Digital economy

Google ci dà la sveglia? Andiamo sul web ma con giudizio

L’iniziativa sul Made in Italy non può lasciare indifferenti. Ma Internet si muove a una velocità elevata e seguirla non è possibile per tutti. Aziende e startup possono spendere in base ai risultati. E alla proprie dimensioni

Pubblicato il 06 Feb 2014

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Fabio Giulio Pirrotta, direttore generale di PrimeWeb

Che cosa ci dice l’ultima iniziativa di Google sul Made in Italy? La corporate americana si prefigge di valorizzare il made in Italy attraverso un centinaio di minisiti verticali che vanno dall’agroalimentare all’artigianato tipico, propone un video training rivolto agli artigiani e alle piccole e medie impresa che ancora non sanno se e come entrare nell’economia economia digitale. Google, quindi, sta offrendo il suo aiuto (interessato). E il messaggio è chiaro è forte: se voi italiani non siete in grado di “fare sistema”, ci pensiamo noi per voi. E’ un messaggio tutto sommato positivo e dovrebbe sortire una reazione attiva, che può contare su tanti strumenti già disponibili anche per chi è ancora piccolo o…giovane come nel caso delle startup.

Oggi qualsiasi azione fatta su internet si “muove” ad una velocità che fino a cinque anni fa era impensabile. Per essere performanti non c’è bisogno della massima velocità assoluta, bensì della massima possibile per quel momento di business: una start-up dotata di e-commerce che punta ad avere 3 milioni di contatti in tre anni, al primo anno avrà bisogno di un’architettura meno robusta che al terzo e deve poter spendere in funzione dei suoi risultati di breve.

Durante la prima edizione di Internet Days avevamo annunciato un nuovo modello di business “a performance”, che è la formula ideale per gli imprenditori che sono ancora titubanti a far partire il loro canale di vendita online. L’esortazione che vogliamo fare alle aziende, nuove o già esistenti, è pensare in grande: da qui a 3 anni, muovendosi con passi sempre più veloci (misurati ogni 6 mesi). Prime Web propone un progetto personalizzato, con una struttura di canoni snella e commisurata alla singola impresa, che si adatta anno per anno, crescendo con essa. Perché è una questione di sistema, come ci ricorda anche Google.

Se cresce l’attenzione per il digitale e l’attività on line delle miglia di imprese italiane, cresceranno anche le opportunità per realtà come Primeweb, impegnata accanto agli imprenditori che vogliono cogliere l’opportunità della rete: dall’agroalimentare al tombolo, siamo pronti ad offrire la nostra esperienza andando oltre il concetto di shop o di mall online.

Su una cosa Google ha fatto centro: il prodotto italiano ha ovunque un’attrattiva fortissima, è acquistato anche se imitato e falsificato, con enormi danni per la nostra economia. Cerchiamo di proteggerlo e di farlo sviluppare anche grazie al web.

* Fabio Giulio Pirrotta è Direttore Generale di PrimeWeb, gruppo Marketing Multimedia.

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