CUSTOMER JOURNEY

Come usare il cloud per il retail: soluzioni, vantaggi, esempi

Il cloud, in quanto ambiente virtuale accessibile ovunque e da qualsiasi end point, è una soluzione ideale per catene di punti vendita fisici e negozi online. Ecco come può garantire competitività, contenimento dei costi per le infrastrutture tecnologiche e miglioramento delle performance di vendita nel retail

Pubblicato il 11 Apr 2023

Cloud per il retail

In che modo si può usare il cloud per il retail? In generale il cloud, in quanto ambiente virtuale accessibile ovunque e da qualsiasi end point, è una soluzione ideale per catene di punti vendita fisici e negozi online. La centralizzazione e l’integrazione delle applicazioni su cui si basano le varie architetture cloud comportano molteplici vantaggi per il retail, a partire dall’allineamento costante dell’offerta su tutti i touch point: un elemento fondamentale per ridurre i tempi di risposta nel customer journey omnicanale.

Anche altri servizi che determinano la complessità del retail come supply chain, customer relation management (CRM), product information management (PIM), gestione amministrativa (ERP) e degli e-commerce grazie al cloud sono centralizzati. A prescindere dalle scelte relative ai servizi (riuniti in un’unica piattaforma o integrati ma distinti), le applicazioni utili per i retailers possono essere gestite centralmente dalla nuvola e sfruttate da touch point fisici, periferici o virtuali.

Inoltre, la nuvola offre benefici in termini di competitività, contenimento dei costi per le infrastrutture tecnologiche e miglioramento delle performance di vendita. Infatti, le soluzioni cloud verticali per il retail semplificano la gestione di logistica, inventario e magazzini, oltre ad abilitare soluzioni di pagamento innovative (ad esempio cashier-less) al posto dei tradizionali POS e facilitare l’accesso ai dati transazionali.

Ma non solo poiché il cloud offre maggiore visibilità e sicurezza ai dati di un’attività commerciale, riduce le tempistiche per la manutenzione delle applicazioni e per introdurre e implementare funzionalità innovative.

Selezionare la struttura, i servizi e le applicazioni da utilizzare pagando un abbonamento mensile per quanto realmente utilizzato è un vantaggio indiscutibile, anche perché permette ai retailers 4.0 di proporre una customer experience senza precedenti che – sfruttando anche le elevate capacità di analisi dei dati offerte dalla nuvola – abilita anche machine learning e IA.

Quali soluzioni

Relativamente al cloud è opportuno esplicitare le differenze tra i vari ambienti. Il cloud pubblico, ad esempio, è particolarmente adatto per far fronte a volumi di lavoro elevati, con risorse di archiviazione e calcolo erogate da fornitori terzi in modalità “as-a-Service” attraverso Internet per servire più clienti contemporaneamente.

Il cloud privato – al pari di soluzioni on premise – offre servizi di computing e ambienti IT ospitati internamente dalle aziende mediante Intranet o data center, gestibili da terzi o parte dell’infrastruttura tecnologica dei retailers.

Ne consegue che il cloud ibrido, composto da pubblico e privato, consente ai commercianti di calibrare i livelli di protezione in base alla tipologia dei dati da trattare e della complessità delle operazioni da svolgere: una scelta che spesso si rivela ottimale.

Una possibilità è gestire nel cloud privato o con soluzioni on premise i dati sensibili che richiedono maggior sicurezza, optando invece per quello pubblico relativamente alle esigenze computazionali e alla conservazione di quelli meno critici.

Un ambiente ibrido o multi cloud permette inoltre ai retailers di garantire la continuità nel servizio a prescindere da eventuali malfunzionamenti di uno degli erogatori dei servizi, in quanto non si appoggia esclusivamente su un unico fornitore ma ne utilizza di diversi per le varie istanze.

Ad esempio, un cloud provider può gestire in modalità Infrastructure-as-a-Service l’archiviazione dei dati, un altro le applicazioni con modalità Platform-as-a-Service, e un altro ancora occuparsi dell’e-commerce e di altri servizi per i clienti in modalità Software-as-a-Service.

Qualora i servizi siano separati, per ottenere informazioni rilevanti e coerenti è necessario integrarli (solitamente affidandosi a un partner IT) affinché i dati “grezzi” provenienti dai vari applicativi siano analizzati ed elaborati insieme e valorizzati adeguatamente.

Quali vantaggi determina l’adozione del cloud nel retail

Tutti ambienti cloud sono comunque caratterizzati da performance di calcolo elevate e rapidità di esecuzione. Inoltre, prevedono sempre l’interazione tra le diverse applicazioni, proteggendo e analizzando i dati a vantaggio dell’operatività e del miglioramento della customer experience.

