“Antonio, tra inverno demografico, giovani che non studiano e non lavorano, ragazzi che preferiscono andare all’estero, non ci possiamo permettere di “sprecare” nemmeno un giovane…”
…a meno di darla vinta a coloro i quali pensano che l’Italia sia un Paese condannato a un inesorabile declino. Devo dire che a Orienta Talenti non ho respirato un clima di questo genere, caro Guido Della Frera.
“Giovedì 6 e venerdì 7 novembre, sono stati due giorni di entusiasmo, attività, concretezza. Hai colto lo spirito con il quale abbiamo voluto organizzare qui a Mind “Orienta Talenti”. “
Indice degli argomenti
Orienta Talenti: l’importanza dell’orientamento
Perché l’orientamento oggi è una necessità così importante?
“Il lavoro sta cambiando con una velocità senza precedenti: l’innovazione tecnologica, la transizione ecologica, le nuove economie richiedono competenze aggiornate e flessibili. Senza una guida adeguata, i ragazzi rischiano di affrontare di essere disorientati, come succede purtroppo a molti NEET, ragazzi che non studiano, né lavorano.”
Però ci sono già diverse iniziative di questo tipo in Italia…
“Sì, ma l’originalità del nostro progetto si fonda sull’idea che per trovare la propria strada non basta informarsi, ma occorra sperimentare, conoscere da vicino le sfide del presente e del domani, toccare con mano l’innovazione, mettersi in gioco. Abbiamo l’ambizione di trasformare l’orientamento in un’esperienza attiva, immersiva e concreta.”
Missione compiuta?
“I numeri ci hanno dato ragione: oltre 12.000 partecipanti tra studenti, docenti, dirigenti scolastici e famiglie. Sono oltre 70 le realtà partner coinvolte – tra cui Ministeri, Università, ITS Academy, enti di formazione, fondazioni e aziende – e più di 100 relatori tra esperti, imprenditori, innovatori, giovani testimoni, rappresentanti istituzionali e protagonisti del mondo del lavoro.”
Numeri importanti, ma nel caso dell’orientamento i numeri non dicono tutto….
“È quello che stavo per dire. Questa prima edizione ha confermato un’esigenza chiara: scuole, studenti e famiglie hanno fame di strumenti per orientarsi in un mondo complesso e in continua evoluzione.”
Oggi in effetti prevale il disorientamento e non solo tra i ragazzi.
“Per questo noi adulti abbiamo il dovere di mettere la nostra esperienza a disposizione. Dobbiamo essere i primi a credere in un futuro di possibilità e non di negatività.”
Si chiama speranza, che è cosa ben diversa dall’ottimismo.
“Non ho mai creduto alla favoletta dell’andrà tutto bene. Nella mia vita ho sempre creduto nel rimboccarsi le maniche e lavorare sodo, con fede, avendo in mente un obiettivo chiaro da raggiungere. La speranza di fare bene, per me, per la mia famiglia, ma anche per la società, è stata una molla all’azione, non un vago sentimento.”
Pensi che possa essere lo stesso anche per i ragazzi di oggi?
“Normalmente vengono descritti come o depressi o alienati dalla tecnologia, ma io vedo che se gli si offre una possibilità, la sanno cogliere.”
Cosa è successo a Osaka con “Io sono Futuro”
Fammi un esempio.
“Abbiamo appena concluso la missione del progetto “Io Sono Futuro” della Fondazione Della Frera a Expo 2025, a Osaka. I nostri giovani talenti, startup e artigiani selezionati, hanno avuto l’opportunità di presentare i loro progetti all’interno del Padiglione Italia. Grazie al sostegno di Regione Lombardia e dell’Assessore al lavoro Tironi la delegazione ha potuto instaurare contatti di rilievo internazionale. confrontandosi con istituzioni, aziende e investitori giapponesi. Abbiamo confermato la forza del talento giovane italiano, la capacità di innovare e di inserirsi in contesti globali e la validità della visione che sostiene il nostro lavoro.”
