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EuPRAXIA, Regione Lazio e INFN alla guida del progetto ad alta innovazione per i nuovi acceleratori di particelle



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Il progetto di scala europea EuPRAXIA, in cui la Regione Lazio investe 10 milioni, è un passo decisivo verso la prossima generazione di acceleratori al plasma. Presso i Laboratori INFN di Frascati nascerà un hub per lo sviluppo di competenze tecniche avanzate. Ricadute e applicazioni

Pubblicato il 6 ott 2025



Un nuovo acceleratore di particelle: il contributo di Lazio Innova
Un nuovo acceleratore di particelle: il contributo di Lazio Innova

Si chiama EuPRAXIA e si incentra su un innovativo acceleratore di particelle il nuovo progetto di eccellenza scientifica e tecnologica che nascerà nel Lazio con uno stanziamento dei 10 milioni di euro da parte della Regione. L’obiettivo è lo sviluppo di acceleratori di particelle di nuova generazione, ovvero gli acceleratori ultracompatti al plasma, che hanno applicazioni in ambito medico, industriale e ambientale.

EuPRAXIA (European Plasma Research Accelerator with eXcellence In Applications) è una “straordinaria opportunità di innovazione”, ha sottolineato Roberta Angelilli, vicepresidente e assessora a Sviluppo economico, Commercio, Artigianato, Industria, Internazionalizzazione della Regione Lazio durante l’evento “Acceleratori al plasma: la prossima frontiera della tecnologia”, promosso dalla Regione in collaborazione con INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare).

Si tratta di un progetto di livello europeo: i Laboratori Nazionali di Frascati dell’INFN sono alla guida di un Consorzio con oltre 40 partner tra i più prestigiosi enti di ricerca e università del nostro continente, tra cui il CERN di Ginevra, il DESY di Amburgo, il PSI di Zurigo, l’Imperial College di Londra e le Università di Roma Sapienza e Tor Vergata.

Che cosa sono gli acceleratori di particelle al plasma

Gli acceleratori di particelle sono strumenti fondamentali per la ricerca scientifica: permettono di portare protoni, elettroni o altre particelle a velocità prossime a quelle della luce, così da studiare le leggi fondamentali della fisica e sviluppare applicazioni tecnologiche avanzate. I grandi acceleratori tradizionali hanno richiesto spazi e investimenti ingenti, ma oggi la tecnologia al plasma apre nuove prospettive, perché consente di ottenere dispositivi molto più compatti, potenti e versatili.

“Il progetto EuPRAXIA è una straordinaria opportunità per il Lazio innanzitutto per il suo forte valore scientifico e tecnologico, perché rappresenta un’infrastruttura di ricerca aperta alle imprese, e poi per le ricadute concrete sul tessuto produttivo e occupazionale del territorio”, ha dichiarato Angelilli. “La Regione è orgogliosa di sostenere un’iniziativa che unisce ricerca, innovazione e sviluppo industriale, rafforzando il nostro ruolo nel panorama europeo della scienza applicata”.

Lo sviluppo di acceleratori di particelle al plasma ultracompatti introdurrà “un vero e proprio salto tecnologico con vantaggi che andranno ben al di là della ricerca fondamentale: in questo senso EuPRAXIA rappresenta una grande sfida e una grande opportunità”, ha aggiunto Antonio Zoccoli, presidente dell’INFN. “Da un lato richiederà, infatti, un imponente sforzo congiunto di tutti i laboratori europei che si sono uniti nel Consorzio EuPRAXIA, tra cui i Laboratori Nazionali di Frascati dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare che è capofila del progetto. Dall’altro permetterà di derivare una vasta serie di applicazioni innovative in molte discipline e a vantaggio anche dell’industria”.

La differenza con gli acceleratori di particelle tradizionali

Gli acceleratori di particelle classici utilizzano campi elettrici e magnetici generati da strutture in metallo, come cavità a radiofrequenza, per imprimere energia alle particelle. Questo processo, pur efficiente, ha un limite fisico: la tensione massima che le strutture possono sopportare senza rompersi. Gli acceleratori al plasma, invece, sfruttano un mezzo ionizzato – il plasma – che può generare campi elettrici molto più intensi. In questo modo, la stessa accelerazione che prima richiedeva chilometri di tunnel può avvenire in pochi metri.

Il plasma, infatti, può sostenere gradienti di accelerazione fino a 100 volte superiori rispetto agli acceleratori convenzionali. Ciò significa che dispositivi prima grandi come città possono essere ripensati in spazi molto ridotti.

Questa compattezza non solo riduce i costi di costruzione e manutenzione, ma rende gli acceleratori di particelle al plasma accessibili a un numero crescente di laboratori e applicazioni industriali.

