sharing mobility

Creazione di posti di lavoro e riduzione del traffico: il bike sharing in Europa vale 305 milioni



Indirizzo copiato

Il bike sharing genera 305 milioni di euro di benefici annui in Europa grazie a meno traffico, aria più pulita e nuovi posti di lavoro. Secondo uno studio EY per EIT Urban Mobility, ogni euro investito rende il 10% e, entro il 2030, i benefici potrebbero superare 1 miliardo di euro

Pubblicato il 30 ott 2025



Bike sharing in Europa
Bike sharing in Europa

Il bike sharing sta imprimendo un’accelerazione alle economie locali europee grazie alla creazione di posti di lavoro e alla riduzione del traffico, generando 305 milioni di euro di benefici annuali. Sono i risultati di uno studio condotto da EY per EIT Urban Mobility e Cycling Industries Europe (CIE), che per la prima volta quantifica il ritorno economico e sociale degli investimenti nei sistemi di bike sharing. Il report mette in evidenza come le biciclette condivise contribuiscano a cittadini più sani, aria più pulita e sistemi di trasporto più efficienti in tutto il continente.

“Per la prima volta possiamo attribuire un valore economico ai benefici del bike sharing, e i risultati sono rivoluzionari”, ha commentato Nick Brown, CEO di Velogik UK e Project Lead dello studio. “Non si tratta solo di biciclette: è la prova che investire nella mobilità attiva genera ritorni economici misurabili per città e cittadini.”

Bike sharing in Europa: le città, la flotta

Il bike sharing è oggi disponibile in oltre 150 città dell’Unione Europea, del Regno Unito, della Svizzera e della Norvegia. Dai grandi sistemi come Parigi (42.200 biciclette) a Bruxelles (oltre 11.000) fino alle cittadine più piccole che ne gestiscono poche decine, la flotta europea complessiva conta 438.000 biciclette condivise, che permettono milioni di spostamenti ogni anno. Londra è la prima per numero di corse “dockless”, con 28 milioni di tragitti nel 2024.

Benefici per ambiente, salute e occupazione

Lo studio mostra che le biciclette condivise consentono di risparmiare 46.000 tonnellate di CO₂ e 200 tonnellate di inquinanti atmosferici all’anno. Incentivando il passaggio dall’auto alla mobilità attiva, contribuiscono a prevenire 1.000 malattie croniche, con un risparmio di 40 milioni di euro in costi sanitari, mentre la riduzione della congestione libera 760.000 ore di produttività, pari a circa 30 milioni di euro. Il settore sostiene inoltre 6.000 posti di lavoro equivalenti a tempo pieno in tutta Europa.

Bike sharing per le città: un investimento che rende il 10% all’anno

Per le città, il rapporto afferma che il bike sharing è un buon investimento: ogni euro speso oggi genera un rendimento annuale del 10%, producendo 1,10 euro in esternalità positive. Entro il 2030, se l’espansione continuerà, i benefici annuali potrebbero salire a 1 miliardo di euro, con 224.000 tonnellate di CO₂ evitate, oltre 4.200 malattie croniche prevenute e quasi 13.000 posti di lavoro sostenuti.

“Il bike sharing non è più soltanto un costo, ma un investimento che genera ritorni concreti: meno emissioni, aria più pulita, maggiore produttività e cittadini più sani”, ha dichiarato Lauha Fried, Policy Director di Cycling Industries Europe.

Il report invita le città a sostenere la crescita del settore attraverso politiche coerenti, finanziamenti, pianificazione basata sui dati e una più stretta integrazione con i trasporti pubblici e le infrastrutture ciclabili.

guest

0 Commenti
Più recenti Più votati
Inline Feedback
Vedi tutti i commenti

Articoli correlati

0
Lascia un commento, la tua opinione conta.x