Innovazione

Tecnologia e moda, Fashion Academy e b! alleati per i designer del futuro

Siglata una partnership triennale tra l’Accademia veronese e l’azienda Ict. Primo terreno di incontro un concorso internazionale per giovani appassionati di maglieria: la società hi-tech offrirà borse di studio a chi vuole imparare l’arte di integrare innovazioni tecnologiche nei tessuti

Pubblicato il 19 Set 2014

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Tecnologia e moda si alleano. Fashion Ground Academy, Accademia specializzata nelle professioni della moda e del tessile con sede a Verona, si “fidanza” con b! SpA, System Integrator, azienda che si occupa di integrazione di sistemi nell’Ict, è leader nel panorama italiano ed è una società del gruppo Ceit. B! SpA metterà le proprie tecnologie al servizio della moda, come annunciato oggi in conferenza stampa a Verona da Giuseppe Ferraro, direttore accademico di Fashion Ground Academy, e Sandro Bordato, president e CEO di b! SpA. Un trend – quello di innestare prodotti e invenzioni tecnologiche in tessuti e abiti – in rapida ascesa nel nostro Paese.

Siglata ad agosto, la partnership dalla durata triennale si pone come obiettivo l’incremento e lo sviluppo di tecnologie innovative applicate all’ambito fashion. In particolare punta alla proposizione di architetture tecnologiche: prodotti e servizi sviluppati da b! Spa capaci di portare innovazione, creatività e nuovi orizzonti nel settore fashion.

In particolare sarà un concorso per giovani designer under 26 appassionati di maglieria organizzato dall’Academy a vedere protagonista b! SpA, che assegnerà borse di studio e voucher formativi ai 3 migliori prodotti di “High Tech Design”.

Il concorso si chiama Knitting for Juliet, è alla sua prima edizione e partirà il 25 settembre: si tratta di una competizione mondiale per l’haute couture in maglieria nata con lo scopo di promuovere lo studio, la ricerca e l’innovazione in questo settore cardine della moda, che esprime ad alti livelli la qualità e la raffinatezza del Made in Italy, senza trascurare la cooperazione con le più autorevoli accademie di belle arti internazionali.

Simbolicamente legato al nome di Giulietta, ambasciatrice della città di Verona in tutto il mondo, questo concorso è rivolto ai giovani dai 17 ai 26 anni, di qualsiasi nazionalità, che vogliano avvicinarsi all’Italia per intraprendere un percorso formativo volto alla specializzazione nella maglieria.

Al via tra sei giorni, l’avventura terminerà il 14 febbraio 2015 con la premiazione dei 30 migliori designer emergenti, che riceveranno borse di studio e voucher formativi e le cui opere saranno esposte in una mostra dedicata che si aprirà lo stesso giorno.

Tra i principali sostenitori del progetto c’è appunto b! SpA, che ha inoltre istituito insieme a Fashion Ground Academy una particolare sezione del concorso: si chiama Dress Code e prevede l’assegnazione di borse di studio e voucher formativi ai 3 migliori prodotti di “High Tech Design”. I vincitori otterranno così la possibilità di accedere al corso di Tech Design, grazie al quale svilupperanno competenze specifiche che consentiranno loro di coniugare la tradizione e la ricerca estetica con le più avanzate tecnologie ed il social networking.

“La valorizzazione del Made in Italy in ambito tecnologico – commenta Sandro Bordato, president e Ceo di b! SpA – rappresenta da sempre un punto di forza della nostra strategia aziendale, da sviluppare sul territorio nazionale e da esportare in tutto il mondo mediante partnership internazionali. Allo stesso tempo attribuiamo grande valore alle idee vincenti, che spesso arrivano proprio dai più giovani. La partnership con Fashion Ground Academy, che come il gruppo Ceit Spa nasce a Verona, valorizza questi due asset primari e ci dà l’opportunità di rafforzare la nostra presenza in Italia e nel mondo, introducendo le nostre tecnologie all’avanguardia in un settore ricettivo ai cambiamenti come quello della moda. Siamo orgogliosi di aver siglato questo accordo, ed entusiasti di poter lavorare a stretto contatto con realtà prestigiose, giovani e dinamiche”.

“Fashion Ground-Academy of Italian Design – afferma il direttore Giuseppe Ferraro – si fa promotrice di un nuovo stile italiano nella formazione, perché se è vero che la creatività italiana è riconosciuta nel mondo, è vero anche che le innovazioni metodologiche educative e una didattica eccellente sono la chiave per restituire ai nostri studenti, e alle aziende che li assumeranno, un bagaglio esperienziale, di cultura e di visioni sul prodotto che sono alla base della forza e della leadership italiana nel settore del design e del Made in Italy”.

Coniugare tecnologia e fashion è un nuovo fenomeno che sta prendendo piede in Italia. Lo ha rilevato anche Massimo Banzi, co-fondatore di Arduino, in una recente intervista a EconomyUp. Parlando dei progetti selezionati per la Maker Faire europea, la fiera degli artigiani digitali che si terrà a Roma a inizio ottobre e di cui è curatore insieme a Riccardo Luna, Banzi ha detto: “In particolare abbiamo selezionato una serie di progetti basati sulla stoffa e sul tessile, che possiedono, per così dire, una peculiarità italiana. Nel nostro Paese stanno nascendo tanti maker space FabLab (fabrication laboratory, piccole officine che offrono servizi personalizzati di fabbricazione digitale, ndr): sono ormai più di 60 tra quelli che già esistono e quelli che vengono creati. Un numero molto elevato considerando che in Usa non ce ne sono nemmeno 200 ed è un Paese molto più grande. Alcuni di questi FabLab stanno appunto lavorando sulla moda e sperimentano l’utilizzo della tecnologia all’interno dei vestiti”. Banzi ha inoltre rilevato come, pur potendo definire questi tessuti o abiti degli wearable, “gli americani tendono a immaginare gli wearable come prodotti altamente, ed esclusivamente, tecnologici come per esempio i Google Glass, mentre gli italiani hanno un diverso modo di vedere e pensano subito alla moda, hanno un approccio maggiormente estetico”.

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