Ma, ancor più importante, il cloud enablement consente di scalare le infrastrutture IT in momenti specifici, come in occasione dei saldi o prima delle festività, risolvendo ad esempio uno dei problemi atavici del retail mediante l’impiego di varie tecnologie utili a monitorare i flussi negli store fisici come foto, video e robot dedicati: gli scaffali vuoti.

Il modello pay-as-you-go, inoltre, permette ai retailers di contenere le spese per strutture, servizi, licenze software e hardware, garantendo al contempo rapidità nell’innovazione e di risposta alle nuove esigenze di un mercato in costante evoluzione.

Un altro vantaggio derivante dall’adozione del cloud consiste nella possibilità di gestire e analizzare i dati in tempo reale e sfruttare le applicazioni da tutti i dispositivi in grado di accedere a Internet, con i fornitori ad erogare servizi affidabili e sicuri.

La migrazione al cloud, infine, oltre a permettere di sviluppare customer experience uniche e senza precedenti rispondendo alle nuove esigenze dei consumatori, garantisce la compliance con le varie normative nazionali per il trattamento e la sicurezza dei dati provenienti da negozi diversi o dislocati in vari Paesi e accelera la trasformazione delle aziende in data-driven-company. Un vantaggio competitivo frutto dell’innovazione.

Il caso: Accenture e Google Cloud

Google Cloud e Accenture hanno recentemente ampliato la collaborazione strategica per offrire alle aziende del retail più servizi, supportandole nella modernizzazione dei negozi e delle rispettive attività con tecnologie che spaziano dal cloud all’analisi dei dati, dal machine learning all’intelligenza artificiale fino alla product discovery.

I commercianti hanno così a disposizione una versione aggiornata della piattaforma ai.Retail di Accenture implementabile sul cloud di Google, che poggiando sull’infrastruttura di Google Cloud integra prodotti e funzionalità della nuvola della società di Mountain View.

Grazie ad aggiornamenti pensati e sviluppati per gestire e analizzare l’enorme mole di dati relativi alle attività specifiche del settore, i retailers possono così ottenere più informazioni e prendere decisioni data-driven per migliorare le performance dei rispettivi business. Inoltre, le due aziende hanno lanciato iniziative go-to-market per fornire tecnologie e risorse utili a trasformare le operations dei punti vendita e le esperienze di clienti e dipendenti.

Le novità più rilevanti della nuova versione di ai.Retail sono:

– Analisi centralizzata della supply chain con monitoraggio delle metriche più critiche;

– Personalizzazione della Customer Experience grazie alle soluzioni di Google Cloud per il retail e alle funzionalità di ricerca avanzate di Google;

– Disponibilità di nuove funzionalità di clustering dei punti vendita utili a supportare i clienti nell’individuare, raggruppare e ottimizzare negozi con caratteristiche simili per affinare le strategie di gestione degli spazi, dell’inventario e dell’assortimento di prodotti.

Perché il cloud non è più un’opzione ma una necessità per il retail

L’integrazione sempre più stretta tra la piattaforma Retail.ai di Accenture e Google Cloud dimostra una volta di più come la nuvola rappresenti una necessità e non un’opzione per il retail, tradizionalmente propenso a cogliere i benefici dell’innovazione per efficientare i processi e ottimizzare la customer experience.

La pandemia ha semplicemente accelerato l’ascesa dell’e-commerce e di nuove modalità d’acquisto e delivery come il click-and-collect, obbligando di fatto i retailers a progettare e gestire modelli omnicanale di vendita e comunicazione attraverso una customer experience senza soluzione di continuità tra fisico e virtuale.

Una trasformazione complessa da affrontare partendo da modelli incentrati sui punti vendita con la sola possibile aggiunta dell’e-commerce, nella quale la potenza di calcolo, la resilienza e la scalabilità offerte dal cloud rivestono un ruolo fondamentale per elaborare e valorizzare i dati e sviluppare così un approccio data-driven per migliorare i risultati del business.

La nuvola – costituita da un insieme di servizi e soluzioni in costante evoluzione – è la piattaforma che abilita la trasformazione innovativa e digitale nel retail, nonché il driver principale per la crescita del business.

I commercianti, infatti, possono scegliere di comprare o sviluppare internamente nuove applicazioni e funzionalità da integrare nelle proprie infrastrutture IT, tuttavia le soluzioni innovative by design si basano già su tecnologie cloud.

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Federico Bandirali
Federico Bandirali

Giornalista pubblicista dal 2014 e growth hacker dal 2017 con master presso Talent Garden, durante gli studi in comunicazione ho iniziato a collaborare con testate cartacee generaliste dal 2006. Dopo aver scritto articoli in diversi ambiti (cronaca, politica, esteri, economia e sport) e abbandonato il cartaceo, mi sono sempre più focalizzato su tecnologia e innovazione, branded journalism e storytelling aziendale. Nel 2016 ho scritto un libro: una case history relativa alla partnership tra Intesa Sanpaolo ed Expo Milano 2015 poi ripresa da atenei statunitensi.

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