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AI agent e Agentic AI: qual è la differenza e come vengono utilizzati



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AI agent e Agentic AI non sono sinonimi: il primo esegue, il secondo decide. In un futuro dominato dall’intelligenza artificiale, capire la differenza tra automazione tradizionale e autonomia adattiva è fondamentale per orientare strategia e innovazione

Pubblicato il 17 apr 2025



Agentic AI
Agentic AI

Con l’ascesa vertiginosa dell’intelligenza artificiale, la distinzione tra AI agent e Agentic AI sta emergendo come essenziale per comprendere il futuro dell’automazione. Gli AI agent sono sistemi progettati per svolgere compiti specifici seguendo regole predefinite: un chatbot che risponde a FAQ, un tool che applica patch di sicurezza, o un assistente virtuale che ordina forniture. Operano entro confini rigidi, sono efficienti, ma non vanno oltre ciò per cui sono stati programmati. L’Agentic AI, invece, rappresenta una nuova generazione: non solo esegue, ma osserva, apprende, decide. È autonoma nel senso pieno del termine: può adattarsi a contesti nuovi, ridefinire obiettivi e strategie in base ai dati e all’ambiente.

Agentic AI: l’agente intelligente che si adatta, apprende e anticipa

Il cuore dell’Agentic AI è la sua capacità di autoapprendimento e di decision-making contestuale. Diversamente dagli agenti AI classici, questi sistemi non sono meri esecutori. Sono progettati per interagire dinamicamente con l’ambiente, interpretare segnali, ridefinire comportamenti. Pensiamo a una piattaforma di sicurezza informatica che modifica le proprie policy in tempo reale, oppure a un sistema IT che ottimizza le configurazioni senza istruzioni esplicite. L’Agentic AI è orientata agli obiettivi: valuta molteplici opzioni e sceglie la migliore in base alla situazione, proprio come farebbe un esperto umano. Questo sposta l’AI da un paradigma di automazione a uno di collaborazione intelligente.

Perché questa distinzione è strategica per il business

Nella corsa all’automazione, capire dove si collocano le due tipologie di AI è fondamentale per le imprese. Gli AI agent sono ideali per task ripetitivi, prevedibili e controllabili. L’Agentic AI è la scelta naturale per contesti in rapido cambiamento, dove flessibilità, resilienza e capacità decisionali sono centrali. “Per le organizzazioni focalizzate su sicurezza di rete, delivery applicativa e automazione IT – scrive Lori MacVittie, Distinguished Engineer di F5 – il passaggio verso l’agentic AI rappresenta un salto di qualità fondamentale. Mentre gli AI agent aiutano a ridurre il carico di lavoro umano gestendo compiti predefiniti, l’AI agentica consente decisioni proattive e in tempo reale, migliorando efficienza, sicurezza e performance su scala”. 

Il futuro è ibrido: sinergia tra efficienza e intelligenza adattiva

Non si tratta di scegliere tra AI agent e Agentic AI, ma di costruire un’architettura in cui le due componenti lavorino in sinergia. È il modello ibrido che si sta affermando: da un lato, agenti AI per la gestione delle attività ripetitive; dall’altro, Agentic AI per rispondere a imprevisti, guidare l’innovazione e anticipare i bisogni. Questa visione è al centro delle nuove strategie di AIOps e della trasformazione digitale delle organizzazioni. Capire cosa distingue davvero un’esecuzione automatica da una decisione autonoma significa prepararsi a una nuova era in cui l’AI non solo supporta, ma guida attivamente la crescita e la competitività.

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