit.

Dopo l’exit Alessia decide di mettere a frutto le competenze acquisite lavorando come freelance e mentore in diversi programmi di crescita internazionale. Nel 2019 Taxfix, scaleup europea nelle dichiarazioni fiscali, diventato poi presto un unicorno, le propone di lavorare al lancio del loro secondo mercato europeo, quello italiano. Questa proposta è per Alessia l’occasione perfetta per maturare esperienze anche in scaleup.  In due anni il team cresce da 200 a più di 500 persone, offrendole l’opportunità di acquisire competenze non solo nel go-to-market dell’Italia e nel test su altri Paesi ma soprattutto nella gestione di team e strategie in grandi organizzazioni: “Ho imparato a strutturare le mie competenze e ad avere un mindset molto più da pianificatrice per mandare avanti macchine con un approccio simile alle startup ma molto più complesse.” Successivamente approda in Qonto, una scaleup da 1500 persone, dove rafforza il suo focus su strategia e gestione, lavorando con budget molto più ampi e prodotti più complessi, in un altro settore regolamentato come quello fintech.

Scelte e valori nell’early stage: investire nella diversità

Durante questo percorso Alessia non perde mai la passione e l’interesse per il contesto delle startup early stage, assumendo il ruolo di investitrice e advisor in alcune realtà: “la passione per le startup early stage in realtà non è mai finita, mi mancava da imparare la parte di investitrice, ed è quello che faccio, entrando nei team con le mie competenze di growth in ruoli di advisor strategico”.

Questo interesse l’ha portata ad evolvere dal ruolo di founder e mentor a quello di investitrice, con un approccio molto attento anche alla diversità nei team. Forte della sua esperienza di 15 anni nel tech, spesso come unica donna tra i colleghi, Alessia è convinta che i team più performanti siano quelli con background e generi diversi: “Dal mio punto di vista, i team che funzionano meglio sono composti da persone di generi diversi. In alcuni settori anche una percentuale 70-30, seppur      non      ideale,      può essere sufficiente per      stimolare l’efficacia delle decisioni di business. Quando ho deciso di iniziare a investire in startup, ho pensato a quanto  questo elemento fosse      tra i fondamentali in ottica di crescita sostenibile”. La sua strategia, infatti, privilegia sia la governance diverse      che i progetti in cui la tecnologia può creare impatto.

Strategia che dovrebbe essere condivisa da più investor, in Italia: il bilanciamento di genere fra founder finanziati (e non) è ancora un problema, con 138 startup su 171 finanziate, fondate al 100% da uomini.

Le metriche di valutazione restano rigorose: product market fit, solidità del prodotto, visione del team e un modello di business sostenibile sono imprescindibili.

Ecosistemi a confronto: ostacoli e prospettive nel panorama startup italiano

L’ecosistema italiano, secondo Alessia, si distingue per alcune differenze sostanziali rispetto a quello londinese. In Italia spesso prevale un approccio idealistico e orientato al sogno: molti aspiranti founder si entusiasmano all’idea di avviare una startup, ma senza una reale consapevolezza delle risorse e dei passaggi necessari per trasformare l’idea in un’impresa solida come la validazione iniziale. Diversamente dalla mentalità pragmatica che domina in UK, dove anche i giovani ragionano in modo concreto sul business e affrontano le sfide senza tabù ma parlandone apertamente con persone esperte, in Italia si nota una forte tendenza a vedere la creazione d’impresa come strumento per monetizzare piuttosto che per innovare a medio termine.

Un altro nodo cruciale è lo stigma sociale che circonda il fallimento, secondo Alessia percepito in modo ancora più intenso dalle founder donne, penalizzate doppiamente in caso di errore. La visione italiana inoltre tende a concentrarsi su nicchie di mercato molto ristrette, spesso con prodotti pensati per problemi altamente specifici ma di nicchia, mentre in UK e negli ecosistemi internazionali c’è una maggiore ambizione a raggiungere scala globale.

Tuttavia, negli ultimi anni, qualcosa sta cambiando: l’arrivo di fondi internazionali, soprattutto nelle fasi pre-seed, seed e Series A, sta portando una ventata di apertura e insegnando anche agli investitori locali come supportare i founder in modo più sano e orientato al mercato globale. Nonostante questo, la capacità di raccolta di capitali da parte delle startup nazionali fatica ancora a raggiungere le quote di economie comparabili.

Il percorso è lento, ma segnali di evoluzione emergono, con una crescente contaminazione di competenze grazie a ex-dipendenti di startup e second time founders che avviano nuovi progetti e portano soluzioni innovative all’interno dell’ecosistema, seguendo una dinamica già affermata a Londra.

In conclusione, il percorso di Alessia Camera incarna perfettamente i valori di visione, pragmatismo e diversità, elementi chiave per alimentare l’innovazione europea. Sebbene l’ecosistema italiano sia ancora qualche passo, o anno, indietro rispetto a quello londinese, l’ingresso di competenze internazionali e il ritorno in Italia di founder, investitori ed esperti, come Alessia, stanno contribuendo a colmare questo divario.

guest

0 Commenti
Più recenti Più votati
Inline Feedback
Vedi tutti i commenti

Articoli correlati

0
Lascia un commento, la tua opinione conta.x