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Proprietà intellettuale e innovazione sostenibile: il modello Terna per una rete elettrica più efficiente



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Le domande di brevetto industriale crescono e il settore dell’energia elettrica si conferma centrale per le tecnologie pulite. In questo scenario Terna ha messo a punto un modello che trasforma idee in infrastrutture resilienti 

Pubblicato il 30 ott 2025



Monitoraggio linee aeree Terna
Terna e la proprietà intellettuale

L’ecosistema italiano dei brevetti industriali non smette di mostrare segnali di vivacità: secondo il report ufficiale dell’UIBM, le domande nazionali nel 2024 hanno raggiunto quota 10.148, con un incremento del 7,4 % rispetto all’anno precedente. Questa crescita, in un momento in cui il panorama europeo registra una lieve flessione nelle nuove applicazioni presso il Tribunale dei Brevetti Europei (European Patent Office, EPO), sottolinea la resilienza e l’ambizione del sistema innovativo italiano. In parallelo, il contesto europeo mostra che nel 2024 la domanda di brevetti nel settore “macchine, apparecchi e energia” è aumentata dell’8,9 %, posizionandosi tra le aree più dinamiche. In questo scenario, l’Italia si mantiene al quinto posto tra i Paesi membri dell’EPO per numero di domande, pur registrando una lieve contrazione (-4,5 % su scala europea) rispetto all’anno precedente.

È in questo orizzonte che si inserisce l’esperienza di Terna, che considera la proprietà intellettuale non solo come strumento giuridico, ma come leva strategica per orientare linnovazione verso impatti concreti nella rete elettrica nazionale.

La proprietà intellettuale come pilastro dellinnovazione industriale di Terna

La proprietà intellettuale è oggi una componente imprescindibile del modello di innovazione per aziende che operano in contesti infrastrutturali e tecnologici avanzati. Per Terna, essa è parte integrante della strategia di crescita e della missione di guidare la transizione energetica. Il Gruppo può vantare un portafoglio che conta 79 brevetti, distribuiti su 45 famiglie brevettuali (alcune già concesse), e un’espansione del portafoglio più che raddoppiato negli ultimi tre anni.

Carla Napolitano, Responsabile Innovazione di Terna, spiega che “negli ultimi tre anni il portafoglio brevetti di Terna è cresciuto di oltre il 110 %. Un risultato che riflette la nostra strategia di innovazione e la valorizzazione delle competenze interne. Investiamo nella digitalizzazione e nello sviluppo di soluzioni tecnologiche avanzate, consapevoli che la tutela della proprietà intellettuale sia un elemento essenziale per rafforzare la resilienza e la competitività del sistema elettrico nazionale”.

Questa protezione sistematica delle invenzioni consente a Terna non solo di consolidare una leadership tecnologica, ma anche di costruire resilienza industriale e valore condiviso per il Paese. Le idee che emergono all’interno dell’azienda – oppure in partnership con startup o università – trovano uno sbocco regolato e protetto, favorendo l’adozione su larga scala delle tecnologie sviluppate.

La crescita del portafoglio brevetti di Terna: indicatore di leadership tecnologica

L’evoluzione del portafoglio brevetti riflette la capacità di Terna di trasformare ricerca e competenza tecnica in invenzioni brevettabili. Ogni progetto attraversa una fase di selezione, verifica tecnica, valutazione giuridica, deposito e difesa. Non si tratta soltanto di esercitare un diritto, ma di un processo strutturale che promuove l’adozione interna delle soluzioni, la sperimentazione operativa e, dove opportuno, l’estensione dei brevetti all’estero.

Un elemento rilevante è che Terna ha già esteso numerosi brevetti in mercati internazionali, ad esempio in Europa, Stati Uniti, Australia e Cina, segno che il know-how sviluppato in Italia ha potenziale rilevanza globale.

Come Terna genera valore per il Paese

Nel panorama nazionale, la proprietà intellettuale assume una valenza strategica per la competitività del sistema industriale. Le invenzioni brevettate da Terna contribuiscono a ottimizzare processi, contenere costi operativi, ridurre impatti ambientali, migliorare la sicurezza e innalzare l’affidabilità della rete.