Beh, però questo è giocare facile. In Giappone avete portato i migliori, i vincitori del progetto…
“Aspetta…il punto è che sono stati più di 10.000 i giovani coinvolti nelle fasi precedenti la selezione finale, a testimonianza del fatto che, come dicevo prima, se gli offri una occasione i giovani la sanno cogliere. Essendo così tanti, alla fine abbiamo dovuto creare una delegazione molto numerosa: erano ben 65 persone, tra startupper, artigiani e docenti.”
Torniamo a Orienta Talenti. E adesso, che succede? Gli esperti dicono che l’orientamento non deve più essere un momento isolato, ma un processo continuo che aiuta a scoprire e a valorizzare i propri talenti e a prendere decisioni consapevoli…
“Stiamo già lavorando in due direzioni.”
La prima?
“Da qui alla prossima edizione faremo eventi diffusi di orientamento a Milano e in Lombardia. Proprio per il motivo che hai appena detto.”
La seconda?
“Vogliamo fare di Orienta Talenti un modello replicabile. Ci auguriamo si possa portare questa manifestazione in altre città e che si possa ampliare sempre di più la rete di aziende, enti formativi e istituzioni coinvolte, così da fornire maggiori strumenti e opportunità ai giovani.”
Orienta Talenti: i protagonisti della prima edizione
In questa prima edizione chi era coinvolto, oltre alla tua Fondazione Della Frera?
“Noi eravamo capofila, con AEF Lombardia, De Amicis education, JoinUs Milano in collaborazione con Fondazione ITS Lombardia, Valore Italia, l’Assessorato all’Istruzione, Formazione e Lavoro di Regione Lombardia. Il nostro comitato scientifico è presieduto dalla Fondazione ADAPT. A Orienta Talenti hanno aderito il Ministero dell’Università e della Ricerca, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, il Dipartimento della Funzione Pubblica, il Dipartimento dello Sport e Politiche Giovanili, le Regioni Abruzzo e Liguria, l’Assessorato al Territorio e Sistemi Verdi di Regione Lombardia.”
Uno squadrone…
“Credo sia doveroso che le istituzioni siano a fianco di chi si mette in gioco per orientare il futuro dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze.”
In effetti…Ultimo punto. Qual è il bilancio del primo anno di attività della Fondazione Della Frera?
“Sono contento. Siamo riusciti a dare forma a progetti con un forte impatto sociale, costruendo e consolidando una rete solida di collaborazioni sia pubbliche che private. Abbiamo ricevuto riconoscimenti importanti, che confermano la qualità e la serietà del percorso intrapreso. Questi primi traguardi rappresentano per noi un punto di partenza.”
Per arrivare dove?
Come ti ho detto, ciò che ci rende più orgogliosi è l’aver coinvolto migliaia di giovani in attività concrete, formative e spesso trasformative. Sono proprio i loro volti, le loro storie, i loro risultati a restituirci il senso più profondo del nostro impegno quotidiano. Guardiamo al futuro con grande entusiasmo e con una visione chiara: rafforzare sempre più il ruolo della Fondazione come punto di riferimento per il talento giovanile, non solo in Lombardia, ma su scala nazionale.”
Avete scelto di fare Orienta Talenti a MIND, Milano Innovation District per quale motivo?
“MIND è il cuore pulsante dell’innovazione italiana: un ecosistema dove ricerca scientifica, start-up, università e imprese collaborano per costruire il futuro. Scegliere MIND significa permettere ai giovani di “respirare innovazione”, vedere in prima persona le realtà e le professioni di domani, sentirsi parte attiva di una trasformazione che li riguarda da vicino. Noi abbiamo proposto 135 eventi: talk, workshop, laboratori esperienziali, performance, incontri con le imprese, simulazioni e momenti di confronto.”





