politica e innovazione

Patent Box, ecco il decreto tagliatasse per marchi e brevetti

I ministri Guidi (Sviluppo) e Padoan (Finanze) hanno firmato il decreto di attuazione che permette una tassazione agevolata sui redditi derivanti dalle opere di ingegno. Il provvedimento, ora in corso di registrazione alla Corte dei Conti, prevede una deduzione dal reddito pari al 30% nel 2015, al 40% nel 2016 e al 50% nel 2017

Pubblicato il 31 Ago 2015

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Gli sgravi fiscali sui brevetti stanno per diventare operativi. Il Ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, e il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan, hanno firmato infatti il decreto di attuazione del cosiddetto ‘Patent Box’, che permette una tassazione agevolata sui redditi derivanti dalle opere di ingegno. La notizia arriva dai siti dei due Ministeri. Il decreto è ora è in corso di registrazione da parte della Corte dei Conti; poi ci sarà la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Ispirato a soluzioni già adottate da altri Paesi europei quali Lussemburgo, Olanda, Belgio, Gran Bretagna e Francia, che lo utilizzano per attrarre investimenti, il provvedimento italiano prevede di poter dedurre da Ires e Irpef il 30% del reddito derivante dallo sfruttamento commerciale dei beni immateriali nel 2015, il 40% nel 2016 e il 50% a partire dal 2017. L’opzione, valida per cinque anni, è irrevocabile e rinnovabile.

L’innovazione è essenziale per consentire al Paese di crescere e per creare occupazione di qualità. È una sfida che le imprese sono chiamate ad affrontare con il sostegno del governo” ha affermato il Ministro Padoan.

Soddisfazione espressa anche dal Ministro Guidi, che ha ricordato come il decreto sia “un ulteriore tassello del quadro delle iniziative finalizzate al rafforzamento delle imprese che il Governo ha preso da quando si è insediato. Soltanto in questo modo, infatti, il sistema Paese può cogliere tutte le opportunità che si stanno affacciando con i primi concreti segnali di ripresa dell’economia’’.

Sempre dal sito del Mise si apprende che è “in via di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale il decreto che rende operativo il credito d’imposta sulle spese in ricerca e sviluppo. L’agevolazione è fruibile da tutte le imprese senza limiti di fatturato, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico in cui operano e dal regime contabile adottato. L’agevolazione fiscale, utilizzabile a compensazione, è pari al 25 per cento delle spese incrementali sostenute annualmente nel periodo 2015-2019 rispetto alla media realizzata nei tre anni precedenti. L’aliquota è elevata al 50 per cento per le spese relative all’impiego di personale qualificato e per quelle relative a contratti di ricerca con università o altri enti equiparati e con start-up innovative. L’investimento minimo per accedere allo sgravio fiscale è pari a 30 mila euro mentre il beneficio massimo annuale è ammesso fino a 5 milioni di euro per ciascun soggetto”.

Qui puoi leggere il testo del Patent Box

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