TECNOLOGIA SOLIDALE

Fare la lavatrice con gli occhi di Pamela grazie a un’app sullo smartphone

Pamela è una giovane donna milanese che racconta il suo primo intervento con Be My Eyes, un sistema via app che collega volontari con chi ha bisogno di assistenza. Lei ha aiutato un cieco a fare il bucato. Segnatevi questa data: 31 luglio, il termine per presentare programmi di servizio civile digitale nel PNRR

Pubblicato il 28 Mag 2021

Photo by engin akyurt on Unsplash
“Quando è suonato il mio smartphone e ho visto la chiamata, mi sono emozionata. Era il mio primo intervento.”
Pamela è una giovane donna milanese multitasking: lavora, è moglie e madre di due bambini di 12 e 10 anni, fa volontariato e molte altre cose ancora. Tre settimane fa, dopo aver letto il post settimanale di questo blog, mi ha raccontato che cosa le era successo pochi giorni prima: il suo primo intervento con Be My Eyes.
“Ho risposto subito – dice Pamela – non volevo perdere la chiamata. Quando una persona richiede assistenza via app, Be My Eyes invia la notifica a diversi volontari, in base alla lingua di appartenenza e al fuso orario corrispondente alla nazione. Il primo che risponde viene messo in contatto con chi ha chiesto aiuto e riceve il segnale dalla camera posteriore del telefono dell’utente. Così, parlando con Edoardo, un giovane cieco, e vedendo al suo posto dal suo smartphone, l’ho aiutato a fare la lavatrice. Era in difficoltà con i colori, abbiamo verificato che fossero tutti bianchi. Poi mi ha chiesto come impostare i gradi e il programma. Gli ho detto come girare il suo telefono per vedere il modello della lavatrice, ho recuperato online le istruzioni e abbiamo risolto.”
Lo so. Aiutare a fare una lavatrice non salva il mondo, non realizza il PNRR, non elimina il Covid. Sicuramente però ha risolto il piccolo/grande problema di Edoardo, grazie all’intervento di tecnologia solidale di Pamela. Il digitale è una formidabile opportunità per moltiplicare le possibilità che ciascuno di noi ha di essere utile agli altri, spesso stando a casa propria ma, contemporaneamente, donando tempo, attenzione e risolvendo problemi. La vicenda di Pamela con Be My Eyes ne è l’ennesima riprova.
Se non la conosci, Be My Eyes è una app gratuita, disponibile per iOS e Android, che “compone” una comunità globale di non vedenti o ipovedenti e volontari normovedenti. Questa app sfrutta la connessione umana per via digitale e fa “vedere” le persone che non possono farlo. Come ha fatto Pamela, attraverso una video chiamata i volontari forniscono con la loro voce ai non vedenti o ipovedenti assistenza per compiti “banali” della vita quotidiana. Nel nostro caso, si è trattato di fare la lavatrice, ma non solo: “Mentre risolvevamo la questione lavatrice ci siamo parlati e siamo anche diventati un po’ amici, anche perché a me piace chiacchierare”, mi dice Pamela. Del resto far nascere amicizie e rapporti tra le persone, è poi uno dei motivi per cui è nata la rete. O No?
P.S. A proposito di volontariato, di rapporti e di fare rete, mi sono segnato questa data: giovedì 29 luglio 2021, ore 14. È il termine entro cui gli Enti iscritti all’Albo del Servizio Civile Universale potranno presentare programmi d’intervento specifici per dare il via al Servizio Civile Digitale. Quest’anno mille giovani potranno diventare “facilitatori digitali”, agendo sul territorio per assistere i cittadini nell’utilizzo delle tecnologie, far crescere le competenze digitali della popolazione e favorire l’uso dei servizi pubblici online. Questo progetto è stato incluso nel PNRR, come una delle azioni del Piano Operativo della Strategia nazionale per le competenze digitali e del programma flagship NextGenerationEU “Reskill and Upskill”. Mille di qua, Pamela e gli altri volontari di BeMyEyes di là: la tecnologia solidale continua a seminare il bene per via digitale.

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Antonio Palmieri
Antonio Palmieri

Antonio Palmieri, fondatore e presidente di Fondazione Pensiero Solido. Sposato, due figli, milanese, interista. Dal 1988 si occupa di comunicazione, comunicazione politica, formazione, innovazione digitale e sociale. Già deputato di Forza Italia

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