Prospettive
Microsoft Forum 2017, le pmi italiane non temono l’innovazione
All’evento a Milano è stato presentato uno studio su piccole e medie imprese e nuove tecnologie dell’Industria 4.0: la maggioranza le considera un alleato per ottimizzare i tempi, recuperare flessibilità e liberarsi da operazioni routinarie. Il CEO Purassanta: «Persone e macchine possono interagire in uno scenario di crescita»
di Redazione EconomyUp
Pubblicato il 08 Mar 2017


Parole pronunciate durante il discorso di apertura del Microsoft Forum 2017 che si è svolto l’8 marzo a Milano presso il centro congressi MiCo. L’evento è stato l’occasione per mettere a confronto oltre duemila professionisti e stimolarli attraverso un dibattito sulla rivoluzione digitale e sulle prospettive dell’Industry4.0. Articolato in oltre 60 sessioni di formazione gratuita, l’incontro si è posto l’obiettivo di aiutare i protagonisti delle PMI e delle grandi aziende italiane a cogliere le opportunità legate a cloud computing, internet of things, machine learning, big data, e intelligenza artificiale.
Le tendenze e gli sviluppi tecnologici ed economici che plasmeranno il futuro nei prossimi anni, sono state commentate anche da Alec Ross, uno dei maggiori esperti americani per l’innovazione e autore del bestseller “The Industries of the Future”, in Italia per intervenire al Microsoft Forum: «La digitalizzazione ha creato migliaia di miliardi di euro di valore e centinaia di migliaia di lavori ben remunerati. Questa tendenza alla digitalizzazione è destinata a proseguire e a impattare positivamente e in modo sempre più diretto l’Italia e gli italiani. La Penisola è stata un centro di innovazione per centinaia di anni e sono certo che continuerà a distinguersi per la sua capacità creativa. L’ingegno innovativo ha caratterizzato il passato del Paese grazie al lavoro di scienziati e artisti, ma ne potrà guidare anche il futuro attraverso una nuova classe di professionisti capaci di cavalcare il cambiamento senza lasciarsi intimorire dagli sviluppi tecnologi, anzi volgendoli a proprio vantaggio per inaugurare nuovi modelli di produttività e business».

Il dettaglio della ricerca evidenzia inoltre che se si interrogano i dipendenti delle piccole e medie aziende nostrane sul significato di “Digitalizzazione”, la maggior parte (53%) tende a ricondurlo al concetto di automazione – andando oltre il semplice passaggio dalla carta al computer (32%) – e intendendo la digitalizzazione dei processi di gestione dei clienti, l’adozione di app o servizi per attività quali la contabilità e il monitoraggio dell’inventario, nonché l’analisi dei dati di business attraverso strumenti digitali, insomma l’automazione di operazioni routinarie. Interessante anche la percentuale (24%) di coloro che per digitalizzazione intendono la possibilità offerta alle risorse di lavorare ovunque e in qualunque momento. Sui benefici della tecnologia sono pressoché tutti d’accordo, il 79% dei dipendenti delle PMI italiane concorda sul fatto che permetta di ottimizzare i tempi e il 73% riconosce le opportunità offerte dal digitale in termini di flessibilità.
Un valore strategico in uno scenario in cui emerge un “approccio evoluzionistico all’innovazione” e si delinea un nuovo modello di produttività focalizzato su qualità e artigianalità, in base a cui non conta solo la crescita finanziaria, bensì la valorizzazione di tempo e risorse da dedicare a prodotti e clienti. Del resto, se interrogati sul significato di crescita la maggior parte dei dipendenti delle PMI italiane (47%) sono più inclini ad andare oltre meri aspetti monetari per identificare con questo concetto il perseguimento delle proprie passioni. È un falso mito anche che l’iniziativa imprenditoriale nasca dall’idea di lanciare un nuovo prodotto sul mercato, spesso tra le ragioni principali per cui si fonda un’azienda in Italia c’è l’aspirazione a conquistare un miglior work-life balance (28% degli imprenditori) o a sentirsi più sicuri sul proprio futuro (26%), diventando in effetti più padroni del proprio tempo e degli sviluppi del proprio lavoro. Interessante anche la percentuale degli imprenditori, che in un momento in cui avevano bisogno di un lavoro hanno visto l’avvio di un nuovo business come un’opportunità concreta di trovare un impiego (24%), una peculiarità italiana quella di rimboccarsi le maniche e creare in tempi di crisi.
In generale quindi, il successo e la crescita di una PMI tendono a essere identificati con concetti olistici di soddisfazione personale e la tecnologia può far molto per sgravare le persone dall’operatività e consentire di dedicare più energia alle proprie passioni e progetti. Certo, nonostante questo ruolo chiave, le scelte IT non sono ancora frutto di processi decisionali strutturati: sì la maggior parte dei dipendenti delle PMI italiane dichiara di avere un processo ricorrente durante il quale vengono discusse esigenze e trend, ma in fondo si tratta di fatto solo del 26%.