Napolitano osserva che “ogni brevetto è frutto di un percorso strutturato, che coinvolge professionisti altamente qualificati e rafforza la diffusione di una cultura dell’innovazione e di corporate entrepreneurship. Tali innovazioni generano benefici tangibili per il Paese – maggiore efficienza, sostenibilità, sicurezza e valore condiviso – e, grazie alla loro tutela anche a livello internazionale, rafforzano il contributo di Terna alla transizione energetica e allo sviluppo di reti elettriche sempre più smart e sicure”. Attraverso questa prospettiva, la proprietà intellettuale diventa leva di policy industriale: investire in brevetti significa anche sostenere il Made in Italy tecnologico, orientare fondi pubblici e privati, stimolare collaborazioni e attrarre talenti.

Dalle idee alla soluzione: Terna trasforma i brevetti in efficienza e sicurezza

Il modello operativo adottato da Terna si fonda su un approccio “Stage & Gate”: si selezionano le idee più promettenti, si sviluppano in prototipo, si sperimentano in ambiente controllato e infine si integrano nella rete. Questo metodo consente di ridurre i rischi, far interagire diverse competenze e garantire che solo le soluzioni mature vengano adottate su scala operativa.

L’ecosistema innovativo di Terna include collaborazioni con startup, programmi interni come “Terna Ideas” e partnership con università (ad esempio il Politecnico di Milano). Finora oltre 500 startup hanno partecipato ai bandi di innovazione; sono state lanciate più di 15 open call e sono attivi circa 70 progetti di innovazione.

Tra le tecnologie brevettate, spiccano soluzioni che combinano digitalizzazione e robotica. Rettitràfo è un dispositivo che integra funzionalità di trasformatore e convertitore, riducendo così componenti esterni e ingombri. Altri brevetti riguardano un Sostegno a 5 fasi (vedi foto sotto), che limita campi elettrici/magnetici e aumenta la capacità di trasmissione, e un Organo di manovra su palo che migliora la flessibilità della rete con impatto visivo ridotto.

Terna ha anche sviluppato un robot per la manutenzione delle linee in esercizio (in partnership con Hibot), capace di operare senza interrompere la trasmissione. Una linea di sperimentazione include droni dotati di sensori per misurazioni elettriche sugli isolatori, sostituendo ispezioni manuali lunghe e costose con verifiche rapide e sicure. (Nell’immagine, un monitoraggio con i droni)

Efficienza, sicurezza e sostenibilità: il triplice obiettivo dellinnovazione brevettata di Terna

Le invenzioni di Terna nascono spesso da programmi di corporate entrepreneurship, stimolando la creatività interna. Progetti recenti brevettati come il Rilevatore Universale di Tensione (R.U.T.) e il Sistema di Ausilio Messa a Terra (SAMAT) rispondono a esigenze operative reali: il primo rileva la presenza di tensione negli impianti e riduce i rischi di folgorazione, il secondo accelera le operazioni di messa a terra.

Queste innovazioni incarnano un approccio in cui la proprietà intellettuale non è un vincolo ma un motore: consente di trasformare idee in strumenti concreti che migliorano la rete senza rinunciare a tutela, qualità e sostenibilità.

Il ruolo strategico di Terna nella transizione energetica

Nel Piano Industriale 2024–2028, Terna ha messo in programma investimenti per 2,4 miliardi di euro in digitalizzazione e tecnologie avanzate. La modernizzazione della rete elettrica è considerata condizione abilitante per gestire l’espansione delle energie rinnovabili, la decarbonizzazione e la diffusione dei modelli di generazione distribuita.

La proprietà intellettuale è parte integrante di questa visione: proteggere i brevetti significa posizionare Terna come soggetto abilitante della transizione energetica, valorizzando il capitale intellettuale italiano e consolidando la reputazione tecnologica nel contesto europeo e globale.

(Questo contributo editoriale è stato realizzato in collaborazione con Terna)

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