Giovani prodigio
Come lasciare il college e creare un’app da 14 milioni di dollari
Il 23enne statunitense Ben Kaplan ha dato vita a Wigo, un’applicazione utilizzabile dagli studenti per individuare feste e incontri in un campus. Il segreto è il network: per sbloccarla occorre che sia scaricata da molti. La startup ha già 100 mila utenti e 1,4 milioni di $ di finanziamenti. E sta ancora ragionando sul modello di business
di Luciana Maci
Pubblicato il 02 Mar 2015

Wigo aiuta gli student universitari a scoprire dove i loro amici si stanno recando per partecipare a una festa, o per incontrarsi per studiare o per fare qualsiasi altra cosa. Ciò che sta suscitando autentico entusiasmo tra i giovani studiosi è che questa applicazione non si può semplicemente scaricare e usare. Per farla funzionae occorre che centinaia di migliaia di colleghi universitari si iscrivano alla lista d’attesa. Solo allora Wigo diventerà accessibile e potrà essere usata come app della scuola. In pratica Wigo ha i suoi “ambasciatori scolastici”, ovvero gli studenti che devono convincere altri studenti a segnarsi per avere l’app fin quando quell’Università non riuscirà a raggiungere il numero magico, di solito circa il 5% della popolazione studentesca del college in oggetto. Il fattore suspence si rivela, in questo caso, determinante.
L’idea è venuta a Kaplan due anni fa, quando era una matricola in una piccola scuola fuori Boston. Notò che suoi amici spendevano un sacco di tempo per pianificare le feste e che si verificava un frenetico scambio di messaggi per riuscire a organizzarsi. Così decise di lanciare l’app Who Is Going Out (Wigo) per la scuola. Unico problema: non era un programmatore, così dovette “affittarne” uno. Dopo averla lanciata nella sua scuola, in tre settimane metà delle persone la stava usando. I giornali locali ne scrissero e la voce arrivò alle orecchie di Paul English di Kayak, piattaforma di prenotazioni turistiche, che aveva appena lanciato un nuovo programma di accelerazione.
“Dovevo prendere una decisione: o inserire questa cosa come una divertente esperienza nel mio curriculum vitae oppure passare a un livello superiore” racconta oggi il giovane. Scelse di abbandonare la scuola ed entrare nel programma di accelerazione. English presentò a Kaplan un altro ragazzo prodigio, Giuliano Giacaglia, laureato al MIT di Boston a soli 21 anni con un master degree in intelligenza artificiale, che è diventato il co-founder di Wigo.
La scelta di Kaplan, almeno per ora, si è rivelata vincente. Disponibile da settembre, l’app è stata scaricata e richiesta da oltre 1200 campus universitari ed è attualmente usata in 73 scuole, con oltre 100mila utenti attivi. “Ci piace pensarla come la Linkedin degli studenti universitari: ci vuole l’effetto network” spiega Kaplan a Business Insider. Nel frattempo la squadra ha concluso il suo primo round di venture funding portando a casa 1,4 milioni di dollari ed è valutata 14 milioni di dollari.
Un altro suo punto di forza è il parterre di sostenitori e consiglieri, tra cui il già citato Paul English, Kevin Colleran, il primo che si è occupato delle vendite in Facebook, i co-founder di Tinder, Sean Rad e Justin Mateen, e molti altri.
E tutto questo sta succedendo nonostante l’app non generi ancora ricavi e la startup debba individuare il proprio business model. La squadra intende naturalmente lavorare su questo punto, forse dando alla possibilità agli esercenti locali di pubblicizzare sconti e altri servizi a beneficio degli studenti che intendono organizzare feste presso di loro. (L.M.)