PAGAMENTI DIGITALI

Whatsapp lancia il pagamento digitale, si comincia dal Brasile

È in preparazione da tempo, è stato preannunciato a gennaio, finalmente è realtà: Facebook lancia in Brasile il sistema di pagamento digitale di Whatsapp, che si appoggia su Facebook Pay. Il secondo mercato per numero di utenti del sistema di messaggistica sarà il banco di prova per Whatsapp Pay

Pubblicato il 16 Giu 2020

Whatsapp Pay, il servizio di pagamento digitale di Whatsapp

Il pagamento digitale con Whatsapp diventa realtà, e comincia dal Brasile.

Già a gennaio, Zuckerberg aveva preannunciato che la funzionalità di pagamento del sistema di messaggistica sarebbe stata implementata nel corso di sei mesi, ed ecco puntuale il suo lancio. Il servizio si appoggerà a Facebook Pay, lanciato lo scorso anno dal colosso proprietario di Whatsapp.

“Stiamo rendendo l’invio e la ricezione di denaro facile come la condivisione di foto” ha commentato Zuckerberg, “Consentiremo inoltre alle piccole imprese di effettuare vendite direttamente all’interno di WhatsApp”.

Perché lanciare il pagamento via WhatsApp in Brasile?

La notizia della scelta del Brasile arriva come una sorpresa soltanto parziale, considerato che Whatsapp ha iniziato a testare le funzionalità di pagamento in India già nel 2018, sebbene con un diverso sistema basato su UPI.

Il lancio del servizio Whatsapp Pay nello stesso Paese in cui già si erano svolti estensivi test, nonché il più grande mercato dell’app in termini di utenti, con 400 milioni di utenti attivi al mese, poteva apparire come la scelta più logica. Il gigante della messaggistica è tuttavia rimasto bloccato in un labirinto normativo, che ha impedito di espandere il servizio di pagamento al di là di un piccolo lancio limitato. La scelta è quindi caduta sul secondo mercato più grande: il Brasile, che conta 120 milioni di utenti mensili.

Pagamento digitale con Whatsapp, come funziona

A partire dal Brasile, gli utenti WhatsApp saranno ora in grado di inviare e ricevere denaro rapidamente e in modo sicuro tra familiari e amici, e di effettuare acquisti da piccole imprese sul popolare servizio di messaggistica globale. Gli utenti brasiliani inizieranno gradualmente a vedere l’opzione di pagamento sull’app, dove sarà possibile configurare un account aggiungendo una carta di pagamento per iniziare a inviare e ricevere denaro. Per le piccole imprese sarà possibile abilitare la funzione semplicemente creando un account Whatsapp Business.

I pagamenti con WhatsApp Pay sono resi possibili sfruttando le funzionalità di Visa Direct, la tecnologia di pagamento push in tempo reale di Visa, e Visa Cloud, Tokenization, nuova funzionalità di sicurezza che lanciata in concomitanza con i pagamenti su WhatsApp. Il sistema utilizzerà un PIN di sei cifre o l’impronta digitale come autenticazione per completare le transazioni.

Il servizio di pagamento di Whatsapp è attualmente gratuito per i consumatori, mentre prevedere per le imprese una commissione del 3.99% per ricevere i pagamenti.

Whatsapp verso il mondo del business

Per quanto nato come sistema di chat, WhatsApp era stato adottato informalmente per scopi commerciali quasi fin dall’inizio: le piccole imprese già lo utilizzano per scambiare messaggi con gli utenti riguardo ad acquisti, stock in magazzino e così via. Ma sotto l’ala di Facebook – che ha acquisito l’azienda nel 2014 per 19 miliardi di dollari – WhatsApp punta ad offrire un insieme più formale di servizi di business.

Un passo avanti è stato fatto con il lancio di WhatsApp Business, che consente di pubblicare cataloghi e link ai prodotti all’interno dell’applicazione, nonché link ad inserzioni di Facebook attraverso l’account Whatsapp. Ora, con l’aggiunta dei pagamenti, Whatsapp con i suoi 2 miliardi di utenti si prepara ad aprirsi completamente al mondo del business, con la possibilità di accompagnare un percorso d’acquisto dall’inizio fini alla transazione finale.

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Maura Valentini
Maura Valentini

Laureata in lingue orientali, sono un'amante di Giappone e innovazione. Parte del gruppo Digital360 dal 2020, scrivo per le testate EconomyUp, InsuranceUp e Proptech360.

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