Fintech
BuddyBank, il salto di UniCredit verso la banca del futuro
Funziona 24h al giorno, solo sullo smartphone e permette di comprare di tutto. È stata ideata da un manager interno, Angelo D’Alessandro, e partirà dal 2017. Ecco il tentativo di costruire dall’interno l’alternativa al modello di business tradizionale. Con una startup
di Giovanni Iozzia
Pubblicato il 16 Feb 2016

Che cosa significa “banca molecolare”? È la definizione ad effetto, che ricorda la cucina di Ferran Adrià e dintorni, messa a punto per battezzare un progetto innovativo e per questo audace: creare una nuova banca dentro una “vecchia” banca, crearla in meno di un anno, con poche persone (una quarantina, 100 al quinto anno) e un investimento relativamente limitato (50 milioni). Una banca aperta 24h24, che funziona solo sullo smartphone. Una banca che oltretutto non è solo una banca.
► La presentazione ufficiale del progetto
D’Alessandro è l’ideatore e il volto del progetto e interpreta il ruolo con convinzione. Calca il palcoscenico con sicurezza (si vede l’esperienza del crooner: Frank Sinatra è il suo modello e ha cantanto anche al BlueNote) e fa intendere che buddybank funzionerà solo se sarà coinvolgente, con i player della digital economy e con i clienti. Perché attraverso il display digitale non verranno erogati solo servizi finanziari tradizionali (conto corrente, carta di credito, prestiti personali) ma anche altri servizi utili a rendere la vita più semplice. E verrà fatto in partnership con operatori specializzati, nella mobilità urbana, nel turismo, nel food e via dicendo. Per esempio “entrando” in banca sarà possibile prenotare una corsa con Uber o organizzare un viaggio con un big del turismo digitale. Ma non ci sono solo i partner. Ci sarà anche un concierge dedicato, 10 persone all’inizio, che 24 ore al giorno risponderà ai clienti per soddisfare ogni tipo di richiesta. Quasi come da Harrod’s. “Mentre faccio una riunione potrò inviare un messaggio via whatsapp per chiedere di prenotare da Eataly tre bottiglie del mio Sauvignon preferito da portare a cena”, ipotizza ad esempio D’Alessandro. Probabilmente non a caso, visto che insieme con la musica, l’altra sua passione sono i vini sta studiando per diventare anche sommelier).

Una banca per giovani? No.”Il target è quello di Uber, digitale e cosmopolitano”, dice D’Alessandro con un neologismo che unisce la vita urbana con la visione globale. Infatti nei programmi, dopo l’Italia, ci sono gli Stati Uniti, probabilmente la California, a partire dal 2018.
Quanto costerà BuddyBank? “Non è una banca low cost”, ma il primo anno non costerà nulla. Dopo dipenderà da come e quanto verrà usata per fare altro che non accreditare lo stipendio o fare un bonifico. “Sarà una banca costosa ma l’obiettivo è andare a breakeven al terzo anno senza girare i costi al cliente ma lavorando con le revenue che verranno dai servizi erogati dai nostri partner”.