Fintech, Amazon Pay in Italia dà il via alla battaglia dei pagamenti digitali
Amazon ha da poco lanciato il suo servizio di pagamenti online nel nostro Paese. Consentirà ai suoi utenti di finalizzare una transazione virtuale in modo sicuro e veloce su altre piattaforme. Non è escluso però che Bezos e soci stiano pensando a una soluzione anche per i negozi fisici (e fare così concorrenza ad Apple)
di Fabrizio Marino
Pubblicato il 21 Apr 2017

D’ora in avanti, infatti, gli utenti di Amazon che vorranno acquistare su altre piattaforme utilizzando questo servizio, potranno farlo inserendo le proprie credenziali sul sito del merchant e completare l’acquisto rapidamente grazie alle informazioni di pagamento e consegna contenute nei propri account. Nessun costo sarà addebidato al cliente, mentre per i venditori sarà trattenuta una percentuale dell’importo oltre al costo di una commissione. Il vero valore aggiunto di Amazon Pay è rappresentato dalla semplicità, visto che gli utenti possono effettuare pagamenti con pochi click, senza dover inserire ogni volta i dati della carta recuperando solo ID e password.
Con il lancio di Amazon Pay in Italia, Spagna e Francia, Bezos e soci puntano a migliorare le performance che il servizio ha ottenuto nel 2016 negli altri Paesi. Secondo i dati riportati dalla società di Seattle, lo scorso anno più di 33 milioni di utenti hanno fatto acquisti utilizzando Amazon Pay (10 milioni in più rispetto al 2015), provenienti da 170 Paesi in tutto il mondo. Di questi più del 50% erano clienti Amazon Prime, mentre il 32% delle transazioni è stato effettuato da un dispositivo mobile. Il picco di acquisti tramite questo servizio è stato raggiunto il 28 novembre, giorno in cui gli utenti di Stati Uniti e Regno Unito hanno potuto usufruire delle offerte del cosiddetto Cyber Monday. Il valore medio degli acquisti effettuati con Amazon Pay è stato di 80 dollari, mentre la transazione più alta ha raggiunto quota 40mila dollari. Risultati molto significativi sono arrivati anche lato venditori, cresciuti del 120% sul 2015 grazie all’espansione del servizio Pay su altri verticali come viaggi, assicurazioni, intrattenimento e beneficienza. E su quest’ultimo settore – fanno sapere da Amazon – Amazon Pay è stato utilizzato per raccogliere donazioni a favore delle vittime del terremoto di Kumatomo (Giappone) e Amatrice.
C’è da aspettarsi che l’Italia possa essere terreno fertile per la crescita di Amazon Pay, anche in relazione ai dati sugli acquisti effettuati online da parte degli italiani. Secondo le cifre dell’ultima ricerca realizzata dall’Osservatorio ecommerce B2C del Politecnico di Milano emerge una crescita del 18% del settore nel 2016 rispetto all’anno precedente, per un giro d’affari che si avvicina ai 20 miliardi di euro. Tra i comparti preferiti da chi acquista in rete, il turismo si conferma al primo posto con una quota del 44% e una crescita del 10%, mentre sempre più importante è il contributo dei settori emergenti, tra cui food & grocery, arredamento e home living, beauty e giocattoli.
Presto atto della realtà corrente in cui opera al momento Amazon con i suoi servizi di pagamento, occorre fare una riflessione sul futuro. Perché non è escluso che Bezos e soci decidano di espandere il servizio dei pagamenti di Amazon anche ai negozi fisici (alla stregua del servizio offerto da Apple ad esempio). I segnali in questa direzione sembrano essere inequivocabili a cominciare dal nome, che richiama altri servizi dedicati ai pagamenti ai negozi fisici (Samsung Pay, Android Pay e ovviamente Apple Pay). Ma anche il lancio, avvenuto qualche giorno fa, di Amazon Cash – una soluzione a metà strada tra pagamenti digitali e in contanti – pare confermare questa tendenza. Insomma la battaglia sui pagamenti digitali in Italia è appena cominciata, godiamoci lo spettacolo.