Da un punto di vista di pianificazione, l’Italia è il primo tra i Paese europei in cui le PMI dichiarano di non avere un business plan strutturato (30% – laddove la media EU senza Business Plan è del 22%, con un picco del 29% tra le microimprese). In Italia è solo il 23% a dichiarare di avere un piano, che sia dei prossimi 12 mesi (13%) o di orizzonte più ampio da 1 a 3 anni (10%). E i motivi di questa mancanza di pianificazione strategica risiedono principalmente nella focalizzazione su priorità di breve termine (23%), nella mancanza di risorse essendo un compito non facilmente espletabile in via informale (17%) e nelle dinamiche del flusso di cassa che rendono difficile pianificare (15%).

Le nuove tecnologie non rappresentano un’opportunità solo per le PMI, ma abilitano la crescita di aziende di qualsiasi settore e dimensione e, intraprendendo un percorso di trasformazione digitale che faccia leva su cloud, IoT, machine learning, big data e intelligenza artificiale, qualsiasi realtà italiana può ottimizzare i processi, migliorare la relazione con i clienti, mettere i dipendenti nella condizione di essere più produttivi ed efficaci e trasformare prodotti e modelli di business.
► Le aziende al #MF2017
Al Microsoft Forum sono state proprio quattro importanti aziende italiane a darne prova raccontando la propria esperienza d’innovazione: ATM, Dolce&Gabbana, Luxottica Group e Salvagnini.
► Salvagnini

Tramite LINKS, Salvagnini è in grado di assistere il cliente per un utilizzo ottimale dei macchinari tarato sulle necessità specifiche e grazie alla valorizzazione dei dati può anche migliorare la Ricerca&Sviluppo e i processi produttivi, velocizzando la messa a punto di nuovi prodotti in grado di offrire migliori prestazioni. In questo scenario gli specialisti di domani saranno sempre meno tecnici addetti a riparare guasti e sempre più consulenti di processo volti ad analizzare e migliorare il quadro produttivo. L’esigenza di una gestione intelligente di grandi quantità di dati sta generando nuove interazioni e opportunità di collaborazione uomo-macchina, anche attraverso l’uso innovativo di strumenti come Microsoft Teams e Cortana.
► ATM
Ma la Quarta Rivoluzione Industriale non è solo un tema di Fabbrica Intelligente, impatta tutta la società ed è per questo che risulta significativa l’esperienza di ATM, storica azienda che gestisce il servizio di trasporto pubblico di Milano e Monza e la metropolitana di Copenaghen, e che insieme a Microsoft punta a ripensare i propri processi e migliorare il servizio ai viaggiatori, integrando la tecnologia intelligente nel proprio modello di business e offrendo servizi tecnologicamente avanzati, basati su mobility, cloud computing, Internet of things e machine learning. L’intelligenza si rivela al servizio della mobilità sostenibile, garantendo una miglior esperienza di viaggio e una maggiore efficienza nella gestione. Non solo grazie al servizio cloud Azure Web Apps è stato possibile rilasciare già da tempo l’app mobile ATM per migliorare la pianificazione dei viaggi da parte dei cittadini, il percorso di trasformazione digitale sta ora proseguendo con l’adozione di strumenti di analisi, come SQL Server, Azure SQL Datawarehouse, Power BI ed Azure Machine Learning, che consentono di elaborare in tempo reale importanti volumi di dati eterogenei, visualizzarli in modo dinamico attraverso infografiche intuitive e creare modelli predittivi con la flessibilità e la sicurezza del cloud. Sono allo studio soluzioni di pagamento innovative e grazie al machine learning sarà possibile osservare il cambiamento nelle abitudini di pagamento degli utenti e armonizzare gli investimenti sui sistemi di bigliettazione, riducendo i costi fissi destinati alla manutenzione degli impianti tradizionali di bigliettazione e impiegando i risparmi a favore di efficienza e qualità del servizio.
► Luxottica
Interessante anche il percorso di trasformazione digitale a tutto tondo di Luxottica Group, leader nel design, nella produzione e nella distribuzione di occhiali di fascia alta, di lusso e sportivi, con una rete wholesale che tocca più di 150 paesi nel mondo e un esteso network retail di circa 8mila negozi. Il cloud in Luxottica consente di ottimizzare i processi e recuperare efficienza attraverso un’infrastruttura IT ibrida e flessibile, capace di evolvere in base alle esigenze di business e di abilitare il reinvestimento delle risorse IT in progetti a maggior valore aggiunto (alcuni processi sono già stati migrati sulla piattaforma cloud Microsoft Azure beneficiando di maggiore scalabilità e sicurezza).
