CROWDFUNDING

Blockchain: Iconium, la startup per investire in progetti innovativi con le ICO

Fondata da due imprenditori con ventennale esperienza nel web, la società ha deliberato un aumento di capitale da 5milioni di euro. Ora intende dare vita a un portafoglio di progetti sui quali indirizzare questi capitali per le Initial Coin Offerings, che permettono di finanziare iniziative direttamente e senza intermediari

Pubblicato il 21 Mar 2018

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Arriva Iconium, la prima startup che punta a investire in progetti disruptive in ambito Blockchain, la tecnologia al cuore dei Bitcoin, e attraverso le ICO (Initial Coin Offering), strumento di raccolta fondi, basato a sua volta sulla Blockchain, che permette di finanziare, direttamente e senza intermediari, iniziative imprenditoriali e tecnologiche.

Costituita da poche settimane, la società ha recentemente deliberato un aumento di capitale da 5 milioni di euro (rivolto a un target investitori professionali, HNWI e family office) da investire nel lancio e nella partecipazione a progetti blockchain e ICO in tutto il mondo.

I fondatori sono Fabio Pezzotti e Domenico Laudonia, ventennali conoscitori del web. Pezzotti ha  realizzato exit come Webnext S.p.a. E Xoom.it (acquisita da Seat Pagine Gialle) e lanciato Mobango, Chupamobile e Cibando a Londra. Laudonia ha preso parte allo start-up di Omnitel, lanciato Qualcomm in Italia e da oltre un decennio è nell’early stage investing.

Il team ha sviluppato una profonda conoscenza del mercato, partecipando a oltre 20 ICO e dedicandosi alla selezione delle migliori opportunità a livello mondiale.

La società ha già avviato partnership internazionali con rilevanti player verticali attivi nel mercato blockchain per costruire un deal flow proprietario qualificato. Queste partnership consentiranno ad Iconium di partecipare agli ICO più interessanti e, soprattutto, alle migliori condizioni (in fase pre-sale rispetto a partenza ufficiale ICO).

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CHE COS’È UNA ICO

L’ICO (Initial Coin Offering) è uno strumento utilizzabile nelle campagne di crowdfunding che, grazie alla tecnologia blockchain, permette di finanziare, direttamente e senza intermediari, progetti imprenditoriali e tecnologici con ambizioni di scala globale. L’ICO prevede infatti l’emissione e la messa in vendita, da parte dell’azienda che vuole finanziare il progetto, di token – o asset digitali – ad un valore prestabilito. I token possono essere comprati in pre-sale o durante il periodo di ICO e scambiati successivamente su piattaforme di exchange così come usati all’interno dell’azienda, con utenti e clienti. Il risultato che ne deriva è che il loro prezzo viene fissato sia sulla base dei normali meccanismi di domanda-offerta che su quello del successo del progetto finanziato. Il secondario (gli exchange) rende poi l’asset immediatamente liquido.

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LO SCENARIO INTERNAZIONALE

Nel 2016 le ICO hanno raccolto poco meno di 300 milioni di dollari, nel 2017 la cifra è salita a 3,8 miliardi di USD con circa 200 operazioni a livello mondiale (fonte: Icobench – gennaio 2018) con ritorni medi, ad oggi, di oltre 13 volte il capitale investito (fonte: Mangrove ICO report).

A guidare la classifica degli investitori attivi in questo ambito ci sono player del calibro di Sequoia Capital Andreessen Horowitz, Union Square Ventures, Mangrove Capital, Boost VC così come nuove realtà come Pantera, Hard Yaka, Blockchain Capital.

A livello globale, oltre agli Stati Uniti, particolarmente attivi si sono dimostrati in questi 18 mesi i paesi balcanici (Lituania, Lettonia, Estonia), Svizzera e Giappone facilitati anche da una legislazione che ne ha permesso lo sviluppo.

CHE COSA FARÀ ICONIUM

Iconium intende a dare vita a un portafoglio di progetti sui quali indirizzare il capitale raccolto sulla base di criteri di selezione e di valutazione delle potenzialità di sviluppo. In particolare la logica fa riferimento a un investimento di taglio medio tra i €200K e €400K per ICO, per un piano di investimento indirizzato a finanziarie 15/18 iniziative.

LA PRIMA ICO “ITALIANA” (IN SVIZZERA)

In Italia le ICO non sono ancora legali, quindi molti investitori si recano in Svizzera, detta la Blockchain Valley, dove la normativa consente le Initial Coin Offerings.  Iconium ha partecipato alla prima ICO “italiana” che ha riguardato Charity Star, startup che ha creato una piattaforma per le donazioni, soluzione che permette ai Vip di aiutare una causa non-profit associando la donazione al proprio brand. Il 16 gennaio 2018 Charity Star ha raccolto in 90 minuti l’equivalente – in Aidcoin – di 16 milioni di dollari da tutto il mondo, con una oversubscription di altri 6 milioni.

Rischi e sfide

Come tutte le realtà nascenti si tratta di un mercato ancora estremamente volatile e complesso che richiede competenza, specializzazione ed energie interamente dedicate. Gli ambiti di particolare attenzione sono rappresentati da:

Complessità e velocità dei cambiamenti
Regolamentazione parziale e frammentata
Big whales (grossi operatori sul mercato)
Problemi di sicurezza e affidabilità di terze parti
Rischi tecnologici legati all’evoluzione

La prospettiva

Si prevedono migliaia di ICO nel 2018 e alcuni esperti e investitori ritengono che il mercato varrà 5 trilioni di dollari entro 5 anni (fonte: RBC Capital Markets Report – gennaio 2018).

Il sistema fa inoltre prevedere un graduale cambio di paradigma per i fondi di VC “tradizionali” (in termini di governance e liquidabilità degli assets prima di tutto) oltre che una nuova industria dei capitali e dei mercati che andrà ad affiancare, e in parte sostituire, sia il venture capital tradizionale che i mercati azionari e valutari tradizionali.

Si assiste, infine, e si assisterà sempre di più, al coagularsi delle migliori progettualità intorno alle frontiere aperte e messe a disposizione da blockchain e ICO.

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