Semmai avessi avuto dubbi, questa settimana mi sono definitivamente convinto che lo “svezzamento digitale” è importante tanto quanto quello naturale: siamo noi genitori il primo ambito educativo circa l’uso dei device e dei social media. La scuola, che è ovviamente importante e imprescindibile, viene cronologicamente e quindi educativamente dopo.
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Evitare l’uso precoce del digitale
Mercoledì, al Senato, la Società italiana di pediatria ha proposto una serie di consigli per evitare un utilizzo precoce e improprio del digitale da parte dei bambini e costituito una commissione sulle dipendenze digitali.
Quello stesso giorno, a margine del Salone dello studente, il ministro Valditara ha chiesto ai presidi di non ridare lo smartphone ai ragazzi durante l’intervallo.
Giovedì, la presidente della Commissione bicamerale per l’infanzia Brambilla ha annunciato una indagine conoscitiva su intelligenza artificiale e minori.
Tre indizi fanno una prova. La prova di una attenzione rinnovata a un tema decisivo nell’era dell’intelligenza artificiale.
Dalle dipendenze alle indipendenze digitali
Data l’incidenza che le tecnologie hanno e sempre più avranno nelle nostre vite e nella società, la preoccupazione per i più piccoli è grande. Tuttavia, in un’ottica educativa di prospettiva e di prevenzione, l’obiettivo può e deve essere passare dalle dipendenze alle indipendenze digitali. Ciò significa mutare la postura da difensiva, da riduzione del danno, a propositiva, per una educazione continuativa e diffusa a un uso personale consapevole e quindi libero delle tecnologie.
A tal proposito, due settimane fa, come presidente della Fondazione Pensiero Solido ho avanzato sul Corriere della Sera una proposta semplice e a costo zero: consegnare all’uscita dall’ospedale a ogni neo mamma e neo papà nove consigli essenziali per i primi anni di “vita digitale” del proprio figlio. Un semplice foglio – e una email di promemoria – ben impostato graficamente, da stampare in ospedale. Una prima guida, nove consigli. semplici, diretti, brevi, alla portata di tutti. Sono spunti essenziali, che si prestano anche per una campagna di comunicazione multimediale.







