LA STORIA

Geely Auto: come è nata e cosa fa la casa automobilistica cinese che entrerà nel mercato italiano



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Fondata nel 1986 da Li Shufu come azienda produttrice di frigoriferi, dal 1997 si è lanciata nell’automotive. Geely farà il suo ingresso in Italia a ottobre insieme alla saudita Jameel Motors. Ecco come è nata, l’evoluzione, le strategie, il responsabile per l’Italia Marco Santucci

Pubblicato il 14 lug 2025

Luciana Maci

Giornalista



gEELY
Geely

Le case produttrici cinesi di auto elettriche proseguono nella loro conquista dell’Europa. L’ultima in ordine di tempo è Geely Auto, che farà il suo ingresso nel mercato italiano a ottobre 2025, preparandosi a sparigliare le carte. Ma non lo ha fatto da sola: ha firmato un accordo con la saudita Jameel Motors. Obiettivo: la creazione di una rete nazionale di concessionarie per entrare congiuntamente nel mercato con i rispettivi modelli.

Ma come nasce Geely Auto? Vediamolo insieme.

Geely Auto Group: come è nata, cosa fa

Geely Auto Group è un produttore di auto con sede a Hangzhou, in Cina, fondato nel 1997 come società controllata da Zhejiang Geely Holding Group (ZGH). Il Gruppo gestisce diversi brand, tra cui Geely Auto, Lynk & Co e Zeekr. È anche partner strategico globale della casa automobilistica nazionale malese Proton.


Dai frigoriferi alle automobili: l’evoluzione di Geely

La società viene fondata nel 1986 da Li Shufu come azienda produttrice di frigoriferi. Come molti self-made men cinesi, Li Shufu costruisce la propria fortuna partendo da zero. Inizialmente l’azienda produce componenti per frigo, e successivamente frigoriferi completi a basso costo, approfittando della crescente domanda domestica durante l’espansione economica cinese degli anni Ottanta.

Il primo grande salto avviene negli anni ’90, quando Li Shufu decide di diversificare l’attività e spingersi in settori a più alto valore aggiunto. Dopo una breve esperienza nel settore delle motociclette, Geely entra nel mondo dell’automobile nel 1997, diventando una delle prime case automobilistiche private in Cina in un mercato fino ad allora dominato da player statali.

Questa transizione non è semplice: Geely non ha una licenza per produrre automobili e inizialmente è costretta a usare escamotage legali per operare. Solo nel 2001 ottiene ufficialmente l’autorizzazione a produrre auto, entrando a pieno titolo nel settore automobilistico cinese, che proprio in quegli anni si sta aprendo alla concorrenza e alla collaborazione internazionale.

Le acquisizioni

Nel decennio successivo, Geely cresce rapidamente e inizia l’espansione globale. Nel 2010 acquisisce Volvo Cars da Ford, segnando l’ingresso nell’arena automobilistica internazionale. Seguono altre acquisizioni strategiche: Lotus, LEVC (taxi elettrici londinesi), una quota del 9,7% in Daimler (Mercedes-Benz) e la creazione di nuovi brand come Lynk & Co e Zeekr, focalizzati sulla mobilità elettrica e connessa.


Geely: i numeri oggi

Geely Auto Group impiega oltre 50.000 persone e gestisce 12 stabilimenti produttivi e cinque centri di ricerca e sviluppo a Hangzhou, Ningbo, Göteborg, Coventry e Francoforte. Vanta anche quattro studi di design internazionali a Shanghai, Ningbo, Göteborg, Milano e Coventry, con oltre 1.000 dipendenti.

Geely Automobile Holdings, società controllata che detiene partecipazioni in Geely Auto, Lynk & Co e Zeekr, è quotata alla borsa di Hong Kong dal 2005.

Nel 2024, i brand gestiti dal Gruppo Geely Auto hanno venduto oltre 2,17 milioni di veicoli, segnando una crescita del 32% su base annua.

Cosa significa Geely

Il nome Geely (吉利, pronunciato Jílì in cinese) significa letteralmente “fortunato” o “di buon auspicio” in cinese mandarino.

È un nome scelto per evocare positività, prosperità e successo: un significato molto comune nei brand cinesi, dove la scelta del nome aziendale spesso riflette un valore simbolico o un augurio favorevole per il futuro dell’impresa.

I nuovi modelli di Geely

Il mercato italiano dei veicoli passeggeri a nuova energia (NEV) sta vivendo una crescita senza precedenti. Nei primi cinque mesi del 2025, le immatricolazioni di veicoli completamente elettrici sono aumentate del 132% rispetto all’anno precedente, a dimostrazione della forte domanda locale per soluzioni di mobilità sostenibile.

Per cogliere questa opportunità, Geely Auto lancerà due modelli chiave: il Geely EX5, un SUV completamente elettrico di nuova generazione, e un SUV ibrido plug-in. Entrambi i veicoli, si legge in un comunicato aziendale, sono progettati sulla Global Intelligent Electric Architecture di Geely Auto, con un design esterno distintivo, dotazioni di sicurezza avanzate e prestazioni elevate, in grado di soddisfare le aspettative dei consumatori italiani in termini di qualità dei veicoli elettrici.

Cosa vuole fare Geely in Italia

Geely Auto vuole costruire una solida infrastruttura commerciale in Italia, che comprenda sia la vendita sia l’assistenza post-vendita. Questo include la creazione di una rete nazionale di concessionarie dedicate a fornire prodotti premium e un servizio clienti d’eccellenza. La partnership strategica con Jameel Motors sfrutta l’esperienza e le risorse consolidate dell’azienda nella distribuzione automobilistica, permettendo a Geely Auto di entrare ed espandersi nel mercato italiano in modo più efficace.

L’iniziativa è stata guidata da Marco Santucci, a capo della struttura italiana di Jameel Motors, realtà saudita, e anche CEO di Geely Italia.

Chi è Marco Santucci

Laureato in Economia e Commercio presso l’Università La Sapienza di Roma, Marco Santucci ha iniziato la sua carriera nel settore automotive all’interno di Ford Italia, dove ha ricoperto diversi ruoli nelle aree vendite, marketing e strategia. Successivamente è entrato in Ford of Europe, ampliando la propria esperienza internazionale. Dopo un passaggio in Toyota Motor Europe, è approdato in Jaguar Land Rover, dove ha percorso l’intera scala gerarchica fino a diventare Amministratore Delegato per l’Italia e poi responsabile di Jaguar Land Rover Europa. Oggi è Managing Director per l’Italia di Jameel Motors, il gruppo saudita partner di vari marchi automobilistici asiatici, ed è stato nominato anche CEO di Geely Italia, con il compito di guidare lo sbarco del brand cinese nel mercato italiano, costruendo rete, posizionamento e percezione di marca. Parla fluentemente inglese e ha maturato una competenza trasversale in retail, prodotto e sviluppo commerciale internazionale.

La strategia: offrire alta tecnologia a prezzi accessibili

Secondo Santucci, la priorità assoluta è costruire la notorietà del marchio Geely, oggi ancora poco conosciuto dal pubblico italiano. Se da un lato il gruppo è già noto agli addetti ai lavori per essere azionista di riferimento di marchi come Volvo, Lotus, smart e persino Mercedes-Benz, il nome Geely come produttore diretto è ancora estraneo alla maggioranza dei consumatori italiani.

La prima sfida, quindi, consiste nel posizionare correttamente il brand, rendere visibili le sue caratteristiche distintive e far conoscere i modelli in arrivo. Solo in un secondo momento si potrà puntare a guadagnare quote in un mercato competitivo, dove Geely ritiene comunque di avere i numeri e i prodotti giusti per emergere.

Anche sul fronte distributivo si parte da zero. La strategia prevede, già nel corso del 2025, l’apertura di una rete composta da 10-15 concessionari selezionati. Nel 2026 si punta a salire a 70 punti vendita, per poi arrivare a circa 100 entro il 2027, raggiungendo così una copertura nazionale.

Per quanto riguarda l’offerta, i primi modelli in arrivo saranno SUV nei segmenti C e D, con una lunghezza di circa 4,60 metri. Si tratta di veicoli progettati per occupare il cuore del mercato italiano, in termini di dimensioni e posizionamento. A partire dal 2026 arriveranno anche modelli più compatti, destinati al segmento C-SUV.

Tutti i veicoli saranno alimentati da motorizzazioni NEV – New Energy Vehicle, con varianti full electric e plug-in hybrid. Questi ultimi promettono un’autonomia in modalità elettrica superiore ai 100 km, e una percorrenza totale nell’ordine dei 1.000 km, posizionandosi tra le soluzioni più versatili per la transizione energetica.

Quanto alle city car, il gruppo riconosce che oggi questo segmento rappresenta uno “spazio vuoto” nel mercato, soprattutto dopo il ritiro di diversi modelli storici. Sebbene Geely abbia già delle city car a listino a livello globale, al momento non sono ancora omologate per l’Europa, ma si sta lavorando per introdurle in futuro.

Geely punta a offrire veicoli ad alta tecnologia a prezzi accessibili, con l’obiettivo di rendere l’innovazione alla portata di tutti. È qui, secondo Santucci, che si giocherà la vera partita: nel momento in cui il consumatore italiano comincerà a riconoscere il valore di una tecnologia accessibile e affidabile, il mercato sarà pronto ad accogliere una nuova generazione di marchi.

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