Grazie all’adozione della suite cloud per la collaborazione Office 365, Luxottica ha inoltre introdotto un nuovo modo di lavorare in una logica di smartworking. Il Cloud, infine, sta abilitando un importante progetto di valorizzazione dei dati per migliorare l’esperienza dei clienti e tradurre le informazioni in decisioni finalizzate a offrire maggior valore e servizi ai consumatori. Attraverso Microsoft Cloud Analitycs Platform, il database contenente dati transazionali – su tipo di acquisti e luogo – è stato integrato con dati di diversa natura – ambientali, economici, sociali, etc., – ottenendo la possibilità di aggregare le informazioni per creare profili e cluster di utenti più ricchi di insight. Una gestione più efficace delle relazioni con la clientela è inoltre resa possibile dall’adozione di alcune soluzioni della piattaforma cloud Dynamics 365.
► Dolce&Gabbana
Altra esperienza importante di Made-in-Italy presentata al Microsoft Forum è stata quella di Dolce&Gabbana, la casa di moda fondata nel 1985 dagli stilisti Domenico Dolce e Stefano Gabbana, la cui creatività e capacità nell’esaltare la grande artigianalità hanno sempre fatto leva su una buona dose di innovazione, nella scelta dei materiali, nella ricerca delle lavorazioni, nell’utilizzo dei macchinari. Anche per Dolce&Gabbana il cloud computing si rivela un alleato strategico e l’azienda ha scelto di adottare la piattaforma cloud microsoft dynamics 365, che offrirà la possibilità di avere costantemente aggiornata una vista completa dei clienti e della disponibilità di prodotti finiti in ciascuna area geografica e per ciascun canale di vendita, sfruttando la scalabilità, la flessibilità e l’affidabilità del cloud Microsoft. Efficientare ulteriormente i processi e pianificare ancor meglio produzione e distribuzione sono state le esigenze da cui un’azienda “verticale” come Dolce&Gabbana, impegnata dall’approvvigionamento dei materiali fino alla vendita sul mercato, – ha dato avvio al progetto di trasformazione digitale con l’obiettivo di arrivare a garantire un servizio ancor più eccellente al cliente finale, in ogni parte del mondo.
Quattro casi che hanno offerto ispirazione ai professionisti in sala, come anche i progetti d’innovazione mostrati nell’ambito dell’exhibition area, un percorso esperienziale per scoprire come le nuove tecnologie sono in grado di rivoluzionare non solo il mondo industriale, ma l’intera società in una logica di smart city, e-health, fashion e retail virtuale, sport 4.0, auto connesse e smart home. In scena innanzitutto le nuove innovazioni tecnologiche a bordo della nuova BMW Serie 5 e i servizi BMW connecteddrive, che delineano il futuro dell’automobile integrando Microsoft Exchange per sincronizzare e-mail, calendario e contatti e offrono un’architettura di servizi flessibile, la open mobility cloud basata su Microsoft Azure, che grazie a machine learning e data analytics, crea la premessa per la personalizzazione dell’esperienza di viaggio.
► Le startup al #MF2017
La startup ELSE Corp, parte del programma di accelerazione Microsoft BizSpark, ha presentato una “Virtual Boutique 3D” – basata sulla piattaforma cloud Azure – che rivoluziona la shopping experience e offre un nuovo approccio personalizzato all’e-commerce permettendo di visualizzare in 3D le collezioni fashion e di personalizzare le finiture, i materiali ed altro.
La startup Sensoria ha mostrato per la prima volta in Europa dei prototipi di scarpa intelligente, oltre al “calzino intelligente” e a una nuova collezione di abbigliamento sportivo con sensori integrati per il monitoraggio del battito cardiaco. Inoltre ha illustrato i vantaggi della nuova elettronica wearable Sensoria Core che è stata costruita per essere integrata in abbigliamento e footwear di ogni tipo. Grazie alla flessibilità e sicurezza della piattaforma cloud Microsoft Azure, Sensoria rivoluziona il concetto di Sport in una logica 4.0 ed è in grado di offrire una soluzione completa che va dalla sensoristica alla web dashboard per l’osservazione delle performance sportive.
Safety21 ha presentato il progetto di smart city “Pedone Sicuro 2.0”, basato su cloud e IoT di Microsoft, che grazie a sensori e strumenti di analisi rivela la presenza di pedoni agli attraversamenti pedonali non semaforizzati e li segnala alle auto al fine di evitare incidenti, consentendo contestualmente agli organi preposti la visualizzazione delle riprese live e on demand dell’attraversamento stesso.
Proge-Software ha mostrato il progetto Surgery Touchless System dai risvolti interessanti in ambito eHealth: attraverso il cloud computing Azure, un’innovativa tecnica touchless basata su Microsoft Kinect e l’integrazione di Skype for Business è possibile facilitare l’accesso alle immagini biomediche da parte dei chirurghi e ridurre i tempi di intervento operatorio.
E infine l’azienda di Pordenone Palazzetti ha mostrato la sua stufa a pellet Ecofire, Audrey in una logica di Smart Home e “riscaldamento intelligente”, che integra il Cloud Computing e Machine Learning di Microsoft per evitare malfunzionamenti e sprechi in un’ottica green.