Sardex, la moneta virtuale raccoglie 3 milioni per conquistare l’Italia

La startup sarda, che gestisce un circuito di mutuo credito commerciale per circa 3000 imprese, ha ricevuto l’investimento da Innogest, Invitalia Ventures, Banca Sella Holding, Fondazione di Sardegna, Nice Group e Melpart di Stefano Meloni, futuro presidente della società. Userà i capitali per espandersi in tutte le regioni

Pubblicato il 11 Apr 2016

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Il team di Sardex

Sardex, startup sarda ideatrice di un Circuito di Credito Commerciale nato in Sardegna, ha ottenuto 3 milioni di euro in un round di investimento al quale hanno preso parte Innogest (lead investor), Invitalia Ventures e Banca Sella Holding insieme con Fondazione di Sardegna. Hanno partecipato al finanziamento anche Nice Group e Melpart di Stefano Meloni, che sarà il futuro presidente della società sarda.

Sardex è stata ideata in Sardegna nel 2009 da Gabriele Littera, Piero Sanna, Carlo Mancosu, Giuseppe Littera e Franco Contu, come risposta innovativa alla crisi finanziaria e con l’ambizione di valorizzare la capacità produttiva delle imprese del territorio e rinsaldare i legami fiduciari all’interno degli stessi.

Attraverso l’attivazione di un sistema di conti online e l’utilizzo di una “moneta” digitale locale, il Circuito offre ad imprese e professionisti la possibilità di finanziarsi reciprocamente trasformando la propria capacità produttiva inespressa in liquidità supplementare utile a sostenere parte delle proprie spese correnti, operare investimenti e, tramite l’apertura di conti a soci e dipendenti delle stesse, di effettuare parte delle proprie spese personali.

La funzione più importante del Circuito è quella di aiutare imprese e professionisti a recuperare, mantenere e/o acquisire preziose quote di mercato. Sardex.net infatti non va a sostituirsi al loro attuale mercato ma va piuttosto a sommarsi ad esso, offrendo loro l’opportunità di contribuire alla ripresa economica, ottimizzando la loro capacità produttiva e la loro competitività sul mercato.

Per tutti questi motivi Sardex può essere considerata uno degli esempi più interessanti di sharing economy in Italia, l’economia della condivisione che si sta affermando da alcuni anni a livello mondiale. Se è vero che il termine è usato per indicare genericamente imprese anche molto diverse tra loro per tipologia e servizi offerti, le modalità operative di Sardex corrispondono alla definizione di sharing economy secondo l’Oxford Dictionary (“È un sistema economico in cui beni o servizi sono condivisi tra individui privati, gratis o a pagamento, attraverso Internet”) e anche a quella della studiosa americana Rachel Botsman, che la definisce “un sistema economico basato sulla condivisione di beni o servizi sottoutilizzati, gratis o a pagamento, direttamente dagli individui”.

Sharing economy, Sardex tra le dieci idee che funzionano

Il modello di Sardex è stato replicato con successo dalla Sardegna in altre otto regioni d’Italia (Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Lazio, Molise e Campania) ed è in fase di avvio in Umbria e Veneto.

Attualmente il circuito Sardex conta più di 3.000 imprese che hanno generato nel 2015 transazioni per un valore di oltre 50.000.000 di euro.

Nel corso degli anni il “modello Sardex” ha gradualmente attirato anche l’attenzione di istituzioni internazionali tra le quali la Commissione Europea e il Dipartimento di Sviluppo delle Nazioni Unite, di importanti opinion leader nazionali e internazionali, come il “Financial Times”, e di prestigiose università come la Bocconi, la Yale University, il Politecnico di Zurigo e la London School of Economics.

L’Ue scommette su Sardex, startup milionaria che batte “moneta sarda”

L’investimento di 3 milioni di euro ha l’obiettivo di consolidare lo sviluppo della società e portare il modello di Circuito di credito commerciale sviluppato da Sardex in tutte le regioni d’Italia.

“Abbiamo deciso di puntare su Sardex e supportare l’espansione in Italia – afferma Michele Novelli partner di Innogest – perché crediamo fortemente nel modello di business che, in un periodo come questo caratterizzato da scarsa liquidità e difficoltà di accesso al credito, permette alle imprese partecipanti di usufruire di un canale di finanziamento e marketing aggiuntivo. Uno strumento semplice e innovativo che si è dimostrato capace di generare, solo in Sardegna, un volume di scambi superiore ai 50 milioni di euro all’anno. Con questo investimento diamo fiducia a un team che ha dimostrato di possedere le competenze necessarie per sviluppare una piattaforma che sta ridisegnando le dinamiche del settore finanziario”.

“Con questo secondo investimento – ha dichiarato il Ceo di Invitalia Ventures Salvo Mizzi – Invitalia Ventures conferma la propria missione di supporto delle migliori startup italiane. Abbiamo puntato su una realtà che offre un prodotto innovativo in grado di unire sviluppo economico e benessere sociale. Il successo del circuito Sardex, nato in Sardegna e affermatosi in molte regioni italiane, è garanzia di un modello originale di alternative trust efficace e replicabile anche fuori dal territorio nazionale. Scommettiamo anche noi, come il Financial Times, sul Sardex Factor”. Invitalia Ventures, fondo di venture capital creato l’anno scorso da Invitalia, società che gestisce i fondi del ministero dello Sviluppo economico, aveva fatto un primo investimento a gennaio da 1,5 milioni di euro su D-Eye, startup attiva nel settore del digital health, sempre insieme a Innogest, ma anche alla Fondazione Giovanni e Annamaria Cottino e aSi14, attuale azionista della società e ai manager.

“Banca Sella Holding – ha dichiarato Grazia Borri, Responsabile degli investimenti in Venture Capital – conosce Sardex fin dalle origini, essendo presente come investitore in Digital Investment Sicar, la società di investimento che ha supportato finanziariamente la startup in fase seed. Il nuovo modello di business di Sardex sviluppa innovazione in ambito fintech, con una ricaduta positiva non soltanto sui diversi territori italiani a beneficio dell’economia locale, ma anche con buone prospettive di esportare il modello all’estero”.

“La chiusura di questo round di finanziamento – ha aggiunto Roberto Spano, Amministratore Delegato di Sardex – è per Sardex il risultato di un lungo percorso di ricerca che ci ha dato la possibilità di scegliere i partner più adatti a raggiungere gli ambiziosi obiettivi che ci siamo prefissati per i prossimi anni. Per portare avanti il nostro piano di sviluppo avremo la possibilità di contare sull’esperienza e la solidità di alcuni dei più importanti player Italiani del settore finanziario e fintech, e sul supporto di prestigiosi partner istituzionali e industriali, che hanno dimostrato di credere profondamente nel nostro progetto e nella sua capacità di scalare non solo in Italia ma anche all’estero. Vogliamo dedicare questo successo ai nostri soci e al nostro team di lavoro in Sardegna e nella Penisola e alle migliaia di imprese e professionisti che, con passione e dedizione, hanno lavorato al nostro fianco in questi anni, consapevoli che, per quanto lunga sia la strada davanti a noi e per quanto difficili siano le sfide che il futuro ci riserva, la direzione intrapresa è senza dubbio quella giusta”. (L.M.)

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