SMART BUILDING

IoT per edifici intelligenti: la svolta open di Siemens e Microsoft



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L’integrazione tra la piattaforma Building X di Siemens e Microsoft Azure IoT Operations promette di cambiare le regole del gioco nel settore degli smart building. L’obiettivo? Rendere l’accesso ai dati IoT degli edifici semplice, automatico e interoperabile.

Pubblicato il 11 lug 2025



smart building, interoperabilità IoT

Siemens e Microsoft si alleano per l’interoperabilità IoT degli edifici intelligenti. L’integrazione tra la piattaforma Building X di Siemens e Microsoft Azure IoT Operations promette di cambiare le regole del gioco nel settore degli smart building. L’obiettivo? Rendere l’accesso ai dati IoT degli edifici semplice, automatico e interoperabile. Ma soprattutto, farlo attraverso l’adozione di standard aperti che superano le barriere tra sistemi e produttori.

L’alleanza tra i due colossi della tecnologia punta a trasformare, grazie all’interoperabilità IoT, gli ambienti costruiti – dagli uffici ai data center, fino ai campus universitari – in ecosistemi connessi, efficienti e sostenibili.


Il nodo dell’interoperabilità IoT

Uno dei problemi cronici del settore smart building è la frammentazione dei dati. Sistemi HVAC, impianti elettrici, sensori ambientali e strumenti di monitoraggio spesso parlano linguaggi diversi e si trovano intrappolati in silos che ne limitano il potenziale. L’integrazione tra Building X e Azure IoT Operations vuole proprio abbattere questi muri, creando un flusso continuo di dati dal campo al cloud.

La chiave è l’adozione di standard aperti come il W3C Web of Things e l’OPC UA PubSub, protocolli che permettono la descrizione unificata di oggetti fisici e la comunicazione efficiente dei dati. Il risultato? Un’architettura IoT più flessibile e “vendor-neutral”, che promette di ridurre fino all’80% gli sforzi di integrazione.


Che cosa significa, in pratica

L’interoperabilità garantita da questa partnership consente il monitoraggio automatico di asset e impianti: temperatura, qualità dell’aria, pressione, consumi energetici. Tutto viene trasferito e gestito nel cloud in tempo reale. Questo apre la strada a casi d’uso concreti: dalla gestione dinamica degli spazi alla manutenzione predittiva, dal monitoraggio energetico all’ottimizzazione dei flussi operativi.

A beneficiare dell’interoperabilità IoT saranno soprattutto grandi organizzazioni con un patrimonio immobiliare distribuito, come operatori del real estate, università, gestori di data center e società energetiche. La possibilità di integrare sistemi esistenti senza doverli sostituire, abilitando nuove funzionalità smart, rappresenta un punto di svolta anche in chiave di sostenibilità.


Standard aperti per l’interoperabilità IoT

Sia Siemens che Microsoft sono membri attivi del W3C e della OPC Foundation, gli enti che promuovono le linee guida per un’industria fondata su accessibilità, privacy, sicurezza e interoperabilità. La loro scelta di basarsi esclusivamente su standard aperti è significativa in un contesto ancora dominato da soluzioni proprietarie. “Questa collaborazione riflette la nostra visione comune: consentire ai clienti di sfruttare appieno il potenziale dell’IoT attraverso standard aperti”, ha dichiarato Susanne Seitz, CEO di Siemens Smart Infrastructure Buildings.

Anche Erich Barnstedt di Microsoft sottolinea il valore strategico dell’accordo: “Questa partnership rappresenta un passo avanti significativo nel rendere i dati IoT più fruibili, offrendo ai clienti maggiore scelta e controllo”.


La gestione immobiliare con l’interoperabilità IoT

Building X, parte dell’ecosistema Siemens Xcelerator, è una piattaforma pensata per gestire l’intero ciclo di vita degli edifici: dalla raccolta dei dati alla loro analisi, fino all’azione automatizzata.

Grazie alla nuova integrazione, sarà possibile costruire architetture IoT modulari e scalabili, che combinano edge computing, cloud e intelligenza artificiale.

In parallelo, Azure IoT Operations – recentemente potenziato da Azure Arc, l’approccio “cloud adattivo” di Microsoft – offre strumenti per orchestrare i flussi di dati e connettere dispositivi anche in ambienti complessi o ibridi.

Il risultato è un’infrastruttura tecnologica capace di supportare asset autonomi e sostenibili, con un ritorno misurabile in termini di efficienza operativa e risparmio energetico.


Una nuova generazione di smart building

Molte collaborazioni tra big tech si fermano a una compatibilità di facciata. In questo caso, invece, la promessa è concreta: onboarding automatico dei dispositivi, accesso immediato ai dati da qualsiasi punto della rete, e soprattutto nessun lock-in tecnologico. Per un settore che sta investendo miliardi nella digitalizzazione dei propri asset, si tratta di una novità sostanziale.

Il fatto che la soluzione sarà disponibile sul mercato già dalla seconda metà del 2025 indica che i tasselli tecnici sono ormai maturi. E la prospettiva è quella di una nuova generazione di smart building, dove l’informazione fluisce liberamente tra impianti, cloud e utenti.


Un passo verso l’edge-cloud continuum

La trasformazione digitale degli edifici non passa solo dal cloud, ma da una combinazione fluida tra edge e cloud. Con edge computing sempre più diffuso (soprattutto in ambienti mission critical), la possibilità di gestire in tempo reale i dati in prossimità delle fonti – e al tempo stesso aggregarli e analizzarli nel cloud – rappresenta il vero valore strategico. È qui che si inserisce il binomio Siemens-Microsoft, offrendo un’infrastruttura bilanciata e interoperabile.


Il settore dell’edilizia si gioca tutto sui dati

Questa alleanza arriva in un momento in cui la datafication del costruito è una delle sfide principali del settore. Secondo stime di McKinsey, solo una piccola percentuale dei dati raccolti negli edifici intelligenti viene effettivamente utilizzata. Il motivo? Mancanza di standard comuni, difficoltà di integrazione, scarsa interoperabilità.

È proprio su questi punti che Siemens e Microsoft stanno intervenendo, proponendo un modello che potrebbe diventare benchmark per il settore. E se da un lato la transizione digitale degli edifici è fondamentale per gli obiettivi Net Zero, dall’altro è anche un’enorme opportunità di innovazione per startup, integratori e sviluppatori di soluzioni verticali.


Uno scenario in trasformazione

L’interoperabilità è destinata a diventare il nuovo standard per tutti gli attori dell’edilizia smart. Accordi come quello tra Siemens e Microsoft indicano chiaramente la direzione: ecosistemi aperti, collaborazione tra piattaforme, modularità. La sfida nei prossimi anni sarà trasformare i dati in intelligenza: dalla semplice raccolta alla capacità di automatizzare decisioni, previsioni, manutenzioni.

Per chi opera nell’innovazione, questa evoluzione rappresenta un’opportunità imperdibile. Dalle startup specializzate in AI per il facility management ai fornitori di sensori edge, fino agli integratori di sistemi, si apre un mercato ricco e dinamico, dove la trasformazione digitale degli edifici diventa il catalizzatore per un nuovo modo di abitare, lavorare e produrre. Non è più (solo) una questione di tecnologia, madi ecosistemi digitali in grado di dialogare.


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