Il rischio del giudizio sull’intelligenza artificiale è oggi grande: vedere il bicchiere mezzo vuoto. Ossia, dividersi tra “NO IA” e “SÌ IA”, concentrandosi sui punti di debolezza o su quelli di forza. Serve una nuova leadership, una smart leadership, ossia una leadership delle 3 C: collaborazione tra l’intelligenza umana e quella artificiale, cuore riservato alle persone e, infine, cervello focalizzato sugli obiettivi di business.
L’intervento
Intelligenza artificiale: serve una smart leadership per aiutare le aziende a gestire benefici e rischi
Se non nascerà una smart leadership “fatta di cuore e di cervello”, le imprese non riusciranno a sfruttare l’onda positiva della nuova era dell’AI, e non sapranno affrontarne le conseguenze: lavori che spariranno, altri che si trasformeranno, strategie da adottare, interventi da concretizzare

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