L'ESPERIENZA

Due settimane a Innovit: ecco l’accelerazione che una startup riceve a San Francisco

Le giornate intense fra workshop, mentoring e networking. E, alla fine, quattro minuti per presentare la startup a investitori e corporate. Uno startupper racconta le fatiche, le opportunità e le emozioni di un periodo di accelerazione in Innovit, l’hub italiano dell’innovazione a San Francisco

Pubblicato il 26 Set 2023

Emilio Zunino

Emilio Zunino, co-founder di Maiora Solutions

Trascorrere due settimane a Innovit – Italian Innovation & Culture Hub, l’hub italiano dedicato all’innovazione e alla cultura, a San Francisco, vuol dire entrare in contatto con una rete globale che collega i più innovativi ecosistemi al mondo, per quel che riguarda la scienza, la ricerca, l’innovazione e la cultura.

Maiora Solutions è stata selezionata per partecipare a un programma di accelerazione per start up italiane, per migliorare Resmart, il nostro software di intelligenza artificiale che sovraintende la gestione commerciale di ristoranti e catene di ristorazione.

(Nota della redazione: Maiora Solutions è una start-up innovativa , fondata nel 2017 da Andrea Torassa ed Emilio Zunino, specializzata nello sviluppo di strumenti di intelligenza artificiale, analisi avanzata dei dati, pricing e revenue management per aziende di diversi settori, dal turismo&hospitality a sport ed eventi, dal lusso alla grande distribuzione, fino alla logistica e al food & beverage).

Una giornata a Innovit, San Francisco

La giornata a San Francisco inizia presto, al mattino, ci troviamo per un caffè al Centro d’Innovazione di Innovit e per incontrare le altre start up, che seguono il programma, e i mentor: si tratta di esperti di business e spesso sono italiani arrivati nella Silicon Valley per sviluppare, o fondare, la propria start up o lavorare nelle tech company.

Ogni giorno seguiamo diversi workshop specifici, in inglese, tenuti da professori universitari di Berkeley o Standford, che servono per l’evoluzione della start up: si approfondiscono le nuove tecnologie, soprattutto l’intelligenza artificiale, e si studiano le tematiche legal, le best practices, la finanza collegata alla crescita delle aziende.

Si tratta di sessioni interattive, durante le quali siamo direttamente coinvolti e si lavora insieme al docente anche su problematiche specifiche della propria start up.

I pomeriggi sono dedicati a momenti di mentoring e rappresentano la parte più interessante del programma: siamo noi start upper che chiediamo udienza ai mentor e in sessioni one-to-one approfondiamo tutto quello che ci serve sapere: strategie, informazioni, problematiche legate allo sviluppo di programmi, le attività di funding, la comunicazione, che ho imparato essere fondamentale in un processo di accelerazione e ha nel “demo day” il suo punto culminante.

Infatti, a conclusione, del programma ogni start up ha 4 minuti per presentare il proprio prodotto a investitori, venture capitalist, manager di grandi aziende, esperti di business.

È necessario arrivare preparati, non ci sono seconde occasioni: bisogna fare impressione.

Le attività di networking non finiscono mai

Le attività di networking proseguono anche alla sera, di solito vengono organizzati oer tema specifico: tech, start up, investimenti etc. E poi ci sono parecchi altri eventi organizzati intorno a due fiere molto importante nel panorama tech: Dreamforce, il più grande evento del mondo dedicato all’innovazione tecnologica, organizzato da Salesforce, l’azienda statunitense di Cloud Computing, e TechCrunch Disrupt dove vengono presentate le novità di start up di tutto il mondo, in settori come il gaming, l’ingegneria elettronica e universo tech.

Si dice che la Silicon Valley sia il luogo ideale per stabilire queste connessioni strategiche ed è così. In questi giorni abbiamo incontrato figure chiave nel mondo dell’innovazione. Mi ha colpito molto l’incontro con Jeff Cabili, che insegna alla Stanford University ed è un esperto di comunicazione non verbale e attore: mi ha raccontato quanto le tecniche di recitazione lo abbiano aiutato a migliore l’efficacia della comunicazione di business ed è stato davvero coinvolgente e inaspettato.

Ho incontrato Giuliano Iacobelli, director of product management di Claris, a San Francisco, che ha creato Stamplay, una stratup di successo che ha poi venduto ad Apple, dove ora collabora come product director. Una storia che per certi versi vorremmo ripetere tutti…

E poi sono stati preziosi i consigli di Andrea Pollastro, dottorando della Federico II di Napoli, che sta completando il Ph.D. in machine learning a Berkeley, l’università con più Nobel della storia e Igor Goldenberg, imprenditore ucraino che ha sviluppato WiFi Map, un’app che consente di accedere a tutti i Wi-Fi del mondo.

Siamo venuti a Innovit per due principali motivi: migliorare Resmart e trovare aziende nel settore della ristorazione e del food service con cui collaborare per condurre una fase di prova (proof of concept) del software.

A conclusione di queste due settimane torniamo in Italia con un prodotto molto migliorato e numerosi contatti che saranno preziosi nei prossimi mesi.

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Emilio Zunino

co-founder di Maiora Solutions

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