TECNOLOGIA SOLIDALE

Una passeggiata per scoprire l’intelligenza (artificiale) in città



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A Torino PopAI ha organizzato una AI Walk per mostrare come l’intelligenza artificiale è già tra noi, anche in città. Ne parliamo con Emanuela Girardi, presidente dell’associazione e di ADRA, partner della Commissione Europea

Pubblicato il 15 mar 2024

Antonio Palmieri

Fondatore e presidente di Fondazione Pensiero Solido



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Immagina di essere nel centro di Torino, un venerdì nel tardo pomeriggio e di fare una passeggiata alla ricerca delle applicazioni dell’intelligenza artificiale integrate nell’ambiente urbano. Una passeggiata di dieci tappe nel centro storico, da Piazza Carlo Felice a Piazza Carignano, tra telecamere di riconoscimento automatico delle targhe, sistemi di illuminazione pubblica intelligente, pagamento elettronico dei parcheggi, wifi pubblico, telecamere di sorveglianza e via dicendo.

Questo è ciò che hanno fatto venerdì 8 marzo trenta presidi torinesi, guidati da Emanuela Girardi, per capire come l’intelligenza artificiale sia ormai parte integrante della nostra vita cittadina, quindi quotidiana.

Emanuela Girardi, a lei che lecturer al Politecnico di Torino, come è venuto in mente di organizzare questa “AI walk”? 

“Diciamo che questo è stato un modo molto pratico per continuare ad adempiere alla missione di PopAI, l’associazione che ho fondato per rendere l’intelligenza artificiale pop…”

…nel senso di popolare, immagino…

“Sì, popolare, cioè accessibile a tutti e tutte. Camminare per un’oretta nel centro di Torino, guidati a scoprire i molteplici usi dell’intelligenza artificiale è l’esempio di una modalità semplice ma efficace di avvicinamento all’AI”

Ha funzionato?

“Direi proprio di sì. I presidi erano molto soddisfatti. Hanno potuto toccare con mano come il digitale sia connesso all’ambiente urbano e fisico. Durante la passeggiata si sono resi conto della quantità di dati generati nelle nostre città, quantità che sta crescendo a un ritmo senza precedenti. Mi lasci però dire una cosa…”

Prego…

“Abbiamo raggiunto l’obiettivo dell’AI Walk, promuovere la consapevolezza digitale, anche grazie alla presenza di Riccardo Savino di WeGladApp e dell’avvocato Luigi Cantisani di Futura Law Firm.”

Quale parte hanno avuto nella camminata?

“Savino ha illustrato cos’è WeGlad e come utilizza l’AI per migliorare l’accessibilità e l’inclusione delle persone con disabilità. Luigi Cantisani ha dato un quadro di riferimento sui diritti legati all’utilizzo dei dati personali da parte dei fornitori dei servizi digitali esplorati durante l’AI Walk.”

Tutti interventi nel segno della parola chiave di questa vostra iniziativa torinese che lei ha già più volte ribadito: consapevolezza…

“Consapevolezza riassume il motivo per cui è nata PopAI. L’intelligenza artificiale è una rivoluzione che stiamo già vivendo quotidianamente, spesso in modo inconsapevole. Dobbiamo imparare a utilizzarla in modo consapevole. Per questo nel 2018 ho costituito PopAI…”

…in tempi non sospetti. Ben prima dell’impatto comunicativo che l’intelligenza artificiale generativa e conversazionale ha scatenato in Italia.

“Decisamente sì. Circa dieci anni fa, quando ho cominciato a studiare l’AI, pochi in Italia sapevano cosa fosse, cominciava allora a essere un hot topic nella silicon valley. Più la studiavo, più mi rendevo conto che si trattava di qualcosa di veramente rivoluzionario che avrebbe drasticamente cambiato le nostre vite. Era una di quelle che oggi chiamiamo GPT, general purpose technology, tecnologie a uso generale, che hanno un impatto su tutti i settori della società.”

Conosco la situazione. Un po’ come, a partire dalla mia prima legislatura da deputato (2001) parlavo di innovazione digitale. Per lunghi anni mi hanno guardato un po’ stranamente…

“Al tempo, quando ne parlavo con gli amici, tutti mi guardavano come se fossi un’aliena. Allora ho capito che serviva rendere l’AI pop, popolare, per far sì che tutti potessero godere dei benefici e delle opportunità che queste tecnologie ci avrebbero offerto di lì a pochi anni. Inoltre, visto che si tratta di tecnologie molto potenti, bisognava anche capirne i limiti e i potenziali rischi, imparare a conoscerli e a gestirli, per usare l’intelligenza artificiale in modo sicuro e consapevole.”

Usare le opportunità e contenere i rischi è il binario che ha orientato finora il discorso pubblico. Il pericolo è che esso impedisca la valorizzazione della libertà di ciascuno, insistendo sullo strapotere della tecnologia, potente sovrastruttura che annulla la libertà del singolo. Esattamente l’opposto di una visione basata su libertà e responsabilità…

“Noi insistiamo sulla consapevolezza proprio come strumento concreto per valorizzare libertà e responsabilità e così poter comprendere al meglio i fattori in gioco. Conoscere i rischi e come mitigarli è necessario per poter sfruttare pienamente i benefici che possono portare.”

Tra l’altro sarebbe anche utile ripetere che vi sono vari tipi di intelligenza artificiale, non solo quella generativa.

“Condivido. Il dibattito è stato monopolizzato dalla AI generativa ma da oramai molti anni viviamo immersi in ambiti in cui opera l’intelligenza artificiale. Per questo abbiamo organizzato l’AI Walk e in questo ambito sto lavorando anche come presidente di Adra (AI Data Robotics Association).

Di che si tratta?

“Adra è il partner privato della Commissione Europea nel partenariato pubblico-privato su AI, dati e robotica. In Adra stiamo sviluppando una comunità europea dell’innovazione per supportare la ricerca e l’industria a mantenere una posizione di leadership basata sulla cultura e i valori europei, promuovendo l’indipendenza tecnologica del nostro continente, oggi un elemento geopolitico essenziale. Tra le varie attività, scriviamo l’agenda strategica utilizzata dalla Commissione Europea per indirizzare i programmi di ricerca e innovazione come Horizon Europe. Inoltre, stiamo incentivando l’utilizzo dell’AI generativa nella robotica per potenziare le capacità cognitive dei robot e migliorare l’interazione uomo-macchina attraverso il linguaggio naturale.”

Anche questo è un territorio molto interessante da esplorare. Prima di salutarci, mi può dire una futura iniziativa di Pop AI?

“Pop AI si impegna anche nell’analisi delle politiche su AI e servizi digitali in Europa. Inoltre organizziamo confronti internazionali sulla regolamentazione e sull’etica delle tecnologie. Infatti, l’AI Act, sebbene innovativo, non è la prima normativa sull’intelligenza artificiale a livello mondiale: leggi sull’AI sono già state implementate in altri paesi, come Cina e Canada.”

Questa è una notizia…

“Per questo motivo stiamo organizzando per il 23 maggio a Torino un momento di riflessione pubblico sulla governance internazionale dell’AI. Saremo molto pop, cioè concreti. Per esempio ragioneremo su come l’AI Act tutelerà i cittadini europei da usi malevoli o scorretti dell’intelligenza artificiale e su come le aziende dovranno prepararsi per soddisfare i requisiti di conformità a queste nuove norme”.

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