COMPETITIVITÀ

Banda ultralarga, Sirti (Mir): “Nuove sfide anche sulle competenze”

Il Vice President dell’azienda specializzata in grandi reti spiega a CorCom le opportunità della connettività veloce per utenti e Pmi, “che potranno competere a livello internazionale”. Un tema al centro del dibattito del prossimo EYCapri. Ma per favorire la trasformazione serve formazione e riconversione del personale

Pubblicato il 04 Lug 2017

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La banda ultralarga porterà grandi vantaggi all’Italia e anche nuove sfide quali, per esempio, la riconversione e formazione del personale e una necessaria trasformazione all’interno delle aziende per inseguire le migliori opportunità di business: ne è convinto José Mir, vice president Innovation & Business Development di Sirti, azienda storica nel settore delle Tlc specializzata nella progettazione, realizzazione e manutenzione di grandi reti di telecomunicazione. “La rete in fibra ottica – dice in questa intervista rilasciata a CorCom – è necessaria e offrirà tante opportunità. Per esempio molti utenti potranno accedere a servizi, come quelli di entertainment 2.0, non supportati dalla rete attuale, e finalmente anche le pmi avranno gli strumenti per poter competere e allinearsi ai livelli internazionali”. Per fronteggiare e sfruttare pienamente questa nuova prospettiva, della quale si dibatterà in occasione dell’EY Capri Digital Summit 2017, è necessario sapersi evolvere. Anche sul fronte della gestione delle risorse umane.

José Mir, vice president Innovation & Business Development di Sirti
“Molte aziende come la nostra – spiega Mir – dovranno fare i conti con grossi volumi e trasformare inevitabilmente il proprio modello di business. Negli anni passati ci si concentrava su come ridurre i costi il più possibile, oggi la sfida è come impiegare il personale nel modo giusto, adeguando le competenze alla rinnovata domanda di mercato. Se in passato il grosso delle attività si concentrava sulla manutenzione e aggiustamenti ‘cosmetici’ oggi torna a concentrarsi sulla realizzazione delle reti. Quindi serve una squadra in grado di fare fronte a un ‘picco’ che, a volerlo quantificare, durerà quattro anni, con una lunga coda per arrivare a sette anni”.

A Sirti servono specialisti in lavori civili, nella posa e l’infilaggio dei cavi, e nella giunzione della fibra ottica. Deve inoltre fare i conti anche con le peculiarità delle reti: ogni cliente fa praticamente caso a sé, non c’è una rete uguale all’altra. Sirti ha istituito una scuola interna sia per la riconversione del personale che per facilitare la formazione dei nuovi assunti.

“Dopo la fase di picco – prosegue il vice president – sarà necessaria un’ulteriore riconversione per far fronte al nuovo mercato. Bisogna adattarsi di volta in volta se si vuole tenere testa in un contesto sempre più mutevole.  Sirti sta lavorando da tempo ad un ampio progetto di diversificazione della value proposition in modo da poter cogliere tutte le opportunità di business che si presenteranno con la disponibilità della nuova infrastruttura. Gli investimenti che faremo oggi saranno funzionali all’ecosistema di domani”.

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