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Custodire l’umano nell’era della comunicazione con le macchine



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Papa Leone XIV dedica la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali 2026 al tema “Custodire voci e volti umani”, richiamando alla responsabilità etica nell’era dell’IA. Un messaggio che risuona anche nel Premio Nazionale Comunicazione Costruttiva 2025

Pubblicato il 3 ott 2025

Antonio Palmieri

Fondatore e presidente di Fondazione Pensiero Solido



intelligenza artificiale

A prima vista, può sembrare di poco conto la notizia che “Custodire voci e volti umani” sia il tema scelto da Papa Leone XIV per la 60ª Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali (17 maggio 2026, solennità dell’Ascensione).

Invece è un titolo che parla a ciascuno di noi. Per diversi motivi.

• Nell’era dell’intelligenza artificiale generativa e conversazionale la comunicazione non è più solo (ammesso che mai lo sia stata) un mero atto tecnico: è una responsabilità sociale, educativa, democratica, una responsabilità che ci deve interpellare ogni giorno, come comunicatori e come consumatori di comunicazione.

• Non è vero che l’intelligenza artificiale genera testi, immagini, video, seleziona contenuti e orienta conversazioni. Siamo noi esseri umani che lo facciamo, utilizzando il chatbot. Siamo tu e io. L’intelligenza artificiale non esiste, se noi non la accendiamo.

• Papa Leone XIV ci invita a non delegare alle macchine ciò che appartiene alla coscienza, al discernimento, alla libertà personale. La comunicazione non è un flusso di dati: è un atto umano, che richiede giudizio, empatia, responsabilità morale.

• La centralizzazione del potere nelle mani di poche grandi aziende globali è un dato di realtà, con il quale fare i conti da un punto di vista politico, economico e sociale. Tuttavia il potere di noi senza potere rimane grande: nessun algoritmo può scrivere e diffondere da solo contenuti di odio, se non lo faccio io.

• Per questo motivo dobbiamo promuovere un’alfabetizzazione mediatica e sull’intelligenza artificiale che non si limiti alla tecnica, ma formi alla libertà dello spirito e al pensiero critico. Non si tratta solo di conoscere gli strumenti, ma di sapere che li possiamo orientare con il nostro agire.

Si può fare e molti già lo fanno, senza essere pedanti e noiosi, ma efficaci, utili, divertenti. Alcuni di loro saranno premiati martedì 2 dicembre alle 17.30, al Teatro Filodrammatici di Milano, in occasione del Premio Nazionale Comunicazione Costruttiva 2025 della Fondazione Pensiero Solido.

Quest’anno il titolo del Premio è “Comunicare giovane”. Premiamo giovani che usano bene i social e realtà che fanno buona informazione per i giovani nel digitale, coinvolgendoli, valorizzandoli, facendoli lavorare. 

Sarà una grande festa e un incontro utile a ribadire che abbiamo bisogno di esempi positivi imitabili e da far conoscere, per costruire cambiamento. Quelli negativi sono già raccontati abbondantemente e producono solo demoralizzazione e moralismo. Per questo abbiamo bisogno di esempi di un pensiero solido che genera una comunicazione che custodisca l’umano. È utile ricordare, come fa il Papa, che la voce è relazione, il volto è riconoscimento dell’altro. Il presente e il futuro della comunicazione devono essere abitati da persone che comunicano diffondendo conoscenze, consapevolezza e speranza. Così potremo custodire voci e volti.

Lo diremo, lo mostreremo, lo festeggeremo (licenza poetica) al Premio Nazionale Comunicazione Costruttiva 2025. Ti aspettiamo!

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