L’equity crowdfunding, modalità di finanziamento che consente di investire in startup innovative e PMI in cambio di quote societarie, sta diventando sempre più una leva strategica nel panorama dell’innovazione e della finanza alternativa europea. Se fino a pochi anni fa era considerato uno strumento marginale, oggi rappresenta una componente in rapida espansione nel percorso di finanziamento di startup e PMI in Europa. I dati aggiornati al primo semestre del 2025, tratti dal report European Equity Crowdfunding Landscape curato da Over Ventures, confermano questa tendenza positiva e offrono uno spaccato di un mercato sempre più maturo e sofisticato.
Negli ultimi anni, l’equity crowdfunding ha saputo evolversi da semplice strumento di raccolta “dal basso” a vero e proprio canale complementare al venture capital. I founder e i manager di startup innovative vedono sempre più spesso nelle piattaforme di crowdfunding non solo una modalità per reperire capitali, ma anche un mezzo per validare il mercato, costruire community di sostenitori e attrarre investitori istituzionali. Questo cambiamento di paradigma è oggi ben visibile nei numeri e nei trend emergenti.
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2025: Numeri in crescita per il crowdfunding europeo
Nel primo semestre del 2025, il mercato europeo dell’equity crowdfunding per startup e PMI (quindi senza contare Real Estate e Green Energy) ha raggiunto quota 157 milioni di euro di capitale raccolto attraverso 202 campagne pubbliche. La raccolta media per round si è attestata a 778 mila euro, mentre la mediana è stata di 530 mila euro. In totale, oltre 39.000 investitori hanno partecipato a campagne di crowdfunding nel periodo, con valutazioni pre-money medie intorno ai 10 milioni di euro e mediane pari a 5,6 milioni.
Rispetto ai dati del 2024, quando il mercato a fine anno aveva registrato 248 milioni di euro raccolti su 318 campagne, l’H1 2025 mostra una interessante crescita. Proiettando i numeri su base annua, si potrebbe raggiungere una raccolta totale di oltre 300 milioni di euro su più di 400 campagne, segnando un incremento di oltre il 25% in capitale raccolto e del 30% circa nel numero di operazioni. Si tratta di un’espansione significativa, che conferma il consolidamento del crowdfunding come strumento ormai riconosciuto nel finanziamento dell’innovazione europea.
I settori in aumento
I settori che hanno attratto più capitali in questo semestre appena conclusosi sono stati le Life Sciences con oltre 40 milioni di euro raccolti, il Tech (che include molte delle startup AI che tra l’altro hanno invaso le pagine progetti delle piattaforme) con 31,5 milioni, e il Food & Agriculture con circa 29,9 milioni. Il comparto Life Sciences continua ad affermarsi come il più performante, ma il peso crescente dei progetti in ambito intelligenza artificiale e deeptech è un chiaro segnale di come il mercato stia intercettando i macro-trend tecnologici globali.
Dinamiche e oscillazioni trimestrali: Francia stabile, Italia in calo fisiologico
Approfondendo l’andamento trimestrale, emergono alcune interessanti dinamiche. La Francia, primo mercato europeo per volumi, ha mantenuto una sostanziale stabilità passando dai 30,6 milioni di euro raccolti nel Q1 ai 30 milioni nel Q2. Questo conferma la solidità di un ecosistema ormai maturo e ben strutturato, anche se ancora poco aperto a investimenti cross-border.
L’Italia, dopo un eccellente primo trimestre con 18,9 milioni raccolti, ha visto un calo sensibile in Q2, fermandosi a 5,1 milioni. Una contrazione fisiologica, in parte dovuta alla stagionalità e in parte a un minor numero di campagne avviate. Anche Spagna e Irlanda hanno mostrato un rallentamento nel secondo trimestre, con una diminuzione dei capitali raccolti.
Nonostante queste oscillazioni, i dati consolidati del primo semestre indicano che la crescita su base annua rimane robusta. La proiezione di chiusura 2025 a oltre 300 milioni di euro suggerisce che, salvo shock macroeconomici o geopolitici, il mercato europeo dell’equity crowdfunding continuerà a consolidarsi.
L’Italia tra crescita, innovazione e sfide nel primo semestre 2025
L’Italia si conferma al secondo posto per capitale raccolto nel panorama europeo, con 24 milioni di euro nel primo semestre 2025.
Mamacrowd guida il mercato nazionale con circa 13 milioni di euro raccolti, posizionandosi al sesto posto nella top 10 delle piattaforme europee per capitale raccolto nel semestre. CrowdFundMe segue con oltre 7 milioni di euro e si colloca al decimo posto nella classifica continentale.
Tra le campagne più rilevanti in Italia spicca AI Venture Builder su CrowdFundMe, che ha portato l’intelligenza artificiale al centro di una delle operazioni più interessanti dell’anno. L’ecosistema italiano, pur mostrando segnali di maturazione e diversificazione, necessita di un ulteriore salto di qualità per attrarre investimenti cross-border e investitori istituzionali.
Le prime cinque campagne di equity crowdfunding in Europa
Da segnalare, a livello europeo, le cinque campagne di equity crowdfunding più rilevanti per capitale raccolto nel primo semestre:
1. Spareka (Francia, SoWeFund) con quasi 5 milioni di euro
2. PLD Space (Spagna, Sego Finance) con 3,7 milioni,
3. Mosa Meat (Paesi Bassi, Crowdcube) con 3,7 milioni
4. Kipster (Paesi Bassi, Invesdor) con 3,7 milioni
5. Wandercraft (Francia, Tudigo) con 3,6 milioni.
Questi casi rappresentano emblematicamente la capacità del crowdfunding di supportare settori ad alto impatto e di attrarre capitali significativi su scala continentale.
Un elemento da sottolineare è l’utilizzo crescente del crowdfunding anche in sinergia con il venture capital tradizionale. Si stanno infatti moltiplicando le operazioni in cui il crowd co-investe a fianco di angel syndicate o fondi early-stage, confermando il ruolo sempre più ibrido di questo strumento nel finanziamento delle startup.
Conclusioni e trend per i prossimi mesi
Guardando al futuro, il mercato europeo dell’equity crowdfunding sembra destinato a crescere ulteriormente nei prossimi trimestri. Le innovazioni lato piattaforma stanno ridefinendo le modalità di raccolta: modelli come il Platform as a Service e i Private Club Deal stanno aprendo le porte a un maggior coinvolgimento di corporate, family office e investitori professionali.
Allo stesso tempo, l’internazionalizzazione dei round, favorita dall’applicazione del Regolamento ECSP, sta cominciando a mostrare i suoi frutti, sebbene la maggior parte dei capitali resti ancora concentrata nei mercati nazionali. La Francia, con oltre un terzo dei capitali raccolti, continua a dominare, ma il gap con gli altri Paesi potrebbe progressivamente ridursi se l’adozione cross-border diventerà prassi consolidata.
In Italia, gli operatori stanno comprendendo sempre di più il potenziale strategico del crowdfunding, non solo come fonte di finanziamento ma anche come strumento di validazione e comunicazione.
Nei prossimi mesi sarà cruciale lavorare su tre direttrici: migliorare la qualità dei progetti in raccolta, attrarre investitori internazionali e integrare il crowdfunding con le logiche del venture capital tradizionale. Solo così l’equity crowdfunding potrà affermarsi come asset class stabile e strategica all’interno dell’ecosistema dell’innovazione europea.





