Oltre che ai giornalisti e alle giornaliste – e ai loro editori – a qualcun altro interessa sapere se l’intelligenza artificiale generativa è la fine dell’informazione e spazzerà via quotidiani, agenzie e periodici?
È una questione che riguarda solo loro oppure tutti noi, perché l’informazione fatta bene è un bene comune?
Se la tua risposta è “riguarda solo loro”, smetti di leggere il post e non partecipare all’incontro “AI, Augmented Information: giornalismo e comunicazione nell’era dell’intelligenza artificiale”, organizzata dalla Fondazione Pensiero Solido lunedì 17 novembre alle 17.30, al Cefriel (Viale Sarca 226, Milano).
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Se invece pensi che la velocità e l’automazione aprono scenari inediti e che l’intelligenza artificiale generativa non è soltanto una rivoluzione tecnologica, ma un terremoto culturale ed economico che sta ridisegnando i confini del giornalismo, allora questo è l’incontro che fa per te.
Indice degli argomenti
Giornalismo e AI: perché un incontro
L’incontro al Cefriel sarà utile per iniziare a verificare alcune ipotesi:
1. L’intelligenza artificiale generativa non è un semplice strumento che accelera i processi: è un passaggio epocale che mette in discussione il senso stesso dell’informazione.
Questo significa che il giornalismo e la comunicazione devono ridefinire il loro ruolo: non più soltanto creatori di contenuti, ma garanti di verità, interpreti di senso, custodi di credibilità.
Che cosa rende ancora prezioso il lavoro giornalistico?
2. Questa frattura culturale sgretola il modello economico tradizionale, fondato sulla scarsità dei contenuti e sulla pubblicità come motore di sostenibilità. In un mondo in cui i contenuti sono potenzialmente infiniti e gratuiti e generati all’istante, quale nuovo patto economico può sostenere un’informazione libera, indipendente e di qualità?
3. Come ripensare il valore dell’informazione come bene comune, immaginare nuove forme di remunerazione e ridefinire il ruolo delle istituzioni e delle comunità nel sostenere un ecosistema informativo credibile e vitale?
4. L’intelligenza artificiale generativa può diventare uno strumento per potenziare il vero giornalismo?
Chi parteciperà
Queste domande non sono astratte: toccano il cuore della democrazia. Senza un giornalismo credibile e sostenibile, la società rischia di perdere il suo presidio critico, la sua capacità di distinguere tra realtà e simulazione. Di questo e altro ancora si rifletterà lunedì 17 novembre alle 17.30, al Cefriel (Viale Sarca 226, Milano). Guidati da Giovanni Iozzia e Marco Marturano, ne ragioneranno Alessandro De Biasio, Luigi Contu, Luca Tremolada, Mafe de Baggis, Simona Vecchies, Marco Castelnuovo, Maurizio Crippa, Marco Bardazzi, David Puente Roberto Pacchetti.
Non sarà una semplice conferenza, ma un’occasione per guardare in faccia la trasformazione e chiederci insieme: quale futuro vogliamo per l’informazione? Sarà un’occasione per guardare oltre la tecnologia e interrogarci insieme sul futuro dell’informazione: non solo come presidio democratico e culturale, ma anche come modello economico da reinventare.
Vale la pena esserci.