EuPRAXIA: un’opportunità strategica per l’Italia e il Lazio

Il progetto EuPRAXIA, inserito nella Roadmap europea delle grandi infrastrutture di ricerca (ESFRI), sarà “attrattore e produttore di risorse”, ha sottolineato il presidente dell’INFN Zoccoli, in particolare in termini di competenze scientifiche e tecnologiche, capace di spingere la competitività del suo territorio e del Paese.

Il progetto è particolarmente strategico per il Lazio, grazie a un investimento complessivo di circa 120 milioni di euro entro il 2030, di cui 10 milioni provenienti dai fondi PR FESR 2021-2027 della Regione.

Le possibili ricadute economiche e occupazionali di EuPRAXIA sul territorio sono rilevanti: le stime parlano di un impatto complessivo sul Pil pari a circa due volte la spesa, con benefici per 21 settori industriali e una forte spinta all’innovazione e alla crescita dell’indotto locale.

Il ruolo dei laboratori INFN di Frascati

EuPRAXIA punterà anche sulla formazione di ricercatori, tecnologi e tecnici altamente qualificati, creando nuove opportunità professionali sia all’interno del progetto che nel sistema produttivo regionale.

I Laboratori di Frascati diventeranno un hub per lo sviluppo di competenze tecniche avanzate, offrendo sbocchi occupazionali concreti nelle imprese ad alta tecnologia del Lazio.

Nei laboratori INFN di Frascati verranno sviluppate tecnologie all’avanguardia in ambiti ad alto impatto per l’industria e le persone. In particolare, sono stati individuati quattro settori industriali che potranno beneficiare degli innovativi acceleratori di particelle al plasma.

Le applicazioni future degli acceleratori di particelle al plasma

Il primo ambito cui guarda EuPRAXIA è quello della medicina, grazie a nuove tecniche di microscopia ottica e micro-radiografie per diagnosi più precise.

Il secondo settore target sono i beni culturali, dove si prefigura l’utilizzo dei raggi X per la conservazione e analisi delle opere d’arte.

Il terzo è l’aerospazio, con lo studio avanzato dei materiali per applicazioni strutturali.

Il quarto è la macro-area della formazione e trasferimento tecnologico: il progetto prevede la creazione di un Centro di eccellenza per università, enti di ricerca e imprese, con particolare attenzione a settori strategici come la biologia, l’ingegneria, l’ottica, la fisica quantistica e la valorizzazione del patrimonio culturale.

“EuPRAXIA è più di un progetto scientifico: è un motore di sviluppo, un ponte tra ricerca d’avanguardia e crescita economica, un’opportunità strategica per il Lazio e per l’Europa”, ha concluso la vicepresidente della Regione Lazio Angelilli.

La rivoluzione tecnologica del Lazio, non solo EuPRAXIA

La Regione Lazio ha in cantiere un numero considerevole di progetti di innovazione. Uno degli annunci più recenti riguarda il citato settore dell’aerospazio: il Lazio vuole diventare il nuovo hub europeo di riferimento rinnovando completamente il suo Distretto Tecnologico Aerospaziale (DTA).

Con oltre 300 aziende attive nel comparto (dai grandi player alle startup alle imprese innovative), 23mila addetti qualificati, un fatturato di 5 miliardi di euro, di 1,6 miliardi destinati all’export, il Lazio rappresenta un unicum nel panorama nazionale: è la sola regione italiana a disporre dell’intera catena del valore dell’aerospazio, dalla ricerca di base alla produzione, fino ai servizi e alle applicazioni, con una vasta rete di piccole e medie imprese tecnologicamente avanzate.

Il nuovo hub dell’aerospazio, chiamato Distretto industriale e tecnologico dell’Aerospazio e della Sicurezza, alza le ambizioni regionali proiettandole su scala internazionale: il Distretto potrà contribuire allo sviluppo di un’autonomia strategica spaziale europea e attrarre investimenti su scala globale.

A sostegno dell’iniziativa la Regione attiverà risorse pubbliche e private e favorirà la collaborazione tra imprese, ricerca e istituzioni. Sarà costituito un tavolo tecnico per arrivare alla formazione di un comitato dei fondatori per la costituzione del nuovo distretto.

Il Lazio, inoltre, promuoverà tavoli di Open Innovation Aerospazio in cui le PMI innovative potranno incontrare i gruppi industriali per entrare nelle linee di fornitura, e avvierà un’azione di Attrazione Investimenti Esteri per le PMI innovative del settore aerospazio, con il supporto di Lazio Innova e l’attivazione di misure regionali di cofinanziamento